giovedì 13 febbraio 2020

Votare contro il taglio dei parlamentari voluto da Casaleggio, avvallato da Salvini e dai riformisti voltagabbana è un atto di ubbidienza civile.

Luciano Granieri




Durante la seduta a Palazzo Madama, che ha votato l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, per sequestro di persona aggravato  in merito alla vicenda della nave della guardia costiera  Gregoretti.  Lo stesso capo leghista nella sua arringa difensiva ha affermato che la difesa della Patria è un sacro dovere e sequestrare   131 persone su una nave era necessario  per la difesa dei confini. 

A  parte il fatto che resta difficile capire come si possa difendere i confini dalla presunta invasione di una nave propria, della guardia costiera italiana , un elemento che già è parte integrante dello Stato, ma la bestialità più grande riguarda il riferimento di Salvini all’art.52 della Costituzione in cui al primo comma  è scritto che “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Secondo Salvini la sua azione è stata conseguenza proprio del rispetto di questo articolo, per cui non si può processare un ministro  che ha semplicemente posto in attuazione la  Costituzione. 

Questa è una chiara evidenza di ignoranza costituzionale, infatti L’art. 52 Cost. intende la difesa della Patria come espressione di un dovere di solidarietà.   Si  cita, nel secondo comma,  il servizio militare (leva obbligatoria) come strumento attuativo.  Ma visto che il legislatore ha eliminato l’obbligatorietà di fare il soldato, uniformandosi alla visione solidaristica della concezione di Patria, il richiamo a questo articolo è improprio e anacronistico , come se i migranti ci invadessero in armi per conquistare il nostro territorio e farne una propria colonia. 

Se proprio vogliamo richiamare la Costituzione Matteo Salvini nella vicenda Gregoretti  ha violato  i seguenti articoli: 10) L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge". 13)  "Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria".  In riferimento alle norme del diritto internazionale richiamate dall’art.10 Cost. Sono state violate:  La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo (CEDU). Art.3 il "divieto di trattamenti inumani e degradanti, soprattutto se sono coinvolti soggetti vulnerabili come minori o persone traumatizzate"; all’articolo 5: diritto  di  ogni persona   alla libertà e alla sicurezza  e  nessuno può toglierli ad essi   senza motivi; Convenzione di Ginevra art.33     si proibisce che   un richiedente asilo o un rifugiato sia espulso o respinto in alcun modo “  verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate . 

Una persona così ignorante a livello costituzionale, e non solo, è a favore della riforma della Costituzione sul  taglio dei parlamentari voluta dal M5S. A proposito dei grillini, proprio il loro proprietario “Davide Casaleggio” è convinto che il superamento della democrazia rappresentativa, l'abolizione del Parlamento,  sia un fatto ineluttabile visto che ormai qualsiasi cittadino può esprimere il suo consenso  con un semplice clic al computer, da ciò ne consegue che la riforma sul taglio dei parlamentari è cosa buona e giusta anche se non produce un così grande risparmio in termini finanziari,  distrugge la rappresentanza e   favorisce le formazioni più forti. 

Il Pd all’epoca contestò tali affermazioni accusando  Casaleggio e il M5S di derive autoritarie,  e per ben tre sedute in aula votò contro la riforma del taglio dei parlamentari. Poi è arrivato il Papeete e le posizioni sono cambiate fu lo stesso Cuperlo a rivelare al quotidiano “il manifesto” che “Con il M5S il taglio dei parlamentari era la premessa del confronto” Ovvero per far partire il governo giallo/bruno  era necessario cedere al ricatto e  appoggiare la “DEFORMA” grillina. 

Dunque  a volere questo ennesimo sfregio alla Costituzione sono :  l a Lega,  il M5S, completamente digiuni di ogni istanza costituzionale, e il Pd, il quale, è ciò è ancora peggio,  ha sacrificato ad una realpolitik di corto respiro , quella Costituzione  che i propri esponenti ad ogni 25 aprile e 2 giugno esaltano come espressione” alta” della lotta partigiana antifascista. A dire il vero, forse l’unica posizione coerente rispetto alla riforma costituzionale è proprio quella del Pd. Il suo precedente segretario   ne  aveva proposto, nel 2016,  una versione del tutto simile, fortunatamente bocciata dagli italiani alle urne. Altre formazioni, in particolare della sinistra cosiddetta radiale, che nel 2016 si facevano paladine della difesa della Carta attaccata da J.P. Morgan attraverso il burattino Matteo Renzi, oggi tacciono, probabilmente sacrificando   le proprie convenienze di sopravvivenza ad una posizione strumentale in merito al taglio dei parlamentari. 

Al di là delle tematiche false e pretestuose che muovono le ragioni della riforma per cui saremo chiamati ad esprimerci il prossimo 29 marzo, fa ribrezzo il fatto che a tutti questi signori della Costituzione non interessa nulla, non ne sanno nulla, la utilizzano per convenienza di bandiera e di sopravvivenza politica. Già solo questo sarebbe un buon motivo per bocciare alle urne l’ennesimo assalto allo spirito solidaristico della Carta Costituzionale. Sarebbe ancora una volta un necessario  atto di ubbidienza civile.