venerdì 1 ottobre 2010

Il Nobel Comunista

di Luciano Granieri


Come è ingrato il mondo! Possibile che la comunità internazionale non si sia accorta della meritoria opera svolta dal più grande genio vivente  della galassia, Silvio Berlusconi?  Quali le motivazioni per non aver assegnato il premio Nobel per l’economia ad un tale alto (basso) economista, il quale ha dettato al presidente degli Stati Uniti la linea per uscire dalla crisi economico-finanziaria? Quali reconditi motivi hanno impedito  l’assegnazione del premio Nobel per la pace ad un tale alto (basso) statista per aver  salvato il mondo dalle nefaste conseguenze della guerra fredda mettendo d’accordo Russi e Americani? Perché non è stato assegnato il premio Nobel per la medicina ad un tale alto (basso) luminare, il quale ha scoperto la formula per debellare il cancro in 12 settimane? Non lo sappiamo. Probabilmente  perché il mondo è popolato di giudici comunisti la cui faziosità e odio non ha voluto riconoscere a Dio quel che è di Dio. Anche il mondo del cinema, pure infestato da pericolosi comunisti  non  ha celebrato a dovere   la grande  recitazione  del favoloso  Silvio Berlusconi  andata in scena nei giorni scorsi alla Camera e al Senato, rifiutandogli l’oscar come migliore attore protagonista e non protagonista del film “La sostenibile pesantezza della truffa e della fuffa”. Ma al di là di riconoscimenti e premi, non si può negare di trovarsi di fronte ad un Santo. Nessun essere immanente o trascendente, umano o disumano, sarebbe stato capace del miracolo di materializzare i milioni di euro, poco prima scomparsi, necessari al completamento della Salerno-Reggio Calabria . A dire il vero, nella due giorni parlamentare organizzata dal burattinaio di Arcore,  per ottenere la fiducia necessaria a sfuggire ai suoi processi, dopo gli schizzi di merda volati durante l’estate nella sua maggioranza, di situazioni kafkiane ne abbiamo vissute diverse. Dai finiani che, al grido di “ Signor Presidente ci siamo accorti che Lei è un delinquente mafioso e pidduista, ma per responsabilità verso il popolo sovrano continuiamo a darle la fiducia” votano a favore del caudillo di Arcore per evitare al neo gruppo Fli di prendere schiaffi sin da subito in caso di elezioni, al prode Fabrizio Pionati che assicura la leccaculagine al premier in nome e per conto di un gruppo parlamentare molto numeroso, in pratica composto solo da lui. Da quelli di “Noi Sud”  che plaudono alla politica suddista del governo non accorgendosi del furto dei fondi fas che l’associazione a delinquere Berlusconi&Tremonti ha sottratto proprio alle popolazioni meridionali, al camerata Tremaglia che, fedele al dettato finiano, assicura il suo appoggio al governo, ma siccome è un vecchio rincoglionito, si sbaglia e vota contro suscitando le ire del rinnegato (parole di Ciarrapico) capobastone Fini. L’uscita di Ciarrapico invece, non stupisce. Tutti a scandalizzarsi per le parole Senatore, ma che fascisti conclamati e autoproclamati siano presenti in Parlamento in barba alla Costituzione non è una novità. Certo i vari forzanuovisti, fiammatricoloristi sono in difficoltà . Dopo le fibrillazioni estive che hanno squassato i loro referenti non sanno a chi convenga appoggiarsi  fra Fini e Berlusconi. Solo CasaPound è sicura della propria posizione potendo contare sulla proficua sponsorizzazione del mafioso Dell’Utri. Ma se Sparta (maggioranza) piange, Atene (opposizione) non ride. La dabbenaggine di Bossi con l’uscita sui romani porci, aveva offerto su un piatto d’argento alle opposizioni l’occasione di mandare a casa il governo del disfare. Ma con la scusa che la Nazione ha bisogno di essere governata, non importa come, è bastato che l’improbabile ministro padano fra un grugnito e un rigurgito chiedesse  scusa ai romani, per indurre le opposizioni a ritirare  la mozione di sfiducia presentata ai suoi danni, probabilmente fatale all’esecutivo. La realtà è che secondo i “focus” (così si chiamano oggi i sondaggi elettorali) a parte la Lega che tiene, perché in linea con la grettezza del suo elettorato, il Pdl perde, il Pd perde, Fli non esiste, Casini e Di Pietro non sono sicuri di spuntarla . E allora se tutti perdono chi vince?  Nessuno. Il partito di maggioranza assoluta è costituito da quel popolo di astensionisti che ha deciso di mandare trasversalmente a fare in culo i teatranti del teatrino. Si ingrossa la massa popolare disillusa e incazzata che, per guardare solo alla nostra Regione, vede l’Università “la Sapienza”  ritardare l’apertura dell’anno accademico per i tagli della Gelmini, subisce i morsi della disoccupazione, assiste alla chiusura decretata dalla Lazziale Polverini, burattina dell’associazione a delinquere berlusconiana, di 17 ospedali nella regione di cui 8 (Anagni, Ceccano, Pontecorvo, Ceprano, Ferentino, Arpino, Isola Liri, Atina) in Ciociaria terra di coglioni che è stata determinate per la sua elezione a governatrice. Il teatrino è ormai lontano anni luce dalla gente e cura i propri interessi sulla pelle della gente. E’ dunque  tempo che anche la gente si curi  i fatti propri, fuori e contro il teatrino scendendo in piazza  a reclamare i propri diritti. Le occasioni non mancano già da domani ad Anagni per protestare contro la chiusura dell’ospedale o a Roma per il No B Day 2 o il 16 ottobre accanto alla FIOM.

Penultima  ora:
L’attore barzellettiere Berlusconi continua sparare cazzate sugli ebrei sulla Bindi e bestemmia pure. Che ne direste di una belle mozione di sfiducia per comportamento demenziale non consono ad una carica istituzionale?  Ah  già una atto simile è tipico  delle opposizioni vere non di quelle finte che siedono dall’altra parte dell’emiciclo.

Ultima ora:
Quando le cose si mettono male ecco puntuale il solito attentato autorganizzato ai danni di qualche lacchè berlusconiano per denunciare   Belpietro, il quale sarebbe stato vittima di un attentato. Si da il caso che l’attentatore in agguato sul pianerottolo sia entrato in azione quando il fiero giornalista era già entrato in casa,  aggredendo  la sua guardia del corpo che di solito usa  l’ascensore ma che in questo frangente  scende  a piedi  dopo aver salutato Belpietro  , vai a sapere perché. Lo sprovveduto attentatore cerca di scaricare addosso al bodyguard il caricatore della sua  pistola, ma questa guardacaso    si inceppa, il gorilla risponde a sua volta sparando tre colpi . Insomma volano proiettili ma nessuno si fa male. Poi uccellando  l’ispettore della scorta e la macchina della polizia che staziona davanti al portone, il malvivente si dilegua indisturbato anche questo è piuttosto insolito. Di tutta questa bufala, l’ennesima, scandalizza il fatto che un giornalista possa avere la scorta pagata dalle  nostre tasse, mentre spesso questa viene negata a magistrati e a collaboratori di giustizia.  VERGOGNA!!!

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