mercoledì 20 aprile 2011

LE MAMME NO

 di Gian Luigi Deiana

Care mamme,  la  domenica delle palme, il capo del governo italiano ha aperto la campagna elettorale del candidato sindaco di Milano Letizia Moratti, ormai nota come la mamma di Batman; lo ha fatto con un attacco frontale sul fronte giudiziario e con una promessa incondizionata sul fronte fiscale. L’attacco frontale è riferito a chi fa la guardia e la promessa incondizionata a chi fa il ladro, ma non si tratta di un gioco. E’ un messaggio educativo.   Domenica delle salme, nel canale di Sicilia. Ma Berlusconi proveniva da un sabato assolutamente festoso, un vero e proprio bagno mammistico nel quale ha sollecitato tutte le mamme d’Italia a ritirare dalle scuole i figlioli cui siano capitati in sorte professori comunisti. Ebbene, io sono un professore comunista, e per di più trotzkista, anarchico e peggio. Inoltre insegno storia e filosofia. Ai vostri figli e figlie è andata veramente male.   Voi non avete la più pallida idea delle nefandezze che un professore comunista può inculcare nella mente innocente della vostra prole, se gli capita di presentare la concezione politica di Einstein, i princìpi della Costituzione o la tragedia di Gaza; né potete minimamente immaginare quale effetto malefico possano avere i libri di storia e di filosofia in genere. Tuttavia il capo del governo sostiene che ora avete finalmente la possibilità di ritirare i vostri figlioli dalla mefitica scuola di tutti e mandarli in istituti selezionati su misura per voi, rispondenti ai vostri princìpi e ai vostri sani orientamenti di vita.   Ma purtroppo voi non siete la mamma di Batman e nemmeno la moglie di Berlusconi, e anche volendo non vi sarebbe facile scegliere scuole “men che commendevoli”, né per amore, né per denaro, né per il cielo. I vostri figli e figlie sono parte di una generazione che fuori dallo show, stando ai dati Istat, presenta in Italia un destino di disoccupazione per un giovane su tre, e che getta la gran parte dei restanti due terzi nei labirinti della precarietà. Maledetti comunisti.   Scuola, università, diritti, lavoro, vita: qui battono le bandiere dei nostri figli. Quando avevamo molto meno della loro età imparammo un vero e proprio inno nazionale dei bambini, tanto innocente da lasciare ora impietriti nella sua traduzione recente. Nella cantina di un palazzone tante gattine con un padrone partecipavano a una riunione per precisare la situazione: quarantaquattro gatte, in fila per sei col resto di due. Più o meno è questo ciò che è noto nel mondo come il caso Ruby, e ciò che ha indotto la moglie di Berlusconi a un pubblico ripudio in nome di quei figli su cui lui continua a ostentare i suoi futili giuramenti.   La professione politica costringe sempre anche all’inganno: ma è davvero difficile accettare che un uomo onnipotente dedichi il suo tempo oscuro e il suo delirio in denaro al trattamento seriale di quarantaquattro giovani nudità, talvolta minorenni e spesso drogate dall’avida complicità di madri da videogioco; che poi rivolga appelli al mondo cattolico contro la scuola, che spergiuri pubblicamente sulla propria famiglia e che usi poi la sua funzione pubblica per chiamare alla crociata le madri della vita reale, contro i professori e contro i poveri libri di storia. No, per Dio, le mamme no!   Il pensiero comune si sofferma raramente su cosa sia l’essere madri, nonostante esse siano per la natura il primo modello di vita. Ma cosa sono le madri per la storia, quando una collettività viene mutilata sul suo passato, offesa sul suo presente e accecata sul suo futuro? Cosa hanno saputo essere le madri argentine della Piazza di Maggio, e cosa sono oggi le madri di Gaza, Tunisi, Bengasi? Cosa sono le madri sotto salario, le madri senza lavoro, le madri in casa, le madri in fuga, le madri? Le madri sono il seno della resurrezione, la forza che “rovescia i potenti dai loro troni, ed innalza gli umili”. Forse anche il profeta Isaia dovrebbe essere processato per comunismo ed espulso dalle Sacre Scritture.   In attesa che ciò avvenga, si avvicina la festa della madre. Vi chiedo scusa per avere invaso il vostro tempo e forse anche la vostra persuasione politica, ma i giovani non perdonano mai chi essendo investito di una funzione educativa si piega supinamente all’offesa. Che la sorte vi conceda di poter essere sempre fiere dei vostri figli e delle vostre figlie. Un augurio, e buona fortuna.   G. Luigi Deiana - Liceo Scientifico di Oristano - organizzazione comunista  

Il liceo artistico di FROSINONE


Il Liceo artistico statale di Frosinone ha cambiato nome. Ci si è inspirati ad un pittore dadaista di nome Apple che, nel 1920 era fermamente deciso a raggiungere la Russia per festeggiare la vittoria del proletariato dopo la rivoluzione . Non riuscendo ad ottenere il visto necessario per partire, dirottò un transatlantico tedesco, pieno di ricchi borghesi, e fece rotta verso Odessa. Una volta approdato sulle coste della città ucraina, i russi lo accolsero con grandi festeggiamenti , mentre i ricchi borghesi ,passeggeri del transatlantico, subirono la vendetta del proletariato. Traendo spunto da questo episodio il nuove nome dell'istituto è "Liceo artistico Statale la Mela di Odessa" Per celebrare meglio il pittore dadaista comunista, Apple l'istituto è ornato da simboli e icone comuniste, compresa una statua di Lenin
 Luc Girello



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