"La tragica morte del piccolo bambino rom avvenuta nella baracca del campo della Muratella dovrebbe pesare come un macigno sulla coscienza di coloro che continuano ad alimentare ad arte, con i loro comportamenti e con le loro decisioni, un clima di xenofobia nella città. Si continua a parlare di integrazione sociale dei rom quando l'unica politica portata finora avanti dalla Giunta Alemanno è stata quella di deportare e segregare queste persone fuori dal Grande Raccordo Anulare, all'interno di strutture denominate, per ironia della sorte, "Villaggi della Solidarietà", che altro non sono che mega-villaggi dove le condizioni di vita non sono migliori di quelle registrate negli insediamenti abusivi sorti all'interno della città. Situazione, questa, che impedisce, di fatto, ogni reale possibilità di integrazione per tali persone"
E' quanto dichiara Giovanni Barbera, esponente del Prc-Federazione della Sinistra e presidente del Consiglio del XVII Municipio.
"Ma quello che lascia ancor più perplessi è il fatto che ci possano essere rappresentanti di questa comunità, come l'attuale delegato del Sindaco per i Rom, che si prestino con le loro dichiarazioni a giustificare le politiche di segregazione poste in essere dall'amministrazione comunale. Politiche, queste, che sono state anche denunciate, a suo tempo, da importanti organizzazioni che si occupano di diritti umani. Legalità significa, innanzitutto, rispettare anche quei principi e quelle norme del diritto internazionale che vietano gli sgomberi di massa come quelli che la Giunta Alemanno continua, finanche oggi, a perpetrare senza nessun pudore nei confronti degli insediamenti rom della città"
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