Non possiamo che essere soddisfatti, enormemente soddisfatti per l’esito della sentenza con cui il Consiglio di Stato, in ben 39 pagine, ha confermato la revoca della concessione della Certosa di Trisulti (situata nel Comune di Collepardo inn provincia di Frosinone) alla DHI, associazione di stampo sovranista vicina a Steve Bannon.
Ma ancor di più per un passaggio fondamentale, che farà storia per il ruolo che le Associazioni potranno avere in tema di beni culturali e beni comuni. Infatti, laddove il TAR aveva escluso le 12 associazioni che hanno affiancato il MIBACT nel ricorso, poiché non potevano essere riconosciute come portatori di interesse legittimo, il Consiglio di Stato con forza sancisce la loro legittimità a ricorrere sulla forza del principio dell’interesse di fatto.
Ed è proprio in virtù di questa legittimazione che oggi le 12 Associazioni consolidano formalmente la loro costituzione in RETE per accompagnare questa fase delicata al fianco del Ministero e della Regione, insieme a tutti gli attori che in questo periodo hanno manifestato il loro interesse e il loro supporto, tra questi anche quello espresso da S.E. Mons. Loppa Vescovo nelle sue ultime dichiarazioni.
Vogliamo costruire un *Patto Territoriale di Responsabilità Sociale *e ci candidiamo a presidiarne il corso. Non possiamo non tenere conto della fase che il nostro Paese sta vivendo e del quadro Europeo che richiama a due principi cardine per le comunità territoriali: l’inclusione e la coesione sociale.
Costruire questo Patto significa mettere in campo una programmazione concertata e partecipata che va oltre il far uscire un progetto da un cassetto, ma significa per le Comunità creare consapevolezza e avere un protagonismo programmatico.
Senza questa consapevolezza ci sarà sempre un Bannon in agguato.
Scegliere questa modalità di approccio per la creazione di un Modello Trisulti, non significa aspettare tempi biblici, significa imparare a tenere insieme tutti i pezzi per creare coesione appunto. Come peraltro già fanno, ed egregiamente, altri territori che si trovano a vivere esperienze simili.
Significa avere subito chiaro una modalità di procedere, che parte necessariamente dalla messa in sicurezza del bene, che nell’attesa degli "americani" da tre anni perde pezzi, con intervento prioritario del Ministero, ma in cui debbono inserirsi i tanti pezzetti di generazione “culturale” e di “sapere” che animano già le nostre comunità, con un ricorso consapevole e coerente alle risorse finanziarie della programmazione europea.
La Certosa di Trisulti, senza dimenticare la propria dimensione spirituale, sostenibile ed ambientale, deve diventare questo: la culla di un nuovo Umanesimo che questi tempi bui a gran voce stanno reclamando!
Rete delle Comunità Solidali