Di seguito riportiamo il giudizio che il presidente degli industriali ciociari Marcello Pigliacelli da del piano di tagli alla Sanità ordito ai danni dei cittadini della Provincia dalla “governatora” regionale Renata Polverini. L’imprenditore Pigliacelli esterna le sue farneticazioni al giornalista del”Messaggero” Vittorio Buongiorno in un intervista pubblicata oggi dal quotidiano dei fratelli Caltagirone.
L’Imprenditore ciociaro trova che la decisione partorita da Renata Polverini e dalla sua giunta sia più che necessaria, la considera indispensabile.
Infatti per Marcello Pigliacelli, negare l’assistenza sanitaria pubblica a quella gran parte di cittadini della provincia di Frosinone, che tira avanti giorno per giorno, schiava di lavoro precario e sottopagato per “VALORIZZARE L’OFFERTA SANITARIA PRIVATA” riservata ai quei pochi che possiedono gli ingenti mezzi, indebitamente accumulati sulla pelle dei lavoratori, per usufruirne, NON E’ CRIMINALE E ANTICOSTITUZIONALE (Art.32), ma è necessario per dare un impulso allo sviluppo. Secondo Marcello Pigliacelli chiudere otto ospedali nella Provincia, negando a gran parte della comunità ciociara il diritto di curarsi al meglio e gratuitamente nella propria città o in comuni vicini senza rischiare la vita in trasferimenti verso nosocomi lontani, per finanziare le infrastrutture “atte a completare una logistica vera” e fare affari con Gheddafi, che usa le nostre navi per sparare sui nostri pescatori, e tortura nelle sue carceri i migranti da noi respinti, NON E’ CRIMINALE E PASSIBILE DI DENUNCIA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, ma necessario per dare un impulso all’economia. Il fatto che la masnada piratesca confindustriale, guidata da Pigliacelli si sia schierata a fianco della Marangoni nel suo tentativo di scippare la salute ai cittadini di Anagni e della Valle del Sacco attraverso le velenose emissioni di un inceneritore di car fluff è dimostrazione tangibile delle malefatte che questi accattoni sono disposti a compiere in nome del profitto. La confindustria ciociara non ha impiegato molto ad assimilare il sistema schiavista di Marchionne, crediamo anche che tale lezione si stata ben appresa dalle altre associazioni confindustriali locali. Per cui riteniamo necessario elevare la qualità del conflitto di classe. Infatti la lotta dei lavoratori dipendenti, degli studenti, degli insegnanti non è più contro chi detiene il capitale e i mezzi di produzione, ma contro un’associazione criminale che attenta alla vita umana, un’associazione a delinquere senza scrupoli che non esita a calpestare i diritti fondamentali delle persone per il proprio profitto. Ecco dunque che la lotta di classe diventa inesorabilmente anche un atto di ordine pubblico; lo scopo non è solo la vittoria del proletariato, ma anche la difesa della legalità e della costituzione.
P.S
Gli articoli della Costituzione che violati dal giudizio di Pigliacelli sono almeno tre
Art 3. Nella parte in cui è scritto che “ ... è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguagluanza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Art. 32 Nella parte in cui è scritto che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti....)
Art.41 in toto il quale afferma: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi, e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
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