venerdì 3 dicembre 2010

Sapienza in mobilitazione: "Blocchiamo la riforma e sfiduciamo il Governo"

Comunicato dagli studenti in mobilitazione all'Università La Sapienza di Roma. Dopo le grandi manifestazioni del 30, prossimo obiettivo è il 14 dicembre



La straordinaria giornata di ieri, 30 novembre 2010, di conflitto e di opposizione al Ddl Gelmini è stata la migliore risposta possibile all’arroganza con la quale un Governo in evidente crisi continua cieco nell’imposizione di una Riforma che studenti, ricercatori e dottorandi rifiutano con forza.
Alla dismissione dell’Università pubblica, alla cancellazione del Diritto allo studio, all’insopportabile militarizzazione della città, decine di migliaia di studenti, precari e ricercatori non si sono fermati: la rabbia e l’indignazione verso chi sta negando diritti e futuro ad un’intera generazione si sono espresse con forza e con determinazione. In tutta Italia grandi manifestazioni, il blocco delle autostrade, l’occupazione dei binari di venti stazioni, il blocco del traffico e i cortei selvaggi hanno caratterizzato una delle più forti giornate di mobilitazione degli ultimi anni.
Da queste settimane emerge un dato molto chiaro: il Paese è tutt’altro che pacificato. Ieri in piazza 400.000 studenti in tutta Italia, con il consenso della società civile, hanno espresso con forza e radicalità il dissenso nei confronti delle politiche del Governo: a violare le zone rosse, a bloccare le autostrade e le stazioni c’era tutta una generazione che non è più disposta ad essere precaria e ricattabile.
L’approvazione del Ddl Gelmini alla Camera non segnerà la fine delle mobilitazioni: a questo atto arrogante seguirà una risposta ancora più forte. Il giorno della discussione in Senato torneremo ancora più numerosi e determinati a bloccare le Università, le strade e ad assediare i palazzi del potere.
Crediamo che la forza del conflitto sociale che si sta esprimendo in Italia, nelle Università, nei luoghi di lavoro, nelle lotte dei migranti, delle donne, dei movimenti sociali, contro la privatizzazione dell’acqua e per i beni comuni, sarà determinante per la fine di questo Esecutivo: per questo il 14 dicembre, giorno della votazione della Fiducia, assedieremo Montecitorio per ribadire che questo Governo non verrà sfiduciato da intrighi di palazzo, ma dalla lotta di tutte quelle forze sociali non vogliono più subire e pagare la crisi ogni giorno.

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