sabato 13 novembre 2010

Per ragionare sui fascismi




La libreria Caffè e Live Music Ithaca (circolo arci)  e la 
Rete Antifascista antirazzIsta del Basso Lazio
                                                    PRESENTANO:
Da Salò a Tremonti, dalla schiavitù a Obama.
Evoluzione  della destra e del razziamo, in Italia , in Europa , negli Stati Uniti 
                                  

 SABATO 20 NOVEMBRE,  PRESSO LA LIBRERIA, CAFFE’, LIVE MUSIC ITHACA circolo ARCI, in Via Garibaldi n, 62 a Frosinone, dalle ore 18,00, lo scrittore GUIDO CALDIRON presenta il saggio:
             
 “LA DESTRA SOCIALE DA SALO’ A TREMONTI
                     e il suo recentissimo libro: 
 “L’IMPERO INVISIBILE, DESTRA E RAZZISMO DALLA SCHIAVITU' A OBAMA
                      editi entrambi da “manifestolibri”
           
Seguirà un dibattito e un confronto con i lettori.

L’evento è quanto mai utile ad approfondire le dinamiche di infiltrazione nel territorio delle nuove formazioni  post fasciste e, in particolare, dei “Fascisti del terzo millennio” i quali, stanno tentando di infiltrarsi anche a Frosinone. E’ importante inquadrare correttmente il fenomeno. Grazie al contributo di Guido Caldiron si potrà valutare meglio quanto i “Fascisti del terzo millennio”  siano da considerarsi semplici nostalgici di un infausto periodo storico, che va dai manganellatori di Balbo, durante il biennio rosso, ai fucilatori repubblichini,  oppure  se   la loro potenzialità  di radicamento all’interno dei quratieri popolari,   agevolata anche  da comportamenti  nobilitati  da presunte finalità sociali ,  la loro capicità di instillare nei giovani una subcultura razzista e fascista, possano costituire  una reale minaccia per la democrazia,  la civile e pacifica convivenza. Sarà inoltre utile ragionare  sulle dinamiche  evolutive della destra  del razzismo e del conservatorismo compassionevole oltre i nostri confini, in particolare negli Stati Uniti. Certi che con il decisivo apporto di Guido Caldiron sarà possibile cogliere tutti gli aspetti di questo fenomeno, invitiamo tutti, ma proprio tutti a partecipare.  L’adesione all’invito da parte degli amministratori locali sarebbe oltremodo gradita  visto che l’invasione dei Fascisti del terzo millennio sta interessando anche il centro storico della NOSTRA CITTA’.

Guido Caldiron  studioso del fenomeno sociale dell nuove destre. Giornalista di Liberazione per la “manifestolibri ha scritto anche: “Gli squadristi del 2000”, “La destra plurale”,  “Lessico postfascista” , “Banlieues” “Populismo globale”.

    


La parole ritrovate

da Itake Frosinone

Un saluto cordiale a tutti.
Il giorno 25 novembre alle ore 19:00 presso  ITHACA libreria caffè sita in via Garibaldi n°42 a Frosinone,
ITAKE propone a soci, sostenitori ed amici la visione del film “MUYEYE” realizzato da Juliane R. Biasi e Sergio Damiani nei luoghi africani divenuti familiari a tutti noi.
Il film è nato dalla collaborazione tra ITAKE e LEPAROLERITROVATE nel corso della realizzazione della costruzione della scuola professionale a Muyeye.
Non anticipo nulla, dico solamente: ne vale la pena!
Riguardo ai soci lontani pensiamo sarà possibile fare copie masterizzate del film da spedire su richiesta.
Sarà nostra cura darvi notizie più certe quanto prima. A presto.
Maria Grazia Fanfarillo a nome di ITAKE






Siamo tutti sulla gru

da Brescia, Mirko Seniga  



Gli immigrati di Brescia continuano la loro lotta contro la sanatoria truffa cercando di ottenere il permesso di soggiorno per tutti. Da dodici giorni sei immigrati (a oggi 4 ndr)  stanno sulla gru del cantiere della metropolitana di piazzale Cesare Battisti. La protesta sfocia dalla manifestazione cittadina di sabato 30 ottobre, repressa violentemente dall'attacco poliziesco che ha sgomberato anche il presidio permanente di via Lupi di Toscana.

La solidarietà da parte di immigrati e attivisti antirazzisti da sotto la gru, e la fermezza che dimostrano nella lotta i sei compagni sulla gru, si è concretizzata nella grande manifestazione dello scorso sabato, dove in diecimila hanno sfilato fermandosi sotto la gru: "permessi di soggiorno per tutti, basta rubare, basta pagare, siamo tutti sulla gru".
Lunedì 8 novembre, mentre vi è il tentativo di rimuovere il presidio che permane da giorni in piazzale Battisti, alle sei del mattino vengono perquisiti i locali dell'oratorio San Faustino che dà ospitalità alle decine di compagni che si alternano per mantenere il presidio permanente. Manganellate e i primi arresti: decine di poliziotti e carabinieri sgomberano inoltre il presidio. La repressione è tra le più becere: vengono caricate persone indifese e vengono arrestati in modo sistematico i rappresentanti delle varie realtà attive da oltre una settimana in sostegno della lotta. Decine sono stati i fermi tra immigrati e antirazzisti e l'ordine viene direttamente dal ministro dell'Interno Maroni. 
Dopo varie cariche il presidio si ricompatta in via San Faustino, a cento metri dalla gru dove i sei ragazzi permangono respingendo col lancio di oggetti i tentativi di mettere reti di protezione sotto la struttura (per poi tirarli giù). 
La repressione colpisce tre compagni egiziani, portati al Cie di via Corelli a Milano, sette altri immigrati sono rinchiusi al Cie di Corso Brunelleschi a Torino, cinque obblighi di firma, un ragazzo e un delegato Fiom agli arresti domiciliari in attesa di processo.
Siamo ormai al tredicesimo giorno e la lotta contro la sanatoria truffa e contro il reato di clandestinità si propaga anche in altre città: a Milano alcuni immigrati sono saliti su una torre in via Ibonati, diversi i comitati sorti per contribuire in questa importante battaglia. 
Si fa strada una consapevolezza: solo unendo le lotte dei lavoratori immigrati e nativi riusciremo ad ottenere diritti per tutti: il diritto a una vita dignitosa, il diritto al lavoro e all'istruzione pubblica per tutti.
Intanto la lotta continua ad oltranza, nell'unità con i compagni sulla gru a Brescia come sulla torre a Milano: rigettando la Bossi-Fini che crea il reato di clandestinità obbligando migliaia di immigrati a lavorare in nero e a vivere ai margini della società; contro le politiche razziste e xenofobe condotte in questi anni sia dai governi di centrodestra che di centrosinistra (ricordiamo i pullman di Prodi per rispedire i rom in Romania, col benestare dell'allora ministro del Prc Paolo Ferrero). 
Nella situazione cercano di inserirsi i fascisti. Forza Nuova, nel tentativo di trovare visibilità, ha indetto proprio a Brescia una manifestazione nazionale per sabato 13 novembre.
Il Partito di Alternativa Comunista, già presente con i propri militanti in questi giorni di presidi e manifestazioni, partecipa e invita tutti a partecipare al presidio di sabato 13 per contrastare la parata dell'organizzazione neofascista e per portare solidarietà agli immigrati ancora sulla gru.






venerdì 12 novembre 2010

Sostegno a lavoratori della sanità e allo sciopero regionale nel Lazio

dSinistra Critica Roma     

Dichiarazione di Armando Morgia, portavoce regionale di Sinistra Critica: “L’approvazione del piano sulla sanità regionale nel Lazio ad opera del  centro destra è un attacco frontale non solo ai cittadini del Lazio che vedranno ancora più eroso il diritto alla salute e la possibilità di accedere alle cure, a causa della chiusura di ospedali e ad un ulteriore aumento delle tasse, infatti il piano varato dalla Polverini comporta anche ricadute gravissime sui diritti dei lavoratori. Ricadute sul personale
sanitario in termini occupazionali e di garanzie per le condizioni di lavoro, attraverso provvedimenti disastrosi come il taglio congiunto di posti di lavoro e di posti letto negli ospedali con danni, quindi, anche per la garanzia alla salute. Una dismissione del servizio pubblico sanitario non è tollerabile a nessun livello, regionale o nazionale, mentre è proprio quello che sta accadendo attraverso una serie di provvedimenti tra cui spicca la proposta di legge Tarzia sulla riforma dei consultori, un ennesimo
attacco alla salute dei cittadini e delle donne in particolare.” Conclude Morgia:
  “Siamo a fianco delle lotte dei lavoratori e dei cittadini: Sinistra Critica solidarizza con il personale sanitario e dà il pieno sostegno allo Sciopero regionale indetto per il 12 novembre dalla RdB/USB P.I. del Lazio settore Sanità in difesa della sanità regionale e dell’occupazione.”
 
  http://www.sinistracritica.org

giovedì 11 novembre 2010

RIFIUTI “La discarica di Cecchina è fuorilegge”

Ufficio Stampa Fds Regione Lazio Valeria Russo

“Con un sotterfugio la Regione proroga lo smaltimento dei rifiuti nella discarica ormai satura di Cecchina”. Lo denunciano Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, con un’interrogazione all’Assessore alle Politiche dei rifiuti.

“La verifica effettuata il 23 settembre presso la discarica dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e dall’Azienda Regionale per l’Ambiente –affermano i consiglieri- aveva riscontrato numerose violazioni di legge ed, in particolare, che già dal febbraio 2010 la discarica era fuorilegge: invece delle 40.000 tonnellate autorizzate, la società Pontina Ambiente, di proprietà del ras dei rifiuti Manlio Cerroni, ne aveva scaricate almeno 90.000. Più del doppio”.

“A questo punto –proseguono- la discarica andava chiusa. Invece, con un’ordinanza datata 29 settembre e resa nota dal comitato No Inceneritore di Albano, la presidente Polverini ne ha autorizzato la continuazione per altri sei mesi, accettando per vere le dichiarazioni unilaterali dell’azienda. Qui sta il sotterfugio: l’azienda ha nascosto la documentazione sull’attività della discarica ai verificatori del NOE, impedendo una completa valutazione della situazione. La Regione ha chiesto proprio alla Pontina Ambiente di certificare la situazione. La società di Cerroni ha certificato il falso”.

“Ma non è tutto: l’ordinanza del 29 settembre –continuano- ha addirittura autorizzato la realizzazione di un nuovo invaso, il settimo, sulla base dell’autorizzazione per la costruzione dell’inceneritore, bypassando così, evocando l’emergenza, il parere negativo già dato alla ASL RomaH”.

“Il Lazio –concludono Peduzzi e Nobile- continua ad avere la maglia nera per la raccolta differenziata, Cerroni continua a fare affari e le conseguenze si scaricano sulla salute dei cittadini.”.

Usb, E' NATA L’AREA CLASSISTA"UNIRE LE LOTTE"

da Patrizia Cammarata  Dipartimento sindacale Pdac; Usb, Rsu Comune di Vicenza



L’assemblea del 31 ottobre a RomaC’erano anche  compagne e compagni del PdAC, attivisti in Usb (Unione sindacale di base), all’assemblea che si è svolta a Roma il 31 ottobre scorso, assemblea organizzata dagli iscritti che al congresso fondativo avevano condiviso il documento: "Contributo per la battaglia per il sindacato di classe".
L’assemblea è stata di notevole importanza per tutti coloro i quali, e quindi principalmente per chi si dichiara comunista, abbiano a cuore gli interessi dei lavoratori e siano consapevoli della necessità di uno strumento sindacale adeguato per difendere tali interessi. Con gli altri compagni abbiamo condiviso, in quella giornata, la consapevolezza dell’importanza di Usb come strumento per la costruzione del sindacato di classe, un sindacato che possa offrirsi, per i lavoratori, quale alternativa ai sindacati confederali e filopadronali. Usb avrebbe  le potenzialità per diventare strumento di aggregazione di tutto il sindacalismo di base e conflittuale.
L’assemblea, però, ha evidenziato in Usb gravi carenze e ritardi su questioni essenziali e ha ritenuto per questo indispensabile la costituzione di un'area programmatica interna a Usb, area che è stata chiamata “ Unire le lotte- area classista Usb”.
Erano presenti (pagando di tasca propria viaggio e affitto della sala), circa 50 attivisti sindacali in rappresentanza di diverse realtà. C’erano rappresentanti di Usb di Latina con una rappresentanza del Comitato Operai Contro l'Amianto, Usb Scuola Emilia Romagna (Bologna, Reggio Emilia, Modena), Usb Bergamo (attiva nelle Rete Operaia della Val Seriana), Usb Cremona (tra cui una delegazione operaia dello stabilimento Marcegaglia), rappresentanti Usb del Pubblico impiego di Vicenza e provincia, Usb Beni Culturali di Firenze, attivisti Usb della Puglia e dei coordinamenti dei precari in lotta contro i tagli della giunta Vendola, e diverse altre realtà da un po' tutte le regioni. All'assemblea hanno portato il loro saluto il Comitato Immigrati in Italia, un rappresentante del S.I. Cobas, collettivi studenteschi e alcune realtà politiche e sindacali interessate alla costruzione di una reale opposizione alle politiche padronali del centrodestra e del centrosinistra borghesi.
Il dibattito è stato vivace e interessante, ogni scelta è stata discussa e posta ai voti.
I motivi che hanno spinto diversi compagni e compagne alla costruzione di questa iniziativa sono stati esplicitati in un documento dal titolo: “La battaglia per il sindacato di classe-piattaforma per la costruzione di un'area classista in Usb”, leggibile sul sito dell'area sindacale: www.sindacatodiclasse.org
Se è vero, come crediamo, che la crisi economica sarà lunga e devastante è quindi assolutamente necessario che i lavoratori si uniscano per difendersi dall’attacco che le classi dominanti stanno sferrando in modo sempre più determinato.
 
I lavoratori continuamente traditi dalle burocrazie sindacaliIn numerosi Paesi i lavoratori si sono mobilitati e la lotta di classe ha già raggiunto livelli importanti, anche riuscendo a strappare concreti risultati come in Sudafrica dove è stato organizzato, nonostante le norme antisciopero, uno sciopero prolungato di tre settimane del pubblico impiego che è riuscito, nell'unità di lotta con molti settori del privato, ad ottenere il ritiro dei tagli e cospicui aumenti salariali.
Se in Italia, nonostante i licenziamenti di massa e la pesantezza dell'attacco padronale e governativo nei confronti dei lavoratori pubblici e privati, il conflitto non ha ancora raggiunto la radicalità di altri Paesi, è soprattutto a causa delle direzioni burocratiche dei principali sindacati.
Le preoccupazioni principali dei sindacati concertativi sono quelle di salvare il capitalismo, l’interesse padronale o la stabilità dei vari governi amici, anche se a danno dei lavoratori. La Cgil ha recitato un’opposizione di facciata (in realtà recependo e firmando la revisione degli assetti contrattuali in quasi tutti i comparti) e ha risposto all'attacco padronale con una riduzione delle mobilitazioni chiamando alla lotta con la solita routine di scioperi puramente dimostrativi, mai protratti al di là di una o mezza giornata di astensione dal lavoro, in giorni diversi per le diverse categorie. “Sciopericchi” che ottengono il solo risultato di svuotare ulteriormente le tasche ai lavoratori ed aumentare la loro frustrazione. Mobilitazioni che vengono utilizzate dalla direzione Cgil solo in funzione di riconquistare un ruolo egemone al tavolo della concertazione. Dopo Epifani che si è fatto garante, davanti agli occhi di Confindustria, della pace sociale, ora la nuova segretaria, Susanna Camusso, cerca un nuovo idillio con Cisl e Uil, non vuole sentir parlare di sciopero generale e, davanti alla disperazione delle lotte e delle richieste degli immigrati, nonostante il suo ruolo di segretaria della più grande organizzazione dei lavoratori in Italia, si limita a fare “appello al Ministro dell’Interno Maroni affinché i migranti sulla gru ( a Brescia n.d.r) siano ascoltati”.
Ma anche la direzione della Fiom, che pure a Pomigliano si è pronunciata per il no, sta facendo di tutto per procrastinare ed evitare l'esplosione del conflitto, limitandosi a ricordare alla Camusso che ci vorrebbe uno sciopero generale. Peraltro la stessa grande manifestazione del 16 ottobre, dove la piazza ha invocato lo sciopero generale, ha avuto un carattere meramente dimostrativo e non ha portato per questo a nessuna retromarcia da parte di governo e padronato (infatti il governo qualche giorno dopo ha dato il via libera al "Collegato Lavoro", che smantella definitivamente i diritti acquisiti dai lavoratori con le lotte degli anni Sessanta e Settanta).
Il sindacalismo di base, però, non riesce a porsi, nonostante tutti i gravi tradimenti degli altri sindacati, come un’alternativa credibile agli occhi della maggioranza dei lavoratori e anche per questo motivo risulta incomprensibile, ai fini del radicamento di Usb, l’indicazione del suo gruppo dirigente di non partecipare alle manifestazioni indette da altre sigle. Chi ha dato vita all’area classista pensa, invece, che la presenza degli attivisti Usb, a fianco degli altri lavoratori in lotta, è importante sia per incoraggiare l’unità dei lavoratori sia per contattare i lavoratori presenti alle mobilitazioni e criticare apertamente l'operato dei dirigenti traditori e collaborazionisti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, indicando un'altra strada.
Durante l’assemblea del 31 ottobre è stato sottolineato come la decisione da parte dell'attuale direzione di Usb di non impegnare il sindacato nella partecipazione alla manifestazione del 16 ottobre ha di fatto privato Usb della possibilità di interloquire con le migliaia di lavoratori in piazza, in una giornata di lotta.
Non è accettabile che l’unità delle lotte dei lavoratori, unità indispensabile e invocata dalla base, venga disattesa da atteggiamenti settari del gruppo dirigente. La frase “Usb non rincorre nessuno”, usata come risposta alla richiesta di partecipare alle mobilitazione dei lavoratori o precari della scuola, agli scioperi organizzati da lavoratori immigrati, alle manifestazioni che vedono in piazza migliaia di operai metalmeccanici sui quali il padronato sta facendo cadere la sua scure di sfruttamento e violenza, non è una frase che può essere accettata dopo tanti anni spesi per la costruzione di un sindacato che possa offrire una reale alternativa ai lavoratori.
Non si tratta di difendere l’originalità di un marchio aziendale, né si tratta di sventolare una bandiera ad uso e consumo di un gruppo ristretto di dirigenti ma si tratta di difendere e ampliare un percorso di lotta e una storia sindacale che si è offerta, grazie al quotidiano e generoso lavoro militante di tanti attivisti di base, come una piccola ma determinata luce nella notte buia dei sindacati concertativi.
Ed è grave che, in questo autunno di crisi e di guerra sociale che governo e padronato stanno mettendo in campo contro i lavoratori, i dirigenti Usb, come i gruppi dirigenti degli altri sindacati di base, non abbiano ancora, almeno fino ad oggi, indicato una data per lo sciopero generale di tutte le categorie. Finora gli argomenti principali che hanno occupato l’agenda del nuovo soggetto sindacale sono state le manifestazioni locali e regionali, oppure nella giornata di sabato, le raccolta firme, le proposte di legge di iniziativa popolare, i caaf…
 
Sciopero generale e sindacato di classeL’importanza dello sciopero, soprattutto di quello generale, è dirompente per il successo delle lotte e affinché la coscienza dei lavoratori avanzi.
Noi siamo consapevoli, come diceva un grande rivoluzionario, del fatto che gli scioperi “incutono sempre terrore ai capitalisti perché incominciano a scuotere il loro dominio” e “ogni sciopero ricorda ai capitalisti che i veri padroni non sono loro, ma gli operai, i quali proclamano a voce sempre più alta i loro diritti. Ogni sciopero ricorda ai lavoratori che la loro situazione non è disperata, che essi non sono soli” e “dietro ad ogni sciopero è appostata l’idea di rivoluzione”.
Manca, nel nostro Paese, un grande sindacato di classe. Manca un sindacato combattente, in grado di difendere i lavoratori dagli attacchi padronali e capace di favorire, sul terreno sindacale, un percorso di lotte ad oltranza che rovesci gli attuali rapporti di forza tra le classi.
Usb potrebbe contribuire a riempire questo vuoto ma per farlo è necessario che interloquisca con i settori avanzati presenti in tutti i sindacati, che lavori a superare le barriere settarie che mantengono frantumato lo stesso sindacalismo di base, per raggiungere finalmente l’unione invocata dalla base e che aveva portato anche ad alti momenti di mobilitazione, come lo sciopero generale del 17 ottobre 2008 e le partecipatissime assemblee del "patto di base". Lo può fare mettendosi al fianco di tutti i lavoratori in lotta, appartenenti a qualunque sigla sindacale, e proponendosi come strumento alternativo e reale di difesa degli interessi di classe.
“Unire le lotte-area classista Usb” avrà il compito, all’interno del sindacato, di indicare quotidianamente questo obiettivo, e di lavorare per il suo raggiungimento, coinvolgendo il maggior numero possibile di attivisti. 
Alternativa Comunista, come è noto, è impegnata nella battaglia strategica per il sindacato di classe sia nel sindacalismo di base che nella sinistra Cgil. Per quanto ci riguarda, come attivisti che stanno costruendo Usb e il suo radicamento nei luoghi di lavoro, perseguiremo questo obiettivo impegnandoci nello sviluppo dell'area classista "Unire le lotte". 
 
 
 

mercoledì 10 novembre 2010

Concerto di Gerardo Iacoucci e Stefano Cantarano

di Luciano Granieri

L'amico  Gerardo mi comunica che finalmente la Casa del Jazz di Roma  gli ha confermato un concerto per il 2 dicembre in duo con Stefano  Cantarano.  Per l'occasione  verranno proposti i brani dell'ultimo CD "Omaggio a Tristano". Ovviamente noi di Aut non mancheremo. A breve comunicheremo l'orario. Di seguito riportiamo la recensione  di uno dei più autorevoli critici di jazz Franco Fayenz. Nel post seguente  invece, pubblichiamo la nostra recensione che risale al marzo 2008, corredata da una clip  dove si può ascoltare il brano "Indipendent Line" tratto dal CD "Omaggio a Tristano" . Il pezzo accompagna la sequenza fotografica delle opere del pittore 
Giordano Colafrancesco. 







Alfaproject  Presenta
OMAGGIO A LENNIE TRISTANO
IL nuovo Album di
GERARDO IACOUCCI & STEFANO CANTARANO
Gerardo Iacouccci: Compositions, arrangements, Piano
Stefano Cantarano: Bass

Molti anni fa, sulla stampa specializzata italiana ci fu una forte discussione su un tema mai più ripreso in seguito (e fu un errore). Ci si chiese se anche nel jazz fosse possibilel’interpretazione che fu chiamata anche, con brutale semplificazione, . Possiamo definirla un po’ meglio come riproduzione dell’opera esistente che viene riproposta nella sua realtà percettibile, ricreando le condizioni necessarie per la sua fruizione. La tenzone si spense perché giudicata inutile, in quanto il musicista di jazz, secondo i più, quando si cimenti con un tema già frequentato da un altro e lo esponga nello stesso modo, poi lo fa proprio secondo la propria fantasia in sede di variazioni (si pensi al Dixieland Revival). Non solo:
l’interpretazione , si disse, è quanto mai superflua nei dischi, essendoci il confronto spesso sfavorevole con l’opera originale; al massimo si può talvolta giustificare nei concerti, quando si avverta l’esigenza di riascoltare un certo brano dal vivo, anziché attraverso un mezzo meccanico. Invano gli assertori dell’ produssero la prova di ottimi esempi esistenti, primo fra tutti il famoso Singin’ the Blues di Rex Stewart con l’orchestra di Fletcher Henderson che riprese tale e quale lo stesso brano di Bix Beiderbecke. La questione è rimasta lì, in termini piuttosto semplici, come si vede, e non è qui il luogo per approfondirli. Ci basti averli accennati. Però – e l’omaggio a Lennie Tristano di Gerardo Iacoucci con Stefano Cantarano offre l’occasione giusta – esiste nel jazz un tertium genus, qualora un autore-esecutore suoni volutamente “à la maniére” di un
altro, proponendo brani scritti o frequentati dal prescelto, oppure addirittura propri. Tristano, lo sappiamo tutti, è compositore straordinario e difficile, ai di là di una semplicità apparente che a volte sembra (sembra) ci sia. Per ciò ha avuto e ha pochissimi epigoni: qualcuno in Francia, Pietro Tonolo in Italia e vaghi echi che si possono percepire
qua e là. Non va dimenticato inoltre, negli Stati Uniti, un tributo di Anthony Braxton che peraltro non è di certo un epigono. Il vero per assiduità e cultura è Iacoucci, pianista, compositore, direttore d’orchestra e docente di conservatorio. Si faccia attenzione alle prime note del primo brano, Counterpoint. Il tema è di Iacoucci e Cantarano, non del Maestro di Chicago. Ma subito si avverte la maniera, lo stile di Tristano: è questo il tertium
genus, e così si prosegue stupendamente sino alla fine, fatte salve alcune sequenze più autonome – specie dove Cantarano usa l’archetto – che sono ugualmente pregevoli. Dei dieci brani, quelli firmati da Tristano sono soltanto due, il quarto e il sesto, Requiem e Lennie’s Pennies. Vale la pena di soffermarsi sul Requiem, che Iacoucci inizia
da solo riprendendo tale e quale, salvo qualche lieve sfumatura, il celebre incipit di Tristano (un altro esempio di interpretazione letterale nel jazz…). Sembra quasi che Gerardo, preso da timore reverenziale di fronte al Capolavoro Assoluto, non abbia osato toccarlo. Non lo so, non gliel’ho chiesto e non glielo chiederò, ma mi piace pensarlo. Soltanto dopo l’intervento del contrabbasso tutto cambia, ed è ovvio, in quanto l’originale è suonato in solitudine. Non mi resta che ringraziare di essere stato interpellato per queste note (i tristanologi della penna non sono più tanto rari); e aggiungere che un cd come questo costituisce quanto di meglio si potesse realizzare per celebrare il trentesimo anniversario della scomparsa del Maestro.
Franco Fayenz

Track List :
1. Counterpoint (Gerardo Iacoucci) 4,16
2. Remember again (Gerardo Iacoucci) 4.58
3. What is this (Stefano Cantarano) 4.08
4. Requiem (Lennie Tristano) 5.24
5. Being for you only (Gerardo Iacoucci) 4.17
6. Lennie’s pennies (Lennie Tristano) 4.11
7. The light in the darkness (Gerardo Iacoucci) 4.37
8. Energy (Gerardo Iacoucci) 6.13
9. Lennie’s mood (Stefano Cantarano) 5.45
10. Independent lines (Gerardo Iacoucci) 6.36

Il Cd è presente nella sezione ALFAPROJECTS del catalogo Alfamusic
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Francesco Giammetti giammetti@fastwebnet.it cell. 3288264476
Gerardo Iacoucci arduiniiacoucci@libero.it cell. 347 6505255
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Distribuzione: Believe Digital (I-tunes – Virgin Megastores – Fnac – Napster Ed altri)
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Lennie Tristano secondo Gerardo Iacoucci

di Luciano Granieri



Qualche giorno fa ho avuto il piacere di incontrare il maestro Gerardo Iacoucci. Il musicista verolano, docente presso il conservatorio  Licinio Refice di Frosinone è un eccellente pianista, compositore, nonché direttore d’orchestra. Inizia lo studio del pianoforte già nel 1948. Dal 1966 al 1969, frequenta il corso di composizione preso la Berklee School of Music di Boston ed è uno dei fondatori della “Scuola Popolare di Musica di Testaccio”. Nel 1982 riceve l’invito a dirigere le orchestre dalla RAI di Roma e Milano . Jazzista stimato negli Stati Uniti, si esibisce a Boston, New York e New Orleans dove, nel 1989 riceve la cittadinanza onoraria. 

E’ protagonista di innumerevoli concerti in tutta Europa alla guida della “Modern Big Band” e collabora con molti dei più grandi jazzisti americani europei ed italiani, fra i quali: Al Grey, Kenny Clarke, Lee Konitz, Dusko Goicovich,  Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Enrico Pierannunzi, Sandro Satta ed altri.

 E’ autore del trattato: “Big Band soluzioni armoniche per l’arrangiamento moderno”. In veste di pianista è probabilmente il più autorevole prosecutore del filone stilistico tracciato dal pianista italo americano Lennie Tristano. Nel corso del nostro incontro il discorso non poteva non riguardare la musica e ovviamente il Jazz del quale lui è stimato attore protagonista, io semplice appassionato. 

In particolare il maestro Iacoucci , mi ha invitato ad ascoltare il suo ultimo lavoro, un tributo al pianista Lennie Tristano, inciso in occasione del trentennale della morte di questo importante artista.  Mi ha regalato il CD, registrato in coppia con l’eccellente contrabbassista Stefano Canterano, sollecitandomi a riportargli le mie impressioni. Impressioni che, a seguito di una sua richiesta, mi appresto a riportare anche su  AUT. 

 “Omaggio a Lennie Tristano” inciso per l’etichetta indipendente “Alfa Projects” è secondo me un opera notevole. La passione che Iacoucci ha per questo singolare pianista, tanto da svilupparne il filone stilistico, unita ad una elevata sensibilità imporvvisativa e ad una grande sapienza tecnica, hanno permesso  di realizzare e ricreare quel flusso armonico assorto, teso, quasi allucinatorio tipico della musica del miglior Lennie Tristano.

 L’Operazione effettuata nella realizzazione di queste tracce dal duo Iacoucci-Canterano, non è la semplice rilettura e improvvisazione dei brani di Tristano, ma è la proposizione di composizioni originali, solo due brani dei dieci di cui si compone il CD sono del pianista italo americano, dalla cui esecuzione emerge lo stesso pathos che il pianismo di Lennie riusciva a creare e trasmettere. Il progetto è sicuramente ben  riuscito pur nella sua notevole complessità . 

Infatti Lennie Tristano, pianista di origine italiana, la sua famiglia era originaria di Aversa, nato a Chicago nel 1919 cieco dell’età di nove anni, diventa protagonista della scena jazzistica proprio per il suo modo innovativo d’improvvisare. Si era alla fine degli anni quaranta quando il momento magico del Be Bop, stile reso famoso da Charlie Parker e Dizzy Gillespie, era al tramonto. Lo schema esecutivo si basava sull’esposizione di un tema  dal quale si sviluppavano le improvvisazioni dei musicisti. Questo schema caratterizzerà tutti gli stili successivi fino agli anni sessanta con l’avvento del linguaggio Free. Tristano rivoluzionò la modalità di esecuzione , eliminando l’esposizione del tema iniziale accedendo direttamente alla fase improvvisata . Praticamente componeva improvvisando, non esisteva più una sequenza fissa su cui basare le variazioni, ma questa scaturiva autonomamente determinando nel corso dell’evoluzione del brano  le linee melodiche  da sviluppare.  

Questo nuovo modo di suonare fu definito “Cool Jazz” proprio per l’atmosfera distaccata e complessa che generava. Un ulteriore sviluppo stilistico introdotto da Tristano prevedeva la liberazione dei brani dai vincoli ritmici che facevano da cornice alle improvvisazioni (il pianista non ha mai amato molto i batteristi e i contrabbassisti). Tali caratteristiche avrebbero contraddistinto in futuro  il Free Jazz un stile che si sarebbe affermato solo quindici anni dopo.

 Dunque per il duo Iacoucci-Canterano non si è trattato di riproporre un stile ma di ricreare un’intensità emotiva molto particolare.  Già dal primo brano “ Counter Point”  ,di Iacoucci, caratterizzato dall’ossessivo incedere ritmico creato dalle note basse del piano, e i fraseggi incrociati fra contrabbasso e pianoforte, si entra prepotentemente nell’atmosfera tristaniana . Viaggio che prosegue affascinante in “ What is this” di Canterano , “ Being For You” e “Indipendent” ,di Iacoucci, in cui la complessità e la pulizia del fraseggio di Canterano e l’uso di intervalli inconsueti, incalzati  da sequenze di accordi suonati con entrambe le mani da Iacoucci, creano una tensione rarefatta austera quasi ipnotica.

 I brani firmati da Tristano sono “Requiem”, blues dedicato a Charlie Parker, e “Lennie’s  Pennies”. In “Requiem”, Iacoucci ripropone fedelmente l’introduzione in piano solo, per poi sviluppare una struggente improvvisazione in duo con Canterano dal Pathos incredibile. “Remember Again” pur proponendo le atmosfere tristaniane è un brano più tradizionale. Evadono dalla poetica del pianista italo americano i brani “The light in darkness” di Iacoucci e “Lennie’s mood” di Canterano, brani in cui il contrabbasso viene suonato anche con l’archetto. In particolare “The Light in Darkness”, risulta un’ esecuzione pregevole, eleganti fraseggi rievocano  impasti sonori riscontrabili nei lavori di Astor Piazzola in collaborazione con Gerry Mulligan. 

Alla fine dell’ascolto si rimane incantati, ipnotizzati dal pathos che ancora aleggia nell’aria. Insomma un omaggio così efficace, alla complessa e forse unica poetica di Lennie Tristano, poteva essere tributato solo da Gerardo Iacoucci uno dei pochi profondi conoscitori dello stile del pianista di Chicago e musicista rigoroso e sapiente.




Dalla zattera all'astronave

di Fausta Dumano



E’ tanto tempo che non parlo del mio amico Walter, quello che naviga sperduto nella zattera dai tempi della “Bolognina”. La sua zattera è diventata così affollata, che si tengono accese discussioni sulla zattera, dei momenti la zattera sembra destinata a finire come il Transatlantico su cui viaggiava Di Caprio . Io per sicurezza sono salita  su un’astronave . Annamaria Di Santo è titubante perché ha paura dei “buchi neri” io provato a rassicurala che i buchi neri sulla terra sono più pericolosi . La zattera si è affollata nuovamente, sono saliti a bordo quelli che sono arrivati dal reparto cardiologia, dopo che gli è caduta in testa la tegola dell’Fds dall’alto....il cuore non ha resistito un infarto, i più fortunati sono dispersi, per rintracciarli non bisogna andare a “Chi l’ha visto”, ma su Facebook. Meno male che c’è Facebook, almeno nel mondo virtuale ci sono manifestazioni e reazioni di sdegno. A volte si genera la commedia degli equivoci, ma ci sono riunioni interessanti. Io cercavo una soffitta per incontrare gli amici, stanca di riunirmi in cantina nel sottoscala, siccome l’unica soffitta in città, in realtà una mansarda quella di Andrea, non aveva punti di fuga (ho prestato il CD del Palladino a Filippo) sono stata a bordo di un’astronave per scoprire cosa  ci sia dietro la linea del confine illimitato dell’arcipelago della galassia della sinistra frammentata. Dal sottoscala mi arrivano i segnali di quel virus purulento che si manifesta sul mio corpo, quando l’aria diventa soffocante, la filosofia dell’astronave e “Sole dentro, sole fuori... necessario considerata la pioggia.... Sull’astronave la notizia dell’elezione del nuovo segretario del Circolo Spartacus ANDREA CRISTOFARO, ballando con i tacchi a spillo, quello del mitico manifesto “Sono una donna di classe” e mi accingo a scrivere il mio nuovo romanzo “Il fascino indiscreto della borghesia”

Post Incoerente

di Fausta Dumano



Blocco Notes Macchinetta  fotografica, la redattrice di Aut nella “3 giorni intensa” con il collettivo “un incoerente come tanti” , Petrolio, la trilogia pasoliniana.  3 serate, ogni sera un aspetto del Pasolini. Un’iniziativa creata dalla sinergia tra “Ithaca”, il “Satyricon” e “Oltre l’occidente . Un collettivo incoerente come tanti, un collettivo toscano, un giovane maestro, un’avvocata e un avvocato. Un amore a prima vista con il maestro e l’avvocato , quando grazie a Franco Bianchi nella primavera scorsa il collettivo varcò la soglia di “Oltre l’occidente” in quell’occasione mancava Eugenio “il pittore”. Il collettivo è un incredibile intreccio di contaminazioni artistiche , il corpo , la voce, la musica, i colori, una miscela deflagrante . Una tre giorni intensa in cui sono “parte integrante del collettivo” Un incoerente come tanti” dividiamo lo stesso spazio fisico, casa mia, una breve convivenza costruita da un rapporto schietto e coinvolgente. Coinvolgente come lo sono nella scena, perché dopo pochi istanti  li senti accanto a te, dentro di te,la distanza tra il palcoscenico e la platea si abbatté la mattonella dove si intrecciano i piedi, si amalgama la voce di Mara sembra uscire dalla tua bocca, ti senti la chitarra che suona Francesco, il tuo corpo incoscientemente dondola con la musica, senti il tuo corpo contorcersi nell’elasticità dei movimenti , i tuoi capelli si trasformano in pennelli di Eugenio . Sei diventato parte integrante del “Collettivo un incoerente come tanti” già la stessa scelta del nome annuncia la filosofia di vita  del gruppo. Un incoerente che si fa collettivo, il singolo che è un noi CONDIVISO, un collettivo che è costruito sull’unicità del singolo , un “incoerentemente” amalgama la diversità delle unicità, mantenendo autonoma ogni peculiarità caratteristica dell’individuo ,  un collettivo quindi che rispetta e nello stesso si integra nell’altro. Questo è il primo messaggio  che lancia la loro arte. Un’arte impegnata nel sociale e nel civile. Il tema affrontato questa volta è un’esplosione di impegno civile e sociale PASOLINI. Mentre scorre il video con la voce di Pier Paolo, un video così intenso che Pasolini sembra uscire dallo schermo per interloquire con te, mentre il tuo dentro è un collettivo incoerente  come tanti. Un viaggio intenso alla scoperta del Pasolini, personaggio ancora scomodo, che a scuola è spesso per molti ancora  un tabù, anche se qualche volta ha fatto capolino nelle tracce agli esami di Stato.  Soprattuto da Ithaca sono stati tanti i giovani ad apprezzare la Trilogia. Un omaggio quindi a Pasolini, per uno stimolo alla lettura, perché “Pasolini  è sempre attuale, le sue parole sono senza tempo”.

UNIONE SINDACALE DI BASE: NASCE L'AREA CLASSISTA "UNIRE LE LOTTE"

da Area Classista USB



Domenica 31 ottobre si è svolta a Roma un'assemblea nazionale degli attivisti di Usb (Unione Sindacale di Base) che hanno condiviso, in occasione del congresso fondativo di Usb, il documento titolato "Contributo per la battaglia per il sindacato di classe". L'assemblea ha visto la partecipazione di circa 50 attivisti sindacali, in rappresentanza di quasi tutte le realtà sindacali proviciali che hanno contribuito alla stesura e alla diffusione del documento. Tra le realtà di lotta presenti con alcuni rappresentanti domenica ricordiamo in particolare: il pubblico impiego di Vicenza, Usb di Latina (con una rappresentanza del Comitato Operai Contro l'Amianto), Usb Scuola Emilia Romagna (Bologna, Reggio Emilia, Modena), Usb Bergamo (attiva nelle Rete Operaia della Val Seriana), Usb Cremona (tra cui una delegazione operaia dello stabilimento Marcegaglia), Usb Beni Culturali di Firenze, attivisti Usb della Puglia attivi nei coordinamenti dei precari in lotta contro i tagli della giunta Vendola. All'assemblea hanno portato il loro saluto, nella prospettiva di una futura collaborazione, il Comitato Immigrati in Italia, un rappresentante del S.I. Cobas, collettivi studenteschi e varie realtà politiche e sindacali interessate a costruire un'opposizione alle politiche padronali del centrodestra e del centrosinistra borghesi.
L'assemblea, che ha visto un confronto serrato su proposte diverse di articolazione della battaglia sindacale, è stata organizzata cooerentemente coi principi della democrazia operaia espressi sul documento diffuso al congresso di Usb. Ogni proposta è stata discussa e posta ai voti: è importante che, anche nelle regole, l'area si costruisca coerentemente coi principi che intende proclamare.
 
Dopo un dibattito di alcune ore, l'assemblea del 31 ottobre ha approvato le seguenti decisioni:
 
- Costruire un'area classista all'interno di Usb, chiamata "Unire le lotte - Area Classista Usb. L'area si costruisce sui principi esposti nella piattaforma (discussa e votata dall'assemblea) che potete leggere qui sotto.
- Informare gli organismi dirigenti nazionali di Usb della costituzione dell'area, chiedendo la pubblicazione della piattaforma costitutiva sul sito nazionale del sindacato.
- Promuovere nelle prossime settimane assemblee di presentazione dell'area in tutte le federazioni provinciali di Usb.
- Organizzare la prossima primavera un'assemblea nazionale della neonata area, aperta agli attivisti di tutti i sindacati di base e dei settori classisti degli altri sindacati, al fine di costruire un'interlocuzione costante e un intervento coordinato ai fini della battaglia per il sidacato di classe.
- Farsi promotori di un sit in di solidarietà agli operai di Treviglio che hanno contestato la Cisl e oggi subiscono sanzioni da parte degli stessi vertici Fiom.
 
L'assemblea ha anche discusso e infine votato un Coordinamento nazionale dell'area costituito da 9 compagni in rappresentanza delle principali realtà che hanno sottoscritto il documento diffuso al congresso fondativo di Usb. Il Coordinamento - composto dai compagni Bocchese Riccardo, Bonomi Stefano, Cammarata Patrizia, Danieli Emilio, Frigoli Angelo, Mantovani Ruggero, Raiola Giuseppe, Stefanoni Fabiana, Turetta Maria Teresa. Il Coordinamento, che ha il compito di organizzare le iniziative e l'intervento di "Unire le lotte - Area classista Usb" fino alla prossima assemblea nazionale, è revocabile ogni volta che l'assemblea viene convocata. L'assemblea potrà sempre esprimersi sia sui membri del Coordinamento che sui criteri in base ai quali essi vengono nominati.
L'assemblea ha, infine, votato un ordine del giorno di solidarietà ai lavoratori immigrati in sciopero che il 29 ottobre a Brescia hanno subito una pesante repressione poliziesca per aver organizzato un'iniziativa di protesta contro lo sfruttamento. L'ordine del giorno è consultabile sul sito
www.sindacatodiclasse.org.
 

LA BATTAGLIA PER IL SINDACATO DI CLASSE

Piattaforma per la costruzione di un'area classista in Usb



Crisi del capitalismo e ripresa del conflitto di classe
 
La crisi in corso si annuncia come lunga e devastante. In essa, che è crisi di sovrapproduzione, si esprimono le contraddizioni del sistema capitalistico. Mentre un mondo intero di diseredati e di lavoratori soffrono la fame o a stento arrivano alla fine del mese, le immense merci già prodotte giacciono invendute nei magazzini e la produzione crolla. Anziché gli annunciati miglioramenti delle condizioni di vita, il capitalismo in putrefazione determina la distruzione delle forze produttive, con conseguenze catastrofiche soprattutto sulle nuove generazioni, condannate alla miseria e alla disoccupazione. E' lecito prevedere che il capitale alimenterà una deriva guerrafondaia che potrà condurre a una nuova stagione di conflitti interimperialistici. Al contempo, in questo quadro di devastazione economica e sociale e di pesante attacco persino alle condizioni di vita minimali dei lavoratori, la borghesia è consapevole del rischio di una possibile esplosione del conflitto di classe, esplosione che potrebbe, in un momento storico in cui non ha briciole da distribuire, minacciare il suo dominio.
In altri Paesi la lotta di classe ha già raggiunto livelli importanti. In Francia si susseguono grandi scioperi generali in grado di bloccare il Paese per settimane, accompagnati da manifestazioni di massa e dall'occupazione di numerose fabbriche. In Grecia dopo le manifestazioni e gli scioperi della scorsa primavera - nel corso dei quali i lavoratori, i giovani disoccupati e i pensionati hanno tentato di assaltare il Parlamento - il conflitto non si placa e sono quotidiane le iniziative di lotta contro le misure restrittive del governo. Similmente, la Spagna e il Portogallo hanno visto negli scorsi mesi manifestazioni e scioperi di massa che hanno messo in grossa difficoltà i rispettivi governi. Significativamente, in Sud Africa uno sciopero prolungato di tre settimane del pubblico impiego - organizzato nonostante le norme antisciopero - è riuscito, nell'unità di lotta con molti settori del privato, ad ottenere il ritiro dei tagli e aumenti salariali.
E' lecito prevedere che anche in Italia i fenomeni, per ora isolati e frammentari, di lotta di classe in Italia - dalla lotta degli operai dell'Alcoa alla resistenza degli operai di Pomigliano, dalla lotta delle masse proletarie di Terzigno alla protesta dei lavoratori immigrati a Rosarno - sono destinati ad estendersi. Se, nonostante i licenziamenti di massa e la pesantezza dell'attacco padronale, in Italia il conflitto non ha ancora raggiunto la radicalità di altri Paesi è soprattutto grazie alle direzioni burocratiche dei principali sindacati.
 
Le direzioni di Cisl, Uil, Ugl e Cgil: un'ancora di salvezza per il padronato
 
La Cisl, la Uil e l'Ugl si sono resi parte attiva del peggiore attacco padronale alla classe lavoratrice dal dopoguerra ad oggi: questi sindacati hanno svolto il ruolo di meri vassalli del governo e dell'imperialismo italiano. L'accordo sulla riforma degli assetti contrattuali ha dato il colpo di grazia alla contrattazione nazionale e al ruolo del sindacato. Con questo accordo, Cisl e Uil hanno rafforzato i contorni politico-organizzativi del nuovo modello di sindacato corporativo e cogestore della crisi a fianco del capitale, accentuando la subordinazione dei lavoratori alle compatibilità imposte dal sistema e dalla crisi. La conferma è venuta col recente sì al modello Marchionne: Cisl, Uil e Ugl hanno rappresentato i principali e preziosi alleati del padrone. Le legittime reazioni degli operai iscritti alla Fiom che hanno attaccato le sedi della Cisl rappresentano un primo embrione di consapevolezza, tra la classe operaia, del ruolo delle burocrazie sindacali nella cogestione dell'attacco padronale.
Allo stesso tempo, la Cgil - che pure è stata esclusa dal tavolo della concertazione ed è stata costretta a collocarsi in una posizione di opposizione di facciata (in realtà recependo e firmando la revisione degli assetti contrattuali in quasi tutti i comparti) - ha risposto all'attacco padronale con una riduzione delle mobilitazioni (i dati ufficiali parlano di un vero e proprio crollo delle ore di sciopero in questo ultimo anno e mezzo). E quando ha chiamato alla lotta lo ha fatto con la solita routine di scioperi puramente dimostrativi, mai protratti al di là di una o mezza giornata di astensione dal lavoro, in giorni diversi per le diverse categorie. Scioperi vuoti di contenuti e di radicalità, che pesano sulle tasche dei lavoratori ma non hanno portato ad alcun risultato concreto. Questo metodo di lotta crea alla lunga frustrazione e stanchezza fra i lavoratori, e viene utilizzato dalla direzione Cgil solo in funzione di riconquistare un ruolo egemone al tavolo della concertazione, oggi scalzato dalla Cisl. Non a caso, Epifani si fa garante, davanti agli occhi di Confindustria, della pace sociale, evitando addirittura di proclamare uno sciopero generale di tutte le categorie (nella probabile consapevolezza che, nel contesto economico e sociale attuale, uno sciopero generale potrebbe innescare una dinamica di conflitto di classe).
La stessa direzione della Fiom, che pure a Pomigliano si è pronunciata per il no e oggi invoca lo sciopero generale, sta facendo di tutto per procrastinare ed evitare l'esplosione del conflitto. Non è un caso che, anche nelle zone dove tradizionalmente la Fiom è più forte, le manifestazioni sono state deliberatamente organizzate in modo da creare il minor disagio possibile al padronato: scioperi centellinati e di sole poche fabbriche, manifestazioni durante la settimana separate le une dalle altre, divisione dagli scioperi dei lavoratori degli altri settori, ecc. Non solo: la generosa disponibilità alla lotta, dimostrata dagli operai di tante fabbriche, viene sistematicamente tradita dai dirigenti (e spesso dagli stessi delegati) della Fiom, che smobilitano le lotte in cambio di accordi al ribasso (accordi che prevedono cassa integrazione straordinaria, mobilità, esuberi). La stessa grande manifestazione del 16 ottobre ha avuto un carattere meramente dimostrativo (nel tentativo da parte di Landini di riaprire la contrattazione) e non ha portato, come era legittimo prevedere, a nessuna retromarcia da parte di governo e padronato (significativamente il governo qualche giorno dopo ha dato il via libera al "Collegato Lavoro", che smantella definitivamente i diritti acquisiti dai lavoratori con le lotte degli anni Sessanta e Settanta).
 
Settarismo e autoreferenzialità: gli ostacoli da superare nel sindacalismo di base
 
Se le direzioni burocratiche dei sindacati concertativi mirano a congelare il conflitto, è allo stesso tempo vero che ad oggi quei sindacati raggruppano ancora la grande maggioranza dei lavoratori. In particolare, la Fiom rappresenta oggi il principale sindacato operaio, con l'adesione di larghi settori metalmeccanici. La stessa manifestazione del 16 ottobre, con la partecipazione di centinaia di migliaia di lavoratori, così come il partecipato sciopero generale di 4 ore indetto dalla Cgil a giugno, dimostrano che l'apparato Cgil dispone ancora di grosse possibilità di mobilitazione. Da questo punto di vista, ai fini del radicamento del nostro sindacato in particolare tra la classe operaia, riteniamo necessaria la partecipazione a tutti gli scioperi e a tutte le manifestazioni potenzialmente conflittuali - sia locali che nazionali - anche se indetti dagli altri sindacati inclusi quelli concertativi, purché la nostra presenza si caratterizzi come critica aperta e frontale all'operato dei dirigenti traditori e collaborazionisti.
Da questo punto di vista, riteniamo grave la decisione da parte dell'attuale direzione di Usb di non impegnare il sindacato nella partecipazione della manifestazione del 16 ottobre: un atteggiamento autoreferenziale e autoproclamatorio - in continuità con la tendenza a proclamare scioperi separati rispetto a quelli dei sindacati concertativi - che non favorirà certo la crescita della lotta di classe nel nostro Paese. Il 16 ottobre Usb ha rinunciato alla possibilità di interloquire con le migliaia di lavoratori in piazza, in una giornata di lotta. Come dimostrano i lavoratori francesi e greci, è proprio a partire dagli scioperi e dalle manifestazioni indette dai sindacati concertativi che possono svilupparsi i momenti più acuti di conflitto. Gli stessi episodi di conflitto operaio nel nostro Paese - dall'Alcoa a Pomigliano - mostrano che la scintilla della lotta di classe può partire anche da uno sciopero indetto da un sindacato reazionario (tutti ricordano le immagini degli operai dell'Alcoa che sfondano il cordone della polizia con le bandiere della Cisl e dell'Ugl).
Il settarismo degli scioperi e delle manifestazioni separati si associa alla grave frammentazione del sindacalismo di base, a causa della quale i sindacati non concertativi non appaiono oggi un'alternativa credibile agli occhi dei lavoratori. Se con la nascita dell’Unione Sindacale di Base e l’unificazione di RdB e SdL si è fatto un primo passo verso l’unificazione del sindacalismo di base, allo stesso tempo pare ancora lontana la prospettiva di una reale unificazione di tutti i sindacati di base. Il Patto di Base, in cui tanti attivisti sindacali hanno creduto quale primo passo verso l’unificazione di tutte le sigle sindacali di base, oggi appare un progetto abbandonato per volontà delle direzioni delle varie organizzazioni. E’ necessario ripartire, invece, proprio dal Patto per arrivare ad una reale unificazione di tutto il sindacalismo conflittuale, Usb, Cub, Cobas, Slai Cobas, S.I. Cobas, ecc. Parallelamente, è necessario mantenere un’interlocuzione costante con i settori classisti di tutti gli altri sindacati. La prospettiva deve essere quella della composizione in un unico sindacato di classe, all'interno del quale viga una reale democrazia operaia.
 
La battaglia per un grande sindacato di classe che ancora non c'è
 
E' evidente, soprattutto ai lavoratori, che ancora manca nel nostro Paese un grande sindacato di classe in grado di difendere i lavoratori dagli attacchi padronali e costruire un percorso di lotte ad oltranza in grado di rovesciare gli attuali rapporti di forza tra le classi. Ciò che serve è un sindacato che, innanzitutto, difenda e metta in pratica l’indipendenza di classe, preservando cioè l’indipendenza politica della classe e costruendosi come una trincea di lotta dei lavoratori contro tutte le forme di sfruttamento capitalista e contro tutte le istituzioni a tale scopo utilizzate dalla borghesia (Stato, governi e organizzazioni imprenditoriali). Un sindacato combattivo, che metta in pratica l’idea che solo la mobilitazione permanente dei lavoratori può difendere i diritti dei lavoratori e aprire la strada a nuove conquiste. Un sindacato che, sulla base di questi principi, rivendichi: il respingimento dei licenziamenti e la difesa di tutti i posti di lavoro; la difesa del salario, con forti aumenti salariali, maggiori per le categorie meno pagate, con la riduzione drastica delle ore di lavoro; l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari; la difesa degli strati più sfruttati della classe lavoratrice, a partire dagli immigrati; pieno salario, equivalente al salario medio, per i disoccupati e i sottoccupati; aumento delle pensioni e riduzione dell'età pensionabile; organizzazione dell'autodifesa operaia a partire dai picchetti di sciopero.
Serve un sindacato che, lungi dall'isolarsi dalle lotte, sappia mettere in campo una risposta adeguata alla pesantezza dell'attacco padronale, riappropriandosi degli strumenti di lotta classici del movimento operaio: dallo sciopero ad oltranza all'occupazione delle fabbriche e di tutti i luoghi di lavoro, non accettando le logiche di compatibilità con la società borghese del capitale. E' necessario superare l'attuale frammentazione tra categorie artificialmente isolate (a partire dalla divisione tra lavoratori del privato e del pubblico impiego): i lavori sono accomunati dal fatto di subire lo stesso sfruttamento capitalistico e ogni frammentazione significa indebolimento. Al fine di superare il carattere isolato e frammentario delle lotte in corso, serve un sindacato che operi per unire le azioni delle differenti categorie di lavoratori in un'unica generale azione di classe. E’ necessario un sindacato che si ponga l'obiettivo della costruzione di un coordinamento nazionale e internazionale delle lotte al fine di superare il carattere isolato e frammentario delle lotte in corso. Imprescindibile, ai fini della costruzione di un organismo autenticamente di classe, organizzare il sindacato sulla base della democrazia operaia: potere decisionale dei lavoratori nelle assemblee, revoca dei delegati in caso di mancato rispetto o tradimento del mandato, controllo delle assemblee da parte della base, costituzione di casse di solidarietà per le lotte.
 
Vogliamo contribuire, anche nel nostro sindacato (l'Unione Sindacale di Base), alla battaglia per la costruzione di un grande e unico sindacato di classe. Crediamo che Usb possa essere uno strumento importante ai fini di questa battaglia e, per questo, ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci nella sua costruzione e nel suo radicamento nei posti di lavoro e nella lotte. Sulla base dei principi programmatici sopra esposti, costituiamo un'area interna a Usb, che chiamiamo UNIRE LE LOTTE - AREA CLASSISTA USB.
 

martedì 9 novembre 2010

Storie di extracomunitaria follia, Claudileia Lemes Dias.

di Fausta Dumano.


Venerdì pomeriggio la location è Ithaca, blocco notes, la redattrice di Aut raccoglie le sensazioni e le emozioni dell’incontro con  Claudileia Lemes Dias “Storie di extracomunitaria follia”. Non è la prima volta che mi inciampo in Claudileia, la prima volta è stata nel 2007 in occasione del concorso letterario “Lingua Madre” , lei ha partecipato alla sezione donne migranti, io a quella delle italiane che narrano di una donna migrante. Poi nel 2010 a Ceccano la cooperativa Gaia ha organizzato un concorso “Emozioni” lei era la madrina e io la giuria. Non c’è due senza tre, l’occasione offerta dalla presentazione del suo libro “storie di extracomunitaria follia” un libro che richiama nel titolo Bukowski, di cui è innamorata, un libro che affronta a 360 gradi l’immigrazione nei suoi aspetti. Un caleidoscopio sulla vita che mette a fuoco esistenze diverse di protagonisti, uniche, ma legate da un filo invisibile, il filo della separazione della terra, dagli affetti. Un’umanità sfruttata, respinta, macchiata da luoghi comuni, ma anche l’esplosione di colori, odori, sapori nuoci che invadono le strade di Roma. Una città che diventa protagonista che Claudileia sebbene dottoranda di ricerca del Sistema Giuridico alla “Sapienza” ha scoperto nei suoi meandri volantinando davanti  ai supermercati. Claudileia in Brasile è crescita con le immagini della Roma di cartapesta e del cinema, della musica di Peppino di Capri , quella dei best selleres. Ha scoperto una Roma dove si aggirano servi neri, che parlano romanesco, comprano cose da Ikea, vengono venduti come schiavi e poi “grattuguati” dai bianchi ricchi cannibali “Matusalem l’ultimo africano” . La Roma dove anziane signore sono atterrite dall’invasione di extracomunitari coma la signora Livia incontrano “draghi” cinesi autentici che entrano dalla finestra in cucina  e diventano “amici” . E nel suo narrare ribalta lo stereotipo del brasiliano travestito, protetto dall’angelo custode. Un libro che racconta le contraddizioni profonde  e i traumi che provengono da un  passato “mai troppo remoto” dove è forte il desiderio di arrivare anche  non sapendo nulla della lingua italiana, attirati dalle belle parole, eleganti e da una sola SPEREQUAZIONE..... morire innocenti nelle “acque internazionali”. Un libro impegnato con la lettera al dittatore, un libro dove i bambini scoprono  nell’isola F.P.S. 257 (Fattore Protezione Solare 257) che Gandhi con la sua filosofia non è sempre applicabile  e l’eccesso di sole provoca danni irreparabili nel cervello .
Un libro costruito da racconti, poesie e teatro. Un intreccio di personaggi Oceania, Amina etc.... Un libro che nel leggerlo gli occhi si riempiono di lacrime amare come quelli di Amina “ il cuore si divide in due”  da una parte lei trasudava amore e dall’altra anche.
Attualmente Claudileia è diventata socia di una casa editrice che pubblica testi di immigrati, ma anche testi di emigrati italiani  che vivendo all’estero non scrivono più in italiano, di emigranti della terza generazione che vengono tradotti in Italiano.  Claudileia Lemes Dias è un vulcano di iniziative, un cantiere sempre in movimento. Un venerdì particolare quello dentro da Ithaca proprio nel cuore degli invisibili migranti.... che percepisci nell’aria dai suoni, dai colori e dagli odori.

Saturno Film Festival, programma

da Assessorato alla Cultura del Comune di Frosinone



Programma Lunedì 8 Novembre 2010 Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Paisà” (Italia, 1946) di Roberto Rossellini
Introduce Ernesto G. Laura  
 
Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
“Tutti a casa” (Italia, 1960) di Luigi Comencini
Introduce Francesco Crispino  
 
Ore 9.30 Frosinone
Villa comunale
(Sala A)  Seminario di studi
Il Ruolo della televisione nella costruzione dell’identità nazionale
Fare gli italiani. Note sulla TV e il suo pubblico
Coordina Vanessa Roghi (Sapienza - Università di Roma, Rai Tre)
Saluti del direttore artistico del SIFF Ernesto G. Laura
Cinzia Bianchi (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia)
Le forme brevi dell’audiovisivo pubblicitario
come esempio di costruzione identitaria e memoria collettiva
Marco Dotti (Università di Pavia e giornalista di )
Il ruolo delle micro-televisioni locali negli anni '80 
 
Ore 10:30 Coffee Break  
 Marcella Rizzo (Università degli studi del Piemonte Orientale)
 La televisione negli anni Ottanta:
domesticità, cultura del consumo e creazione di nuove appartenenze
Enrico Schirò (Associazione Syzetesis),
Lo spettro del linguaggio.
Identità mediatiche e presa di parola nell'Italia contemporanea
 
Ore 15.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala A)  Seminario di studi
Il ruolo della televisone nella costruzione dell’identità nazionale
Seconda sessione.Sceneggiati e fiction televisive
Coordina Luca Peretti (Agenzia del Tempo)
Giancarlo Lombardi (College of Staten Island,
Graduate Center della City University of New York)
Misteri d'Italia tra storia e fiction tv
Giandomenico Curi
(Università Roma Tre, Saturno International Film Festival)
Unità d'Italia e mondo contadino negli sceneggiati televisivi e nel cinema italiano 
 
Ore 16:00 Coffee Break  
 Emiliano Perra (University of Bristol)
 La Shoah nelle miniserie TV
Damiano Garofalo (Associazione culturale BombaCarta)
La donna nella Resistenza (1965):
il caso Liliana Cavani nella retorica televisiva degli anni Sessanta
Federico Ruozzi (Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII)
Televisione, Chiesa cattolica e Democrazia cristiana:
dalle benedizioni degli impianti alle fiction religiose
 
Ore 16.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala B)
Retrospettiva
I 150° dell’Unità d’Italia al cinema
“1860” (Italia,1934) Alessandro Blasetti
Commenta Ernesto G.Laura
  
Ore 18.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala C)
  INAUGURAZIONE FESTIVAL
Aperitivo letterario
Presentazione del libro:
“Gotico padano Dialogo con Pupi Avati” (Le Mani,2010)
di Claudio Bartolini e Ruggero Adamovit
Saranno presenti gli autori e Pupi Avati
Modera Luca Peretti
 
 Ore 21.00 Frosinone
Multisala SISTO Eventi Speciali
“L’arcano incantatore” (Italia, 1996) di Pupi Avati
Presentano il film in sala Pupi Avati, Stefano Dionisi e Patrizia Sacchi
Inaugurano il festival Antonio Abbate (Ass. Cultura Provincia di Frosinone)
Angelo Pizzutelli (Ass.Cultura e Spettacolo Comune di Frosinone),
 Ernesto G. Laura, direttore artistico
e Mariella Li Sacchi, vice-presidente

 
 
  Programma Martedì 9 Novembre 2010
 
Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Tutti a casa” (Italia, 1960) di Luigi Comencini
Introduce Ernesto G.Laura
 
Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
 “Paisà” (Italia, 1946) di Roberto Rossellini
Introduce Francesco Crispino
 
Ore 9.30 Frosinone
Villa comunale
(Sala A)  Seminario di studi
Il Ruolo della televisione nella costruzione dell’identità nazionale
Terza Sessione
La storia in televisione
 Coordina Matteo Sanfilippo (Università della Tuscia)
Francesca Anania (Università della Tuscia)
La televisione fra storia e memoria
  Ernesto G. Laura (storico del cinema, direttore artistico del SIFF)
Meccanismi della comunicazione televisiva 
 
Ore 10:30 Coffee Break 
 Italo Moscati (autore e regista televisivo)
 La storia in televisione raccontata da uno dei protagonisti
  Luigi Bizzarri (capostruttura del Nucleo Produttivo Storia di Rai Tre)
 La storia come format televisivo
 
 
Ore 15.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala A)  Seminario di studi
Il ruolo della televisone nella costruzione dell’identità nazionale
Quarta Sessione
I programmi che hanno fatto l’Italia
Coordina Antonello Savoca (Autore TV)
Nicola Tranfaglia (Professore emerito Università di Torino)
La storia in televisione
  Davide Baviello (Università degli Studi di Firenze)
Una storia sconosciuta. La battaglia per la televisione negli esercizi pubblici
Lorenzo De Nicolai (Università degli Studi di Torino)
 Il cantastorie in bianco e nero 
 
Ore 16:00 Coffee Break 
 Yuri Guaiana (Università degli studi di Milano)
La televisione italiana e le celebrazioni del centenario dell’unità d’Italia
Giovanni Cerro (Scuola Internazionale di Alti Studi Scienze della Cultura,
Fondazione Collegio San Carlo)
Un racconto possibile del terrorismo: La notte della Repubblica
 
Ore 16.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala B) 
  Cinema e territorio in Ciociaria
L'Unità d’Italia con grandi protagonisti del cinema
legati al nostro territorio: Nino Manfredi
“In nome del Papa Re”(Italia, 1977) di Luigi Magni
Sarà presente Erminia Manfredi

Ore 18.00 Frosinone
Multisala SISTO
Retrospettiva
“Camicie Rosse”(Anita Garibaldi) (Italia, 1952)
di Goffredo Alessandrini e Francesco Rosi

Ore 18.30 Frosinone
Villa Comunale
 Eventi Speciali
“Il Paese Mancato” di Italo Moscati (2005)
Sarà presente l’autore
 
 
Ore 21.00 Frosinone
Multisala SISTO
Concorso Internazionale
Manusi Rosii/Red Gloves (t.l. Guanti Rossi, Romania, 2010)
di Radu Gabrea
Anteprima per L'Italia
Sarà presente il regista  

 
 Programma Mercoledì 10 Novembre 2010
 
Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Il cammino della speranza” (Italia, 1950) di Pietro Germi
Introduce Ernesto G.Laura
 
 
Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
 “Bianco rosso e verdone” (Italia, 1981) di Carlo Verdone
Sarà presente Milena Vukotic
Introduce Francesco Crispino
 
 
Ore 10.00 Frosinone
Villa comunale Seminario di studi
Il Ruolo della televisione nella costruzione dell’identità nazionale
 Tavola rotonda
Televisione e cinema nella storia d'Italia
Coordina Francesco Linguiti (autore tv)
Nel corso dell'incontro saranno proiettati alcune clip del nuovo documentario
di Gianfranco Pannone ma che Storia… (Italia, 2010)
 Francesco Crispino (Università di Roma Tre) 
 Ernesto G. Laura (storico del cinema, direttore artistico del SIFF)
 Stefano Reali (regista)
 Giuliano Montaldo (regista)
 Gianfranco Pannone (documentarista)
 

Ore 16.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala A) 
Eventi Speciali
Proiezione del documentario
La rinascita del parlamento.Dalla Liberazione alla Costituzione (Italia, 2009)
di Antonio Farisi con Neri Marcorè
prodotto dalla Fondazione della Camera dei Deputati
Sarà presente l'autore e delegati della Camera dei Deputati

Ore 16.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala B)  Il territorio si racconta
a cura di Antonio Di Ruzza
Cortometraggi del territorio e incontro con le associazioni culturali locali 
 

Ore 18.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala A) 
  Frammenti video in ricordo di Ugo Tognazzi
Dal set di Ultimo Minuto (Italia, 1987) di Pupi Avati
Realizzato da Mario Canale
Saranno presenti Gianmarco Tognazzi e Marco Leonardi
 
Ore 19.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala C)
Aperitivo letterario
Presentazione del libro: Cinema Nostrum
 Registi, attori e professionisti ciociari del cinema (Teseo, 2010)
a cura di Giovanni Curtis
Sarà presente l’autore. Introduce Giacomo Ravesi

 Ore 21.00 Frosinone
Multisala SISTO
 Concorso Internazionale
Cnrci/The back (t.l. I neri, Croazia, 2009)
Sarà presente il regista Goran Devic
 Versione originale con sottotitoli italiani
 
 
  Programma Giovedì 11 Novembre 2010
 
Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Bianco rosso e verdone” (Italia, 1981) di Carlo Verdone
Introduce Ernesto G.Laura
 

Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
“Il cammino della speranza” (Italia, 1950) di Pietro Germi
Introduce Giandomenico Curi
 
 Ore 16.00 Frosinone
Villa comunale
(Sala A)  Cinema e territorio in Ciociaria
L'Unità d’Italia con grandi protagonisti del cinema
legati al nostro territorio: Giuseppe De santis
“Non c’è pace tra gli ulivi” (Italia, 1950) di Giuseppe De Santis
Sarà presente Giordana Miletic e il regista Franco Giraldi
 
Ore 18.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala B) 
Il territorio si racconta
a cura di Antonio Di Ruzza
Cortometraggi del territorio
e incontro con associazioni culturali locali
 
Ore 19.00 Frosinone
Villa Comunale
(Sala C) 
  Aperitivo letterario
Presentazione del libro:“Bella e Perduta” (Laterza, 2009)
di Lucio Villari
Sarà presente l’autore e Giuliano Montaldo
Introduce Ernesto G.Laura
 
 Ore 18.30 Frosinone
Multisala SISTO
Concorso Internazionale
Mała matura 1947/The rite of passage
(t.l. Il rito del passaggio 1947,Polonia, 2010)
di Janusz Majewski
Versione originale con sottotitoli in italiano  
 
Ore 21.00 Frosinone
Multisala SISTO
 Concorso Internazionale
Dall’altra parte del mare (Italia, 2009) di Jean Sarto
Saranno presenti il regista, Gordana Miletic
e Veronica Bilbao La Veja (supervisore alla regia) 
 
  Programma Venerdì 12 Novembre 2010
 
Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Il Ladro di bambini” (Italia,1992)di Gianni Amelio

Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
“Mio fratello è figlio unico” (Italia, 2007)di Giandomenico Curi
Introduce Giandomenico Curi

Ore 16.00 Frosinone
Villa comunale
(Sala A) 
Cinema e territorio in Ciociaria
L'Unità d’Italia con grandi protagonisti del cinema
legati al nostro territorio: Marcello Mastroianni
“Allonsanfan” (Italia, 1984) di Paolo e Vittorio Taviani
 
Ore 18.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala B) Il territorio si racconta
 a cura di Antonio Di Ruzza
Cortometraggi del territorio e incontro con le associazioni culturali locali 
 
Ore 18.30 Frosinone
Villa Comunale
(Sala C) 
Aperitivo letterario
Presentazione del libro:
"Maledetti Savoia, Savoia Benedetti
Storia e controstoria dell’Unita d’Italia" (Piemme, 2010)
Di Emanuele Filiberto di Savoia e Lorenzo del Boca
Sarà presente Lorenzo del Boca
Introduce e coordina Antonio Parisi ( Giornalista)
 
Ore 21.00 Frosinone
Multisala SISTO
Concorso Internazionale
Hugo Koblet – Pédaleur de charme (Svizzera, 2010)
di Daniel Von Aarburg
Sarà presente il regista
Targa alla carriera:
Gigi Sgarbozza (ciclista e commentatore RAI)
Valerio Agnoli (ciclista ciociaro)
Versione originale con sottotitoli in italiano

 
 
  Programma Sabato 13 Novembre 2010
 
Ore 09.00 Frosinone
Multisala SISTO
Saturno scuola
L’Italia attraversata e messa a confronto dal cinema
“Mio Fratello è figlio unico” (Italia, 1998)di Daniele Lucchetti
Introduce Ernesto G.Laura
 
Ore 9.00 Ceccano
Cinema Antares
“ll Ladro di bambini” (Italia,1992)di Gianni Amelio
Introduce Giandomenico Curi
 
Ore 17.00 Frosinone
Multisala SISTO
Carlo Lizzani e Ernesto G. Laura
ricordano Mario Verdone
Intervista video con Carlo Verdone
Sarà presente Luca Verdone
 
Incontro
Lo Sport ieri e oggi
Coordina Silvana Silvestri (giornalista)
Intervengono Nino Benvenuti e Daniel Von Aarburg  
 
Ore 18.30 Frosinone
Multisala SISTO
 PREMIAZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE
Presenta la serata
Mariolina Simone
Madrina del Festival
Gioia Spaziani
 
 A seguire 
CONCERTO di STEFANO REALI
 Giuria
  Sergio Rubini, Presidente
Giorgia Bongianni
Alessandro Capone
Giancarlo Lombardi
Anna Maria Pasetti