La sala prenotata a Maranello per il secondo
appuntamento di No Austerity - organizzato questa volta con la collaborazione
del Coordinamento in sostegno delle lotte delle cooperative - era troppo
piccola: molti dei presenti hanno dovuto assistere al dibattito in piedi. Il
risultato, in termini di partecipazione, è andato al di là delle nostre
aspettative. Ma non è questo l'elemento più importante: la proposta di unire e
coordinare le esperienze di lotta su una piattaforma di classe è stata accolta e
condivisa da tanti lavoratori e realtà di lotta del territorio emiliano e delle
regioni del nord.
Le relazioni iniziali e le
proposte di No Austerity
L'assemblea del 2 febbraio è stata
organizzata non a caso a Maranello (Mo), città simbolo dell'industria
automobilistica, proprio nei giorni in cui Montezemolo presentava al mondo il
nuovo modello della Ferrari. Tra i promotori di No Austerity ci sono, infatti,
anche gli operai in lotta della Ferrari di Maranello: i delegati Fiom (che oggi
non hanno più diritto alla rappresentanza in fabbrica) e la neonata Cub in
Ferrari. Il dibattito è stato introdotto da Paolo Ventrella, delegato Fiom in
Ferrari, che ha spiegato l'importanza di No Austerity, rimarcando la necessità
di estendere e rafforzare questo coordinamento. Ventrella si è anche soffermato
sugli effetti deleteri del contratto Fiat (che è stato applicato anche in
Ferrari) e del contratto aziendale nella sua fabbrica: aumento dei ritmi di
lavoro, disciplinamento in fabbrica, discriminazione (attraverso decurtazioni
salariali) di chi si ammala e delle donne che vanno in maternità. Ha concluso il
suo intervento con un appello alle realtà sindacali, politiche e di lotta
rappresentate in sala ad aderire a No Austerity e con un appello più generale a
rafforzare questo importante strumento di coordinamento delle lotte.
Dopo l'intervento di Paolo, è stata data la parola a Mohamed Arafat, in rappresentanza del Coordinamento in sostegno delle lotte delle cooperative. L'intervento di Arafat, egiziano, tra i principali protagonisti delle lotte dei lavoratori del settore della logistica (Arafat è il portavoce della lotta dei facchini dell'Ikea di Piacenza), ha suscitato molto entusiasmo e strappato numerosi applausi. Arafat ha raccontato la dura lotta dei lavoratori delle cooperative, in gran parte immigrati, che, organizzandosi con il Si.Cobas, sono riusciti, partendo da una situazione di pesante ricatto e supersfruttamento, a mettere in difficoltà i padroni. Arafat ha spiegato che la loro forza è stata quella di non accettare nessun compromesso al ribasso, di non piegare la testa di fronte alle minacce ma di rispondere a chi faceva loro la guerra con un'altra guerra, la guerra di classe. Già oggi i lavoratori della logistica, grazie a questo atteggiamento combattivo, hanno conseguito importanti risultati. Arafat ha sottolineato a sua volta l'importanza di un più stretto coordinamento delle lotte dei lavoratori di diversi settori.
Dopo Arafat, è intervenuto Davide Molinari, che è stato invitato ad intervenire all'assemblea in rappresentanza del Collettivo Autonomo Studentesco di Modena. No Austerity, infatti, fin dalla sua fondazione, ha posto l'esigenza di coordinare le lotte dei lavoratori con quelle degli studenti che hanno dato vita, in questi anni, ad alcuni dei momenti di conflitto più duri e significativi. Molinari ha raccontato la loro esperienza di lotta, sia a livello locale che nazionale, citando ad esempio esperienze di resistenza popolare come quella della Val di Susa.
Infine, prima del dibattito, Fabiana Stefanoni nel suo intervento ha sottolineato l'importanza di No Austerity e della giornata del 2 febbraio a Maranello, non ha caso chiamata "No padroni day": una giornata che è stata pensata in contrapposizione a quanto è avvenuto, nei giorni precedenti, a Grugliasco, dove i padroni (Marchionne e Montezemolo) sono stati applauditi dagli operai, sollecitati dai dirigenti della Fiom. A Maranello, invece, gli operai contestano i padroni perché No Austerity si basa su una discriminante di classe, cioè sulla consapevolezza che lavoratori e padroni hanno interessi contrapposti: tanto più in questo momento storico caratterizzato da una profonda crisi del sistema, i padroni mirano a ridurre al minimo i diritti dei lavoratori per incrementare i propri profitti, ed è quello che sta accadendo anche in Fiat.
Infine, la Stefanoni, a nome del Coordinamento nazionale di No Austerity, ha posto alla discussione dell'assemblea alcune proposte:
Dopo l'intervento di Paolo, è stata data la parola a Mohamed Arafat, in rappresentanza del Coordinamento in sostegno delle lotte delle cooperative. L'intervento di Arafat, egiziano, tra i principali protagonisti delle lotte dei lavoratori del settore della logistica (Arafat è il portavoce della lotta dei facchini dell'Ikea di Piacenza), ha suscitato molto entusiasmo e strappato numerosi applausi. Arafat ha raccontato la dura lotta dei lavoratori delle cooperative, in gran parte immigrati, che, organizzandosi con il Si.Cobas, sono riusciti, partendo da una situazione di pesante ricatto e supersfruttamento, a mettere in difficoltà i padroni. Arafat ha spiegato che la loro forza è stata quella di non accettare nessun compromesso al ribasso, di non piegare la testa di fronte alle minacce ma di rispondere a chi faceva loro la guerra con un'altra guerra, la guerra di classe. Già oggi i lavoratori della logistica, grazie a questo atteggiamento combattivo, hanno conseguito importanti risultati. Arafat ha sottolineato a sua volta l'importanza di un più stretto coordinamento delle lotte dei lavoratori di diversi settori.
Dopo Arafat, è intervenuto Davide Molinari, che è stato invitato ad intervenire all'assemblea in rappresentanza del Collettivo Autonomo Studentesco di Modena. No Austerity, infatti, fin dalla sua fondazione, ha posto l'esigenza di coordinare le lotte dei lavoratori con quelle degli studenti che hanno dato vita, in questi anni, ad alcuni dei momenti di conflitto più duri e significativi. Molinari ha raccontato la loro esperienza di lotta, sia a livello locale che nazionale, citando ad esempio esperienze di resistenza popolare come quella della Val di Susa.
Infine, prima del dibattito, Fabiana Stefanoni nel suo intervento ha sottolineato l'importanza di No Austerity e della giornata del 2 febbraio a Maranello, non ha caso chiamata "No padroni day": una giornata che è stata pensata in contrapposizione a quanto è avvenuto, nei giorni precedenti, a Grugliasco, dove i padroni (Marchionne e Montezemolo) sono stati applauditi dagli operai, sollecitati dai dirigenti della Fiom. A Maranello, invece, gli operai contestano i padroni perché No Austerity si basa su una discriminante di classe, cioè sulla consapevolezza che lavoratori e padroni hanno interessi contrapposti: tanto più in questo momento storico caratterizzato da una profonda crisi del sistema, i padroni mirano a ridurre al minimo i diritti dei lavoratori per incrementare i propri profitti, ed è quello che sta accadendo anche in Fiat.
Infine, la Stefanoni, a nome del Coordinamento nazionale di No Austerity, ha posto alla discussione dell'assemblea alcune proposte:
1. costruire una prossima
assemblea di No Austerity ad Avellino insieme con gli operai della Irisbus (di
cui è stato letto e molto applaudito il saluto);
2. partecipare alle prossime iniziative di lotta degli operai delle cooperative, portando una solidarietà concreta ai lavoratori;
3. promuove iniziative cittadine a sostegno degli operai della Fiat (che a Modena sono più di 5000, tra Ferrari, Fiat-Cnh, Maserati);
4. attivarsi per promuovere la partecipazione all'incontro sindacale internazionale di Parigi del 22, 23, 24 marzo, promosso da 60 organizzazioni del sindacalismo combattivo di tutto il mondo.
2. partecipare alle prossime iniziative di lotta degli operai delle cooperative, portando una solidarietà concreta ai lavoratori;
3. promuove iniziative cittadine a sostegno degli operai della Fiat (che a Modena sono più di 5000, tra Ferrari, Fiat-Cnh, Maserati);
4. attivarsi per promuovere la partecipazione all'incontro sindacale internazionale di Parigi del 22, 23, 24 marzo, promosso da 60 organizzazioni del sindacalismo combattivo di tutto il mondo.
Un dibattito vivace e nuove
adesioni
Il dibattito a Maranello è stato
vivace, con più di venti interventi che hanno portato un contributo sia
all'elaborazione del percorso di No Austerity sia allo sviluppo di nuovi
percorsi di collaborazione. Significative le nuove adesioni a No Austerity dal
territorio modenese: lavoratori e lavoratrici della Cooperativa Gulliver, della
scuola, delle fabbriche di Modena e Maranello, immigrati delle zone terremotate,
ecc.
Ma le nuove adesioni non sono venute solo da Modena: sono intervenuti in assemblea, dando il loro sostegno a No Austerity, anche immigrati dei coordinamenti di lotta del Veneto, precari del Coordinamento Scuola di Mantova (questi ultimi hanno proposto un ordine del giorno in solidarietà degli operai della cartiera Burgo), lavoratori immigrati di Piacenza (molto applaudito l'intervento di Fouad, tra i protagonisti delle lotta all'Ikea), ecc. In sala erano presenti - e molti di loro sono intervenuti - anche compagni in rappresentanza di realtà di lotta e sindacali che già hanno aderito, in occasione della prima assemblea a Cassina de Pecchi, al coordinamento delle lotte: operai della Ferrari, membri del direttivo della Cub di Vicenza, Moustapha Wagne ed Ejeh del Coordinamento Migranti di Verona, dirigenti della Fiom di Cremona, attivisti della Rete 28 aprile, studenti del Collettivo Studenti Scuola Pubblica, operai Fiom e Cub di Bergamo e della Cub di Parma, studenti dei collettivi bolognesi.
Sono poi intervenuti nel dibattito, portando il loro saluto all'assemblea e ponendosi in dialogo con No Austerity, anche delegati Fiom e attivisti della Maserati e della Fiat Cnh di Modena. Presenti in sala anche compagni della Toscana e in particolare rappresentanti del movimento antagonista fiorentino (a cui No Austerity ha proposto un percorso di collaborazione), compagni del movimento antagonista modenese (Centri sociale Guernica e Libera), operai dell'Acciaieria Arvedi di Cremona.
Tra le organizzazioni politiche presenti e che sono intervenute, ricordiamo Alternativa Comunista (che ha ribadito la sua adesione a No Austerity), la Lista Civica Maranello (che, insieme al Codacons di Modena, ha dato la sua disponibilità alla collaborazione), il circolo Gramsci del Prc di Modena (che invece ha dichiarato la sua indisponibilità ad aderire a No Austerity per imprecisate divergenze politiche: ai compagni del Prc di Modena in vari interventi è stato chiesto di mettere da parte atteggiamenti di chiusura e di portare invece il loro contributo alla costruzione di No Austerity).
Sono stati letti due importanti saluti arrivati all'assemblea, da parte di compagni che non hanno potuto partecipare per ragioni di distanza ma che hanno fatto sentire la loro presenza da lontano con due calorose lettere di saluto: la già citata lettera degli operai di Resistenza Operaia Irisbus di Avellino e il saluto del Coordinamento Pugliese Lavoratori in Lotta.
Ma le nuove adesioni non sono venute solo da Modena: sono intervenuti in assemblea, dando il loro sostegno a No Austerity, anche immigrati dei coordinamenti di lotta del Veneto, precari del Coordinamento Scuola di Mantova (questi ultimi hanno proposto un ordine del giorno in solidarietà degli operai della cartiera Burgo), lavoratori immigrati di Piacenza (molto applaudito l'intervento di Fouad, tra i protagonisti delle lotta all'Ikea), ecc. In sala erano presenti - e molti di loro sono intervenuti - anche compagni in rappresentanza di realtà di lotta e sindacali che già hanno aderito, in occasione della prima assemblea a Cassina de Pecchi, al coordinamento delle lotte: operai della Ferrari, membri del direttivo della Cub di Vicenza, Moustapha Wagne ed Ejeh del Coordinamento Migranti di Verona, dirigenti della Fiom di Cremona, attivisti della Rete 28 aprile, studenti del Collettivo Studenti Scuola Pubblica, operai Fiom e Cub di Bergamo e della Cub di Parma, studenti dei collettivi bolognesi.
Sono poi intervenuti nel dibattito, portando il loro saluto all'assemblea e ponendosi in dialogo con No Austerity, anche delegati Fiom e attivisti della Maserati e della Fiat Cnh di Modena. Presenti in sala anche compagni della Toscana e in particolare rappresentanti del movimento antagonista fiorentino (a cui No Austerity ha proposto un percorso di collaborazione), compagni del movimento antagonista modenese (Centri sociale Guernica e Libera), operai dell'Acciaieria Arvedi di Cremona.
Tra le organizzazioni politiche presenti e che sono intervenute, ricordiamo Alternativa Comunista (che ha ribadito la sua adesione a No Austerity), la Lista Civica Maranello (che, insieme al Codacons di Modena, ha dato la sua disponibilità alla collaborazione), il circolo Gramsci del Prc di Modena (che invece ha dichiarato la sua indisponibilità ad aderire a No Austerity per imprecisate divergenze politiche: ai compagni del Prc di Modena in vari interventi è stato chiesto di mettere da parte atteggiamenti di chiusura e di portare invece il loro contributo alla costruzione di No Austerity).
Sono stati letti due importanti saluti arrivati all'assemblea, da parte di compagni che non hanno potuto partecipare per ragioni di distanza ma che hanno fatto sentire la loro presenza da lontano con due calorose lettere di saluto: la già citata lettera degli operai di Resistenza Operaia Irisbus di Avellino e il saluto del Coordinamento Pugliese Lavoratori in Lotta.
Le decisioni dell'assemblea
Ribadendo l'importanza
della democrazia nell'organizzazione della discussione all'interno di No
Austerity, l'assemblea di Maranello si è conclusa con la votazione di alcune
proposte (che sono state approvate all'unanimità), alcune delle quali presentate
nella relazione della Stefanoni, altre emerse nel corso del
dibattito:
1) organizzare una
prossima assemblea di No Austerity ad Avellino, insieme con gli operai della
Fiat-Irisbus e cercando di coinvolgere le realtà di lotta (operaie,
studentesche e di movimento) del territorio campano e del sud;
2) portare sostegno e solidarietà attiva alle iniziative di lotta dei lavoratori delle cooperative (di cui daremo comunicazione anche sul nostro sito), sia partecipando ai picchetti e alle manifestazioni che verranno organizzati nei prossimi mesi sia sostenendo la cassa di resistenza per le lotte delle cooperative.
3) Sono stati poi approvati, sempre all'unanimità, quattro ordini del giorno: uno in solidarietà ai lavoratori del gruppo Fiat di Modena e contro la discriminazione salariale in Ferrari; un ordine del giorno in solidarietà agli operai della cartiera Burgo di Mantova (che rischiano il licenziamento di massa), un ordine del giorno (proposto dai rappresentanti del Collettivo Scuola Pubblica di Vicenza) di partecipazione e sostegno alla giornata di mobilitazione nazionale studentesca del 15 febbraio, infine un ordine del giorno in solidarietà con gli immigrati terremotati della bassa modenese.
L'assemblea di Maranello ci ha confermato ancora una volta della necessità urgente di un organismo di coordinamento delle lotte come No Austerity, al fine di unificare dalla base, rafforzare e rendere vincenti le nostre lotte.
Per questo, facciamo appello a tutti i lavoratori, agli immigrati, agli studenti, alle organizzazioni sindacali, politiche e di lotta a contribuire alla costruzione di No Austerity. Uniti si vince!
2) portare sostegno e solidarietà attiva alle iniziative di lotta dei lavoratori delle cooperative (di cui daremo comunicazione anche sul nostro sito), sia partecipando ai picchetti e alle manifestazioni che verranno organizzati nei prossimi mesi sia sostenendo la cassa di resistenza per le lotte delle cooperative.
3) Sono stati poi approvati, sempre all'unanimità, quattro ordini del giorno: uno in solidarietà ai lavoratori del gruppo Fiat di Modena e contro la discriminazione salariale in Ferrari; un ordine del giorno in solidarietà agli operai della cartiera Burgo di Mantova (che rischiano il licenziamento di massa), un ordine del giorno (proposto dai rappresentanti del Collettivo Scuola Pubblica di Vicenza) di partecipazione e sostegno alla giornata di mobilitazione nazionale studentesca del 15 febbraio, infine un ordine del giorno in solidarietà con gli immigrati terremotati della bassa modenese.
L'assemblea di Maranello ci ha confermato ancora una volta della necessità urgente di un organismo di coordinamento delle lotte come No Austerity, al fine di unificare dalla base, rafforzare e rendere vincenti le nostre lotte.
Per questo, facciamo appello a tutti i lavoratori, agli immigrati, agli studenti, alle organizzazioni sindacali, politiche e di lotta a contribuire alla costruzione di No Austerity. Uniti si vince!
GLI ORDINI DEL GIORNO
APPROVATI ALL'UNANIMITA'
Ordine del giorno sugli
operai del gruppo Fiat di ModenaL'assemblea esprime la propria
solidarietà ai lavoratori del gruppo Fiat di Modena, che hanno subito l'accordo
Fiat nonostante la bocciatura del contratto da parte non solo dei delegati della
Fiom ma persino degli stessi delegati di Fim e Uilm. In modo particolare
condanniamo il meccanismo di discriminazione salariale frutto di un accordo in
Ferrari tra Montezemolo e Fim e Uilm, accordo che prevede un taglio salariale ai
danni di chi si ammala, di chi si infortuna, di chi usufruisce della legge 104.
Una discriminazione salariale che colpisce in modo infame anche le donne in
maternità obbligatoria, che vengono considerate dal contratto aziendale Ferrari
delle "assenteiste".
Ordine del giorno sugli
operai della cartiera Burgo di MantovaDa tre settimane è iniziata
la lotta dei 180 operai della cartiera Burgo di Mantova che, come una doccia
fredda, hanno ricevuto la notizia dell'imminente chiusura dell'azienda. Dopo tre
inutili incontri con le rappresentanze sindacali e istituzionali, hanno visto
sfumare la speranza di tenere aperta la fabbrica che dalla settimana prossima
chiuderà i cancelli. Le stesse organizzazioni sindacali si sono dimostrate
inequivocabilmente conniventi con i padroni, cercando di sedare quegli operai
che hanno compreso quanto sia inevitabile una radicalizzazione della lotta e
hanno proposto l'occupazione della fabbrica. L'assemblea di No Austerity esprime
la propria solidarietà agli operai della Burgo e condivide la necessità di
occupare la fabbrica e radicalizzare la lotta.
Ordine del giorno sulla
manifestazione studentesca del 15 febbraio Ancora una volta ci si
prepara a scendere in piazza e ancora una volta sono gli studenti che
autonomamente hanno convocato una giornata di mobilitazione nazionale alla
vigilia delle elezioni, venerdì 15 febbraio 2013. In quella giornata saranno
tante le piazze italiane invase da studentesse e studenti che non vedono nella
farsa delle urne la possibilità di uscire dalla crisi. Dai cortei del 5 e 12
Ottobre, passando dallo sciopero europeo del 14 Novembre e arrivando alla
giornata del 6 Dicembre, gli studenti si sono fatti sentire contro l'austerità e
le riforme scolastiche promulgate dagli ultimi governi succedutisi (sia
centrosinistra che centrodestra che tecnici). Non avendo ancora raggiunto
l’obiettivo, si ritorna nelle strade e il Coordinamento No Austerity è affianco
a tutti gli studenti che scenderanno in piazza. Siamo solidali e complici con la
lotta delle giovani generazioni, una lotta per una scuola e un’università
pubbliche che garantiscano a tutti gli studenti un diritto allo studio che oggi
viene in gran parte negato. La nostra lotta è anche la lotta degli studenti in
quanto futuri disoccupati o, nella migliore delle ipotesi, futuri precari da
sfruttare. Per questo appoggiamo la giornata di mobilitazione nazionale
studentesca del 15 febbraio 2013. Lavoratori e studenti uniti nella
lotta!
Ordine del giorno sugli
immigrati delle zone terremotate No Austerity esprime la propria
solidarietà a Samuel Anane (lavoratore del Ghana immigrato a Concordia in
provincia di Modena) e a tutti gli altri immigrati che, come lui, sono costretti
a vivere nelle zone terremotate in condizioni disumane. Si tratta di immigrati
che, oltre ad aver perso il posto di lavoro dopo il crollo delle fabbriche e
oltre a essere privi di un tetto, oggi sono ai limiti della sopravvivenza e
rischiano di diventare clandestini. A tutto questo si aggiunge un clima di
pesante razzismo: nelle zone terremotate spesso gli immigrati diventando i capri
espiatori di una situazione che, al di là della catastrofe naturale, è stata
aggravata dagli interessi di un pugno di capitalisti senza scrupoli, che hanno
costruito case e fabbriche di cartapesta.