"Decreto Penale di Condanna n° 64/11 e n° 4147/10 del Gip per blocco dell’autostrada del sole all’altezza del casello di Anagni". Con questo atto si condannano, 22 persone alla galera oppure al pagamento di 3.750 euro di multa entro 15 giorni dalla data della notifica . Non si tratta di pericolosi sovversivi ma di operai che rivendicavano il diritto di lavorare. I 22 erano fra i 700 dipendenti Videocon che il 20 ottobre del 2010 occuparono l’autostrada, bloccando anche un mezzo del Cotral, perchè esasperati dal fatto che il Ministro delle Attività Produttive Romani , non concedeva loro il tanto richiesto incontro in cui li avrebbe dovuti informare sulle trattative di acquisto della loro fabbrica da parte del gruppo siriano canadese SSIM . Dopo tre anni di cassa integrazione e il suicidio di due operai , situazione determinata dalla fuga del gruppo indiano guidato da lo squalo Venugopal Dhoot che aveva acquisito la fabbrica dalla Thomson, con un’opeazione finanziaria che assicurò immensi profitti sia ai venditori che agli acquirenti, dopo il ritardo nella corrisponsione degli stipendi per vizi procedurali causati da Governo e Regione Lazio, sembrava che la trattativa fosse avviata ad una conclusione positiva. Il gruppo SSIM decideva di acquisire dalla Videocon l’intero complesso industriale, compresi gli asset e i dipendenti. Ma per procedere alla cessione del ramo d’azienda Videocon avrebbe dovuto ripianare tutti i debiti contratti. Purtroppo il maggior creditore di Videocon, Banca Intesa, ancora oggi rifiuta di dilazionare l’importo a saldo del debito bloccando di fatto la trattativa e rigettando nello sconforto migliaia di famiglie . In questo scenario di desolazione e disperazione si inserisce il provvedimento di condanna, prima citato, per 22 dei 700 operai che bloccarono l’autostrada, i quali sono costretti a pagere 3750 euro per non finire in galera. E’ veramente troppo e qualcuno non ha retto, ieri un’altro operaio si è suicidato. E’ il terzo. Eccoli i crimini del capitalismo!!!! E non servono molte indagini per scoprire gli assassini. Questi sono tutti bene identificabili : le multinazionali che cedono e acquisiscono aziende secondo una logica finalizzata, non allo sviluppo produttivo, ma al profitto finanziario, logica che getta nel baratro i lavoratori, i governi nazionali e locali che assecondano queste pratiche perverse, concedendo denari della collettività a imprenditori squali i quali, una volta realizzati i loro profitti tolgono il disturbo lasciando desolazione e disperazione, le banche che su queste dinamiche fondano le loro vergognose speculazioni. E’ ora quindi che si cominci una lotta vera contro questo capitalismo criminale contro i Marchionne italiani, indiani, francesi, americani, di tutte le nazionalità . Questi signori il modo di sbarazzarsi della classe operaia l’hanno trovato è lo stesso sistema con cui si vogliono svuotare le carceri, il suicidio.
Pubblichiamo ancora una volta l’appello già postato l’altri ieri a margine dell’intervento di Ignazio Mazzoli
Sentiamo forte la responsabilità di dover fare quanto possibile per assicurare solidarietà a questi lavoratori ed alle loro famiglie. Dovremo saper parlare a tutti i cittadini della nostra provincia. Chi lotta per una causa giusta non deve restare solo. Mai.
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