sabato 7 aprile 2012

AUGURI A TUTTI/E

Marina Kovari 



Auguri a tutta la coalizione, ai simpatizzanti e ai volenterosi militanti per la Frosinone del domani.
Auguri alle future generazioni.

AUGURI

Marina Kovari



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La grande Famiglia


Luciano Granieri


Mi unisco anche io agli auguri che Marina rivolge a tutti voi/noi.


Non è ancora iniziata le campagna per le amministrative  è già l’esperienza che sto vivendo da   neofita della contesa elettorale mi ha dato molto in termini soprattutto di rapporti umani e confronto politico che è stato  alcune volte spigoloso con i compagni , (scusate ma a me piace molto questo sostantivo)  delle liste che con noi di Rifondazione supportano Marina Kovari, espressione di Sinistra Ecologia e Libertà, nella corsa alla poltrona di sindaco della nostra città. Come è noto mi riferisco ai compagni di Sinistra Ecologia e Libertà e ai compagni di Frosinone Bene Comune e dai nostri sodali del movimento “La Colomba”. Il primo dato che emerge comunque da questo approccio alla campagna elettorale ci consegna  una sinistra unita come mai si era vista a Frosinone.  Considero l’aggregazione della formazione  che si batte con Marina per una Frosinone veramente migliore, una prima grande vittoria. Infatti molti, fra cui il sottoscritto, pur partecipi di molte lotte organizzate nel territorio per la difesa dei diritti della società civile frusinate, non erano riusciti a ritrovarsi, per ragioni soprattutto legate al metodo, in una area di condivisione più ampia. Mancava UNA GRANDE FAMIGLIA in cui mettere in comune le proprie diverse radici politiche confluenti comunque in un sentire di sinistra tutti “VENGONO DA LONTANO E VORREBBERO ANDARE LONTANO” . Ebbene nell’ impegno  a fianco di Marina Kovari e grazia anche alla sua sensibilità politica, oltre che umana,  E’ NATA QUESTA CASA COMUNE, QUESTA GRANDE FAMIGLIA  che spero  e anzi sono convinto possa portare alla vittoria ma soprattutto spero possa continuare la sua attività anche dopo la tornata elettorale. Per tradurre in immagini questi miei pensieri  ho realizzato la clip che segue, con spezzoni di video girati in occasione degli eventi elettorali fini a qui svolti accompagnati dal brano “GRANDE FAMIGLIA”, guarda caso, eseguito dai Modena City Ramblers.  Nel brano canta il “mitico” CISCO, oggi non più nei Modena,   che conosce bene la realtà di Frosinone avendo abitato qui per un paio di anni. 





A proposito di CISCO, voglio riportare  l’ augurio che ci ha inviato quando ha saputo del nostro impegno elettorale :

Ciao Luciano
Non viviamo più a Frosinone da oltre un anno e mezzo!
Ci siamo ritrasferiti con tutta la famiglia e i bambini nella mia ormai sbiadita rossa emilia e ti assicuro che anche qui c'è molto da fare. Oramai a Frosinone ci vengo una o al massimo due volte all'anno!
Vi faccio il mio più sincero "inboccaallupocrepi" e vi mando un abbraccio forte, anche perchè credo che ne abbiate molto bisogno , per quel poco che ho potuto vedere in quei pochi anni che ho passato da voi!
un saluto a tutti voi e a presto
ciaoo
Cisco.






AUGURI A TUTTI/E

Marina Kovari 



Auguri a tutta la coalizione, ai simpatizzanti e ai volenterosi militanti per la Frosinone del domani.
Auguri alle future generazioni.

AUGURI

Marina Kovari



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La grande Famiglia


Luciano Granieri


Mi unisco anche io agli auguri che Marina rivolge a tutti voi/noi.


Non è ancora iniziata le campagna per le amministrative  è già l’esperienza che sto vivendo da   neofita della contesa elettorale mi ha dato molto in termini soprattutto di rapporti umani e confronto politico che è stato  alcune volte spigoloso con i compagni , (scusate ma a me piace molto questo sostantivo)  delle liste che con noi di Rifondazione supportano Marina Kovari, espressione di Sinistra Ecologia e Libertà, nella corsa alla poltrona di sindaco della nostra città. Come è noto mi riferisco ai compagni di Sinistra Ecologia e Libertà e ai compagni di Frosinone Bene Comune e dai nostri sodali del movimento “La Colomba”. Il primo dato che emerge comunque da questo approccio alla campagna elettorale ci consegna  una sinistra unita come mai si era vista a Frosinone.  Considero l’aggregazione della formazione  che si batte con Marina per una Frosinone veramente migliore, una prima grande vittoria. Infatti molti, fra cui il sottoscritto, pur partecipi di molte lotte organizzate nel territorio per la difesa dei diritti della società civile frusinate, non erano riusciti a ritrovarsi, per ragioni soprattutto legate al metodo, in una area di condivisione più ampia. Mancava UNA GRANDE FAMIGLIA in cui mettere in comune le proprie diverse radici politiche confluenti comunque in un sentire di sinistra tutti “VENGONO DA LONTANO E VORREBBERO ANDARE LONTANO” . Ebbene nell’ impegno  a fianco di Marina Kovari e grazia anche alla sua sensibilità politica, oltre che umana,  E’ NATA QUESTA CASA COMUNE, QUESTA GRANDE FAMIGLIA  che spero  e anzi sono convinto possa portare alla vittoria ma soprattutto spero possa continuare la sua attività anche dopo la tornata elettorale. Per tradurre in immagini questi miei pensieri  ho realizzato la clip che segue, con spezzoni di video girati in occasione degli eventi elettorali fini a qui svolti accompagnati dal brano “GRANDE FAMIGLIA”, guarda caso, eseguito dai Modena City Ramblers.  Nel brano canta il “mitico” CISCO, oggi non più nei Modena,   che conosce bene la realtà di Frosinone avendo abitato qui per un paio di anni. 





A proposito di CISCO, voglio riportare  l’ augurio che ci ha inviato quando ha saputo del nostro impegno elettorale :

Ciao Luciano
Non viviamo più a Frosinone da oltre un anno e mezzo!
Ci siamo ritrasferiti con tutta i bambini nella mia ormai sbiadita rossa emilia e ti assicuro che anhce qui c'è molto da fare. oramai a Frosinone ci vengo una o al massimo due volte all'anno!
vi faccio il mio più sincero "inboccaallupocrepi" e vi mando un abbraccio forte, anche perchè credo che ne abbiate molto bisogno , per quel poco che ho potuto vedere in quei pochi anni che ho passato da voi!
un saluto a tutti voi e a presto
ciaoo
Cisco.






Lega Nord: Predoni a casa vostra!



www.notav.info


Ora è tutto più chiaro, più preciso per lo meno. Ci eravamo abituati a leggere e sentire slogan roboanti sui “popoli del nord”, sui “padroni a casa nostra”, sull’autodeterminazione dei popoli e finalmente possiamo finire questa farsa durata da troppo tempo.
L’ultimo partito, nel senso vero del termine, cioè una struttura con l’articolazione sul territorio, le sedi, i volantini e tutto  il resto ha dimostrato quello che è. Certo lo avevamo capito quando dalla secessione si è passati al federalismo mai visto neanche con il binocolo nonostante ministri e ministeri; o quando da Roma Ladrona  si è passati al trasferimento in massa a Roma; o quando a suon di promesse e euro il senatur ha sempre “retto il moccolo” al cavaliere anche quando era indifendibile; oppure quando abbiamo visto le truppe di Maroni scagliarsi contro i famosi popoli delle Alpi, come quello valsusino, per l’interesse di lobby e cricche di cui i padani fanno parte a pieno titolo; ci è sempre più chiaro di cosa parliamo vedendo Cota a capo della Regione Piemonte farsi tifoso del Tav (con quello che ormai oggi comporta) e tagliare ospedali e servizi sociali nel nome di una mai meglio dimostrata efficienza.
Ah ci ricordiamo il carroccio anche in quel momento, due mesi dopo l’elezioni, che al governo in Regione aveva già avuto due arresti tra assessori e sottosegretari (pdl) per corruzione nell’ambito della sanità pubblica.
Insomma, il partito del nord ha finito di presentarsi come soluzione al problema e svelarsi per quello che è: cioè causa del problema del nord, del sud e del centro.
Non c’interessa il folclore che c’è intorno alla Lega, e nemmeno il razzismo becero che l’ha sempre circondata (che abbiamo sempre avversato) perché abbiamo capito che era tutto polverone per coprire gli affari dei verde vestiti.
Nonostante, secondo la logica leghista, siamo residenti in Padania, in Val di Susa la Lega non ha da anni più potuto venire a fare propaganda perché qui, il territorio decide sul serio e il popolo ha gli anticorpi per non cascare nei traboccati degli slogan leghisti. La Lega, lo abbiamo dimostrato sulla vicenda del Tav, è parte della rete clientelare che si vorrebbe arricchire con la Torino Lione, essere padani qui significa usare il territorio per fare affari e quattrini, magari poi da investire in Tanzania…
Il senatur, l’uomo solo al comando, venerato da tutti, cade come tutti i suoi colleghi, immischiato nella gestione dei partiti e nell’accumulo di capitali che questi signori fanno con metodo, con la legge o al di fuori della legge, è sempre bene dirlo.
Anche senza la magistratura per noi era tutto chiaro, stiamo vedendo all’opera Cota, e ci ricordiamo del buon Maroni a capo delle “truppe romane” per distruggere quel famoso territorio che i padani hanno tanto a cuore.
Non ci mancherà e ne faremo a meno come abbiamo sempre fatto, la Val Susa si è sempre rappresentata nella lotta e specchiata nella sua dignità, difendendo territorio e popolo senza soddisfare le voglie personali di nessuno, nemmeno di una “trota”, ma sempre e solo il futuro di tutto… e tutti.

Via libera a 90 F35 costeranno 10 miliardi di euro

Manlio Dinucci e Tommaso Di Francesco, da "il manifesto" del 07/04/2012


La crisi pesa sui soliti noti che devono rinunciare a pensioni, ammortizzatori sociali, diritti sul lavoro. Il soldi per "il militare" invece ci sono e non c'è crisi economica che tenga. Un affare per i privati uno spreco per le casse pubbliche, Monti ha solo ridotto il numero dei caccai da acquistare da 131 a 90. Un bello sforzo.



Monti, con sostegno bipartisan, si è limitato a ridurre da 131 a 90 il numero dei caccia da acquistare.

La crisi economica, ha documentato il Censis, ha colpito in Italia soprattutto i giovani, un milione dei quali ha perso il lavoro negli ultimi tre anni. Tranquilli, perché al loro futuro ci pensa la Lockheed Martin: «Proteggere le generazioni di domani - assicura nella sua pubblicità - significa impegnarsi per la quinta generazione di oggi». Si riferisce all'F-35 Lightning II, «l'unico velivolo di quinta generazione in grado di garantire la sicurezza delle nuove generazioni». 
Sono stati dunque lungimiranti i governi che hanno deciso di far partecipare l'Italia alla realizzazione di questo caccia (prima denominato Joint Strike Fighter) della statunitense Lockheed Martin. Con il sostegno di uno schieramento bipartisan, il primo memorandum d'intesa venne firmato al Pentagono nel 1998 dal governo D'Alema; il secondo, nel 2002, dal governo Berlusconi; il terzo, nel 2007, dal governo Prodi. E nel 2009 è stato di nuovo un governo Berlusconi a deliberare l'acquisto di 131 caccia che, a onor del vero, era già stato deciso dal governo Prodi. L'Italia partecipa al programma dell'F-35 come partner di secondo livello, contribuendo allo sviluppo e alla costruzione del caccia. E ora arriva il governo «tecnico» di Monti a confermare tutto con il ministro-ammiraglio Di Paola. Vi sono impegnate oltre venti industrie: Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat e Otomelara di Finmeccanica e altre tra cui la Piaggio. Negli stabilimenti Alenia verranno prodotte oltre mille ali dell'F-35. Presso l'aeroporto militare di Cameri (Novara) sarà realizzata una linea di assemblaggio e collaudo dei caccia per i paesi europei, che verrà poi trasformata in centro di manutenzione, revisione, riparazione e modifica. A tale scopo sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro, presentandolo come un grande affare per l'Italia. Ma non si dice quanto verranno a costare i pochi posti di lavoro creati in questa industria bellica. Non si dice che, mentre i miliardi dei contratti per l'F-35 entreranno nelle casse di aziende private, i miliardi per l'acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche.
Spesa militare: 25 miliardi
Per partecipare al programma, l'Italia si è impegnata a versare un miliardo di euro, cui si aggiungerà la spesa per l'acquisto ora di 90 F-35 (inizialmente ne erano previsti 131). Allo stato attuale, essa può essere quantificata in oltre 10 miliardi di euro. Va inoltre considerato che l'aeronautica sta acquistando anche un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile anche quesyo in oltre 10 miliardi di euro. E, come avviene per tutti i sistemi d'arma, l'F-35 verrà a costare più del previsto. 
Il prezzo dei primi caccia prodotti - documenta la Corte dei conti Usa - è risultato quasi il doppio rispetto a quello preventivato. Il costo complessivo del programma, previsto in 382 miliardi di dollari per 2.443 caccia che saranno acquistati dagli Usa e da otto partner internazionali, sarà dunque molto più alto. Perfino il senatore John McCain, noto «falco», ha definito «vergognoso» il fatto che il prezzo dei primi 28 aerei sfori di 800 milioni di dollari quello preventivato. Nessuno sa con esattezza quanto verrà a costare l'F-35. La Lockheed aveva parlato di un prezzo medio di 65 milioni per aereo, al valore del dollaro 2010, ma poi è stato chiarito che il prezzo non comprendeva il motore né i costosissimi sistemi elettronici e all'infrarosso.
L'Italia si è dunque impegnata ad acquistare 90 caccia F-35 senza sapere quale sarà il prezzo finale. Anche perché differisce a seconda delle varianti: a decollo/atterraggio convenzionale, per le portaerei, e a decollo corto/atterraggio verticale. L'Italia ne acquisterà circa 50 della prima variante e circa 40 della terza, che saranno usati anche per la portaerei Cavour. E, una volta acquistati, dovrà pagare altri miliardi per ammodernarli con i sistemi che la Lockheed produrrà. Un pozzo senza fondo, che inghiottirà altro denaro pubblico, facendo crescere la spesa militare, già salita a 25 miliardi annui. 
Arma per la guerra d'attacco
Non ci si poteva illudere che il governo Monti cambiasse rotta, sganciando l'Italia da questo costosissimo programma: si è limitato solo a ridurre il numero dei caccia da acquistare. 
L'ammiraglio Di Paola, oggi ministro della difesa, è infatti il maggiore sostenitore dell'F-35: fu lui, in veste di direttore nazionale degli armamenti, a firmare al Pentagono, il 24 giugno 2002, il memorandum d'intesa che impegnava l'Italia a partecipare al programma come partner di secondo livello. E l'F-35 Lightning (Fulmine) - che, assicura la Lockeed, «come un fulmine colpisce il nemico con forza distruttiva e inaspettatamente» - è il sistema d'arma ideale per la strategia enunciata da Di Paola quando era capo di stato maggiore della difesa: trasformare le forze armate in uno «strumento proiettabile», dotato di spiccata capacità «expeditionary» coerente col «livello di ambizione nazionale». Che l'F-35 garantirà insieme alla «sicurezza delle nuove generazioni».

venerdì 6 aprile 2012

Frosinone. L'alternativa si presenta

Luciano Granieri


 Dopo la conferenza stampa di Sel, e della civica “Frosinone Bene Comune” anche Rifondazione Comunista , con gli indipendenti della Colomba ha presentato alla stampa la lista  che appoggerà la candidatura di Marina Kovari a sindaco di Frosinone. Giovedì 5 aprile, presso la sede del comitato elettorale per Marina Kovari Sindaco in viale Napoli a Frosinone, alla presenza della stampa, il segretario del circolo di Rifondazione “Carlo Giuliani” di Frosinone,  Andrea Cristofaro,   la segretaria provinciale, Ornella Carnevale,  il consigliere comunale uscente, Francesco Smania , il sottoscritto Luciano Granieri e la candidata a sindaco Marina Kovari, hanno illustrato le motivazioni e il percorso programmatico che hanno portato Rifondazione Comunista di Frosinone a sostenere la candidatura di Marina Kovari alla poltrona di prima cittadina. Sin da quando sono iniziati gli incontri di presentazione di questa coalizione  un  elemento è emerso con forza ed è stato ribadito con ancora maggiore risalto nella conferenza stampa di Rifondazione. Ovvero l’unica forza di sinistra vera che si presenterà alle elezioni è quella aggregata intorno al nome di Marina Kovari, lo ha ribadito con termini precisi e netti anche il consigliere uscente Francesco Smania il quale ha visto disgregarsi con l tempo e con il progredire della consiliatura un movimento (Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani) che pure all’interno di una amministrazione guidata dal centro sinistra di Marini aveva provato a far vivere un’entità di sinistra. Oggi quella realtà non esiste più come non esiste più nelle coalizioni che si presentano alle prossime elezioni il pur minimo sentore di un’azione che si possa definire di sinistra. Il programma di Rifondazione, insieme con le proposte di Sel, mette al centro della propria azione politica, il cittadino, ne difende i diritti al lavoro , il diritto a vivere dignitosamente respirando aria pulita , con la possibilità di avere spazi  in cui socializzare con gli altri  cittadini. E’ importante che il comune attraverso una  equa parametrazione tariffaria dei servizi erogati possa costituire un primo elemento di giustizia sociale che provveda ad un minimo di redistribuzione dei redditi fra i cittadini. Come si nota quanto enunciato, insieme al resto del programma costituisce indubbiamente un percorso  di sinistra. Esiste comunque il problema, e questo lo sottolineava Marina nel suo intervento, che anche gli altri candidati, cominciano a dire cose di sinistra. Questa è la più chiara dimostrazione che se si vuole andare oltre la semplice aggregazione elettorale e si vuole proporre qualcosa di buono per i cittadini non si possono  non affrontare argomenti come la  promozione dell’arte, la pianificazione di un piano per l’energia alternativa, la  giustizia sociale.  Su questi elementi, Sel Rifondazione e la lista civica “Frosinone Bene Comune” hanno basato ill loro programma, da molto tempo. E’ dunque qui che c’è la sinistra. E dal momento che anche a Frosinone aumenta sempre più la voglia di sinistra e l’insofferenza verso la vecchia concezione dei partiti come comitati elettorali, per nulla attenti ai bisogni  della gente  è opportuno credere che una vittoria di Marina possa essere possibile se non addirittura probabile. I dirigenti di Rifondazione ci credono così come tutte le altre forze della coalizione.


Interventi di Luciano Granieri e Francesco Smania



Interventi di Ornella Carnevale e Andrea Cristofaro


Chiude la conferenza stampa la candidata a sindaco Marina Kovari

l' insognata......e la mitica biennale dell' arte

Fausta "l'insognata" Dumano


Due riflessioni sulla biennale. Ho atteso con tanta ansia la biennale.....negli ultimi tempi  a FROSINONE c'è stato un risveglio artistico, non sono un'artista, non so tenere in mano neanche una matita, la uso per sottolineare sui libri  espressioni che mi intrigano, la uso per narrare su un blocco le emozioni , che l' arte mi regala.....sono una affetta dalla sindrome di STENDHAL.....letto il bando, l' ho diffuso tra amici artisti......tre reazioni.....la prima ''non mi sento all' altezza, ho capito che nell' immaginario collettivo la parola biennale evoca opere innovative, nuove tecniche, progetti, elaborazioni. Due, il costo 60 euro  l' esposizione di un ' opera, non sono niente, si dirà.....gli artisti  spesso sono dei giovani validi, ma squattrinati, li frequento, mi lascio spesso''contaminare'' li vedo spesso ''scollettare''......l' arte costa incredibilmente nei suoi materiali  primari......non conosco mecenati ,che investono con generosità.  Terzo.....artisti più fini.....nel bando non è indicata  la commissione  giudicatrice.....Risultato.....ho visto una biennale, si può dire,????? che tranne poche opere di nuovo non proponeva nulla, la sindrome di STENDHAL  si è dileguata, poche emozioni da narrare,anche fredda nella disposizione,l' effetto scenico delle installazioni esterne si smarrisce  varcando  la mostra......dove l' occhio viene catturato da poche proposte innovative, il ''deposito del liceo artistico''dove vengono conservati i lavori ,mi appare come una galleria di arte ,così come lo studio, il laboratorio  di qualsiasi artista,che non si sentiva all' altezza. Una biennale scollegata con il territorio, l' accademia e i quattro licei artistici,una volta polo ,smembrati da un assurdo dimensionamento, andavano coinvolti in maniera diversa......andavano coinvolte le associazioni  che fanno arte nel territorio, penso a 03100, arte pubblica relazionale,ARTQUBE......GLI ARTISTI DI  NOSTRA SIGNORA ART,quelli che  donano arte a sorpresa  nella nostra città.......Questa  città è un incredibile cantiere artistico,se si desse spazio e voce ai fermenti culturali.........Una biennale , un' occasione persa per valorizzare il territorio, si può dire?????.

mercoledì 4 aprile 2012

Verso il voto a Frosinone

Luciano Granieri

Ieri sera su TeleUniverso è andato in onda il primo confronto fra alcuni dei candidati sindaco per la città di Frosinone. Michele Marini, Domenico Marzi, Nicola Ottaviani e la nostra candidata Marina Kovari. Non per essere di parte, ma anche per essere di parte, (scusate la sindrome di veltronismo per la quale chiedo scusa) Marina (singolare femminile) ha fatto un figurone. Marini (plurale maschile)- sindaco uscente- per ogni questione sollevata si impegnava, oltre che ad accanirsi contro il suo vecchio Pigmalione Marzi, a mettere la mani avanti sostenendo che comunque il comune ha responsabilità limitate, se c'è l'inquinamento la colpa è di Ceccano, se non ci sono i soldi la colpa è della Regione, se molto è andato storto è colpa di congiunture astrali negative (oh! l'ha detto Paolo Fox),  di un destino cinico e baro e del fatto che il Milan proprio durante la trasmissione stava uscendo dalla Champion . Marzi invece si impegnava ad incensare l'era marziana 1998/2002  descrivendola come una nuova primavera frusinate contraddistinta dai suoi miracoli urbanistici programmati a suon di project financing. A proposito di project financing. Anche Nicola Ottaviani sindaco berlusconiano, è favorevole a questo sistema di espropriazione di capitale pubblico a favore delle banche e della grande imprenditoria privata , E FIGURIAMOCI!!!!  Al di là di tutto, non volendo essere di parte, ma anche volendo essere di parte ........(cazzo sono ricaduto un'altra volta nella sindrome del veltronismo)  risultava evidente che mentre le ragioni del "VECCHIO CHE AVANZA" incarnata dai  NOMI NUOVI DELLA POLITICA FRUSINATE  (Marini, Ottaviani, Marzi) sapevano di stantio, di minestra riscaldata  scotta  e ormai immangiabile, ciò che proponeva Marina Kovari  era veramente il frutto di un ragionamento scaturito da un'analisi che ha come unico obbiettivo quello di rendere Frosinone una città a misura "DI POPOLO" . Scusate per le scempiaggini. Vi invito a vedere la trasmissione di TeleUniverso, traetene voli le conclusioni , DI PARTE MA ANCHE NO (maledetta sta' sindrome veltroniana).

martedì 3 aprile 2012

E' morto Rosario Bentivegna

 Giovanni Morsillo, Presiedente ANPI Frosinone



È venuto a mancare ieri sera il Combattente partigiano, Medaglia d’argento al valor militare, Rosario Bentivegna: a giugno avrebbe compiuto novant’anni. Avvicinatosi al marxismo sul finire degli anni Trenta, durante la guerra, mentre era studente in Medicina, entrava nel Pci. Dopo l’8 settembre 1943 partecipava alla formazione dei Gruppi d’azione patriottica (Gap) romani. Con il ruolo di Comandante, partecipava a
numerose azioni di guerriglia contro i nazifascisti. Alla più celebre di queste la sua figura resterà per sempre legata: l’azione di via Rasella. Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, vestito da spazzino, con i bidoni pieni d’esplosivo, Bentivegna è nel commando dei Gap che fa saltare in aria un reparto di SS altoatesine in marcia, pronte per essere adibite alla repressione antipartigiana. La mattina dopo, la feroce ritorsione nazifascista con l’esecuzione di 335 cittadini inermi, tra antifascisti, partigiani ed ebrei, presso le fosse Ardeatine. Sin da subito, su questi avvenimenti si iniziavano a diffondere voci calunniose, provenienti dagli ambienti fascisti così come da quelli monarchici e conservatori, secondo cui se i gappisti si fossero consegnati ai tedeschi la strage delle Ardeatine non sarebbe avvenuta e che tal proposito sarebbero stati diffusi inviti con manifesti ed altoparlanti. Com’è noto, la richiesta venne divulgata solo a strage avvenuta, quando l’ordine era “già stato eseguito”. Nel corso degli anni, però, non ha smesso mai di funzionare una vera e propria fabbrica del falso al fine di addossare ai gappisti le responsabilità delle Ardeatine, sempre e costantemente smentita da diverse sentenze della magistratura che hanno ribadito la legittimità di quell’attacco, un’azione bellica contro un esercito occupante. Un atto, aggiungiamo, di singolare coraggio che ha inferto un duro colpo al nazifascismo contribuendo alla sconfitta militare del Terzo reich.
Dopo la Liberazione di Roma, per proseguire la lotta contro il fascismo, Bentivegna si era fatto inviare dal Pci in Jugoslavia, come Vicecommissario della Divisione Garibaldi. Dopo la guerra si dedicherà alla professione di medico, anatomopatologo, e alla militanza nel Pci, da cui deciderà di uscire nel 1985. A partire dagli anni Novanta, contro un revisionismo strumentale montante che, ricordiamolo, per gran parte ha fatto perno sull’argomento via Rasella - fosse Ardeatine, Bentivegna ha redatto alcune pregevoli monografie.
Proprio di recente è uscita la sua autobiografia, Senza fare di necessità virtù (Einaudi, 2011) che sabato 24 marzo, 68° delle Ardeatine, abbiamo presentato a Viterbo, con la coautrice Michela Ponzani. Rosario non era potuto venire, raccomandandosi di portare il proprio saluto a tutti i presenti.
Con Bentivegna se ne va una delle ultime figure eroiche della nostra Resistenza, uno spirito libero, sempre pronto a confrontarsi alla pari con chiunque senza mai mettersi in cattedra.
 
Il Comitato provinciale Anpi di Frosinone inchina la propria bandiera.
 
Domani mattina, 4 aprile, sarà allestita la camera ardente presso la Provincia di Roma.  

Democratic party in salsa ciociara

Luciano Granieri


Mai come in questa tornata  amministrativa  nel nostro capoluogo si stanno determinando schieramenti frutto di alta ingegneria elettorale. Siamo in presenza di esperimenti arditi i quali  cercano di aggregare formazioni che in altri contesti si respingerebbero. Altro  che l’appoggio bipartizan al governo Monti!  A Frosinone, a parte il centro destra ormai lasciato al suo destino in balia del cocciuto candidato Ottaviani, che ancora una volta ci prova salvo ritrovarsi dopo le elezioni con il solito messaggio spedito dagli elettori “ritenta sarai più fortunato” , le schegge impazzite “democriste” hanno preso a rincorrersi a respingersi, a riavvicinarsi e a riallontanarsi. Dopo un momento drammaticamente entropico, ma si sa dal  caos nasce la creatività , ecco sfornate  la nuove alleanze amalgamante secondo principi rigorosamente “random “ ovvero “come vene, vene” La logica montiana ha colpito  anche a Frosinone per cui il Pd  senza Pd di Marini, sindaco uscente, si ritrova con il terzo polo, manca  il Pdl, ma c’è  l’Udc……No l’Udc sta con Marzi…..e no l’Udc sta con la Bonaviri……Ah no che sbadato  l’Udc è rimasta con Marini, è sempre un problema capire con chi sta l’Udc.  E in tutto questo bailamme c’è chi dice qualcosa di sinistra? No nonostante questi signori continuino a chiamarsi centro sinistra. C’è il centro sinistra vecchio corretto con un po’ di terzo polo e  c’è il centrosinistra nuovo, quello che ha shakerato nel suo bibitone  in ordine sparso: socialisti, delusi dal Pd, Idv  delusi dalla segretaria Bonaviri , fascisti, delusi  da Fli, Narcisisti italiani, delusi da Rifondazione, Apiini  delusi da Rutelli che al partito di Frosinone non ha fatto arrivare il becco di un quattrino dei soldi messi da parte con solerzia da Lusi, ex consiglieri della giunta Marini delusi dagli altri  consiglieri rimasti con Marini. Tutta sta cagnara  per fare che cosa?  Per pensare a una nuova Frosinone? E chi lo sa!  prima si aggiusta  tutto sto’ casino, da una parte e dall’altra, e forse dopo, se proprio avanza del tempo, una volta decise i posti al banchetto del democratic party,  una volta svuotati interi bicchieri di Martini, si può decidere se allungare gli anni di gestione privata delle strutture in project financing, da 30 a 90 anni, si può pensare ad una  pista da sci vicino all’ascensore inclinato,  o di asfaltare il fiume Cosa che diventerebbe una grande tangenziale dove il traffico scorre, che bello “SE SCORE”!!!! Ma la sinistra? O  insomma!!!! comunisti insolenti, dagli eredi dei vari Dante Spaziani, Paolo Pesci, Ivo Sampaoli e tutti gli altri delfini di Andreotti  che cosa vi  aspettate?   Ciociari rassegnatevi, sarete destinati a morire democristiani, a meno che……  Non volgiate lo sguardo e il pensiero  a noi di Rifondazione, di Sinistra Ecologia e Libertà ,  di Frosinone Bene comune e alla candidata a sindaco che noi supportiamo Marina Kovari. Meditate gente meditate.


lunedì 2 aprile 2012

OCCUPYAMOPIAZZAFFARI PARTE L’OPPOSIZIONE SOCIALE


 COMITATO NO DEBITO



I 30 mila che il 31 marzo  hanno animato le vie di Milano sono solo la prima risposta alle politiche economiche, sociali e del lavoro di un governo tecnico che  sta facendo scelte politiche scellerate per il futuro dell’Italia.
Un serpentone di realtà sociali, politiche, sindacali che unitariamente hanno portato in piazza, facendolo sentire e vedere, il dissenso crescente verso le politiche dei poteri finanziari e che non a caso è arrivato in Piazza Affari - sede della Borsa – democratizzandola e rendendola viva, riempiendola di gente. Oggi si è visto il paese reale che non vuole pagare un debito che non gli appartiene e che non ha creato, che non vuole vedersi sempre più precarizzato e sempre più senza diritti e garanzie.
Il paese reale che da Piazza Affari ha tracimato nelle vie e nelle piazze adiacenti con una grande assemblea aperta che dice no al debito, no all’abolizione dell’articolo 18, no alle politiche della BCE, no all’introduzione nella Costituzione del pareggio di bilancio e dice si allo stop delle grandi opere, si all’allargamento dei diritti, si ai beni comuni, si a far pagare la crisi a chi l’ha creata e alimentata, si all’estensione dell’articolo 18 e al reddito di base.
Il 31 Marzo in piazza si sono visti i primi 30 mila, la costruzione di un’opposizione sociale a questo governo, a questa Europa, a questa sudditanza ai poteri finanziari è solo agli inizi. Arrivederci a presto.


Ci sta bene farci derubare e farci prendere per il culo da Monti?

Bruno Zucca: movimento Comunisti & Anarchici



La motivazione reale della discesa in politica di Monti è il salvataggio delle banche tedesche e francesi che avevano fatto incetta di nostri Bond i quali, grazie alla pessima immagine che Sivio buffone d' Arcore stava dando dell' Italia all'estero, avevano cominciato a calare paurosamente per scarsità di compratori e ad aumentantare così a dismisura il loro spread con i bond tedeschi grazie agli attacchi degli speculatori. Ragion per cui la Merkel e Sarkozy hanno complottato con Giorgio Napolitano, con Bersani, Casini e Fini la nascita dell' attuale governo tecnico avendo dato Monti, già molto tempo prima della crisi dello spread e della sfiducia di Berlusconi alla camera, il suo pieno consenso. Quindi risulta molto chiaramente come i signori del PD non volessero andare ad elezioni antecipate già da molto tempo prima della famosa emergenza spread, che invece, a sentir loro, sarebbe stata l' unica ragione che gli avrebbe costretti, nonostante i sondaggi fossero a loro nettamente favorevoli, con " grande senso di responsabiltà " a fare un passo indietro e appoggiare il governo tecnico. Il compito di Monti quindi è sostanzialmente quello di aumentare le entrate erariali sia elevando la pressione fiscale sia tagliando le spese sociali, come ha fatto infatti con le pensioni, sia riducendo i diritti sindacali dei lavoratori per dare così ai possibili acquirenti dei nostri bond non tanto l'immagine di un' Italia prospera, quanto quella di un Italia dove la spesa è stata messa sotto controllo e che è quindi avviata a raggiungere il pareggio di bilancio, costi quello che costi alla sua economia reale e al benessere ,o meglio, al malessere dei suoi cittadini. Monti sa benissimo che non è certo l'art. 18 che tiene lontani da noi gli investitori stranieri, ma che sono invece la burocrazia, le tasse, la corruzione , le leggi truffaldine come la depenalizzazione del falso in bilancio introdotta dal cavaliere delle merde e la mafia, ma ad un compratore di bond interessa più la loro stabilità e la loro tenuta sul mercato e non se il paese che gli abbia emessi sia democratico o meno. Partendo da questa logica, Monti sta propagandando la modifica del suddeto articcolo come una prova di forza nei confronti dei sindacati per dare all'estero l'impressione che in Italia anche il mercato del lavoro sia stato messo sotto il controllo del governo. Pertanto ritengo che col suo viaggio in Cina Monti sia alla ricerca tanto di compratori dei nostri titoli di stato quanto di imprenditori che vengano a investire in Italia e, per convicere i Cinesi, sta dicendo loro che grazie al suo governo presto la situazione politico-economica italiana si assomiglierà molto a quella del loro paese. Forse su questo punto starò esagerando ma, tutto sommato, non credo di molto: Monti, con tutta la sua sobrietà e le sue insulse chiacchiere sulla medicina amara e dolorosa ma che ci vien somministrata con giustizia ed equità sociale e che alla fine ci assicurerà la crescita economica e l'uscita dalla crisi, in realtà stà facendo quello che prima di lui faceva Berlusconi, e cioè, sta distruggendo il nostro stato sociale e la nostra economia senza nessuna previsione di crescita, e quando mai ci potrà essere crescita impoverendo la popolazione ? In parole altrettanto povere, ci stà solo derubando prendendoci anche per il culo !

Acea, il Campidoglio vieta la piazza ai movimenti per l'acqua

Alemanno vuole privatizzare tutto, compresa la piazza dei cittadini", il commento di Andrea Alzetta di Roma in Action. La manifestazione dei movimenti contro la vendita di Acea era prevista per le 16 vin Campidoglio
"Oggi è prevista una manifestazione del vasto fronte di movimenti che si oppone alla svendita di Acea e delle municipalizzate e chiede il rispetto dei referendum - ha detto Andrea Alzetta di Roma in Action - Ma il Campidoglio ha vietato la piazza. Alemanno vuole privatizare tutto, compresa la piazza dei cittadini. Chiedo a tutte le forze politiche e sindacali di opporsi a questa chiusura democratica".
LA MANIFESTAZIONE - Oggi dalle ore 16.00 in Piazza del Campidoglio, parallelamente al Consiglio comunale, "inizierà il percorso per la costruzione di una grande rete cittadina contro la svendita dei servizi pubblici locali di Roma, a partire dalla vendita di Acea, in difesa dei beni comuni e della democrazia.
Una vasta coalizione sociale fatta di movimenti e realtà associative, partiti e sindacati, incontrerà la stampa per illustrare il percorso di mobilitazione coordinata che verrà portata avanti nella città di Roma nelle prossime settimane per fermare il piano di vendita dei servizi pubblici essenziali e più in generale per bloccare l'approvazione del bilancio del Comune.