Luciano Granieri
Sono entrato nel mondo “Mobius Strip” in una serata estiva del 2020. Li ho ascoltati in un concerto tenutosi a Fontana Liri. Ne sono rimasto folgorato ( vedi il resoconto qui). Quattro giovani musicisti talentuosi, dalla straordinaria carica emotiva. Lorenzo Cellupica- tastiere, Nicola Fabrizi- sax alto e tenore, Eros Capoccitti-basso, Davide Rufo-batteria, provenienti da Sora, sciorinarono in quel concerto un effluvio musicale fatto di jazz e fusion, straordinariamente coinvolgente e dalla qualità esecutiva eccellente. In quel frangente scoprii anche che avevano accompagnato, nel corso di una tournee negli Stati Uniti, la storica icona della fusion mondiale, i Soft Machine. Avevano inoltre già inciso un Cd dal titolo “Mobius Strip” per la casa discografica francese Musea Record. Quest’ultima notizia mi indispettì non poco, perché non mi capacitavo del fatto che musicisti così talentuosi dovessero registrare per una etichetta straniera. Nemo profeta in Patria, ma in questo caso la Patria si dimostrava quantomeno sorda. Fortunatamente, come vedremo, tale vulnus è stato sanato.
Non nascondo che da quella serata ho iniziato a seguire assiduamente i quattro musicisti ciociari. Inevitabilmente il Covid ha prolungato l’attesa per un altro concerto, un nuovo Cd. Ma finalmente tanta paziente attesa è stata ripagata. Il 12 luglio scorso, Lorenzo Cellupica, Nicola Fabrizi, Eros Capoccitti, e Davide Rufo uscivano dagli studi di registrazione dando alla luce il loro secondo album (scusate mi piace chiamarlo così) Time Lag, per una etichetta indipendente vivaddio italiana: la Ma.Ra.Cash Record che pubblica grandi artisti del panorama jazz-fusion-progressive italiano; Osanna, Arti&Mestieri, Mariano Deidda, per citarne solo alcuni .
Time Lag si compone di sei brani: Chand Baori, Iblis Hybris, Mateka’s Speech, Old Tapestry, Mobius Cube, A Theme for the End. Sorpresa e curiosità ha destato il fatto che Cellupica, Fabrizi, Capoccitti e Rufo, si sono avvalsi della collaborazione di altri valenti musicisti, quali: il trombettista Fabio Gelli, che suona in Iblis Hybris e Mateka’s Speech - in quest’ultimo brano si ascolta anche il trombonista Romeo Venditti. Simone Marcelli e Massimo Izzizzari suonano la chitarra rispettivamente in: Mobius Cube, e A Theme for the End, questo brano vede la partecipazione anche delle voci di Debora Camilli, Caterina Sebastiano, Andrea Martini, dello stesso Cellupica e dalla tromba di Giacomo Serino.
Ma veniamo al Cd. Time Lag è un disco aperto, ricco di colori, sfumature timbriche, anche se non viene mai meno la ricercatezza ritmica. Tracce piene di suoni ma, nello stesso tempo, ariose. Ogni brano è una piccola suite dove ogni movimento è prezioso, sorprendente, ma, indubbiamente, inserito perfettamente nell’architettura armonico-ritmica.
Ottimi gli arrangiamenti dei fiati e gli incroci vocali dei musicisti ospiti che danno una idea di coralità senza confini. Il brano che mi ha colpito di più è Old Tapestry. E’ uno dei pezzi, oltre a quello di apertura, in cui si ascoltano solo i quattro Mobius. Ebbene Old Tapestry sembra costruito su una struttura che ricorda addirittura i primi Emerson Lake and Palmer, quelli di Tarkus per intenderci. Struttura dalla quale i musicisti partono per volare alto sulle ali del loro ormai personalissimo stile e della loro grande tecnica strumentale che, se è possibile è ulteriormente migliorata rispetto al primo Cd.
Time Lag è un viaggio nuovo, affascinate, pieno di incontri sorprendenti, ma sempre nel solco dell'inconfondibile stile Mobius Strib. Complimenti, veramente complimenti a Lorenzo, Nico, Eros e Davide. Non vedo l’ora di riascoltarli dal vivo, per una nuova stimolante esperienza di emozioni in musica.