giovedì 7 aprile 2011

Quando la lotta si fa dura

di Luciano Granieri


Quando la lotta si fa dura i duri cominciano a lottare. Come è ormai  noto il 12 giugno si andrà votare per i quattro referendum  i due sull’acqua bene comune, il quesito per abolire il nucleare e quello contro il legittimo impedimento. Come più volte abbiamo detto si tratta di operare delle scelte di civiltà.. E’ incivile solo pensare ad un tipo di energia che metta a rischio la vita   della comunità, non lo diciamo noi ma purtroppo sono le  notizie dal Giappone che confermano  quanto di catastrofico possa nascondersi dietro le centrali nucleari. E’ incivile peraltro pensare ad una società in cui la legge non sia uguale per tutti, è incivile che un paese sia guidato da un pluri inquisito, mai assolto ma solo prescritto grazie alle leggi che si è confezionato su misura e da una masnada di servi sciocchi. MA SOPRATTUTTO E’ INCIVILE CHE SU UN BENE COMUNE UNIVERSALE, UN DIRITTO UMANO CHE APPARTIENE A TUTTI COME L’ACQUA SI POSSANO OTTENERE PROFITTI E SOPRATTUTTO E’ DELITTUOSO CLASSIFICARE TALE BENE COME UNA QUALSIASI MERCE LA CUI DISTRIBUZIONE DEBBA SOTTOSTARE ALLE REGOLE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DIVENTI OGGETTO DI COMPETIVITA’ FRA LE AZIENDE. L’ACQUA NON SI VENDE......Questa lotta di civiltà, dunque si fa dura molto dura soprattutto per i quesiti relativi all’acqua. Infatti TUTTI I PARTITI tranne la variegata costellazione dei  movimenti che in qualche modo si rifanno al comunismo sono contro i referendum e dovranno combattere contro collettivi  associazioni e liberi cittadini che al contrario reputano vitale  fare in modo che l’acqua rimanga bene comune. Le prime bordate sono già state sparate dalla nomenklatura bipartizan. Come non definire infatti un proiettile avvelenato la decisione di calendarizzare al 12 giugno la data della tornata referendari ?  La  paura che non si possa fare affari con l’acqua è tanta, infatti pur di evitare il raggiungimento del quorum non si è voluto accorpare il referendum con le consultazioni per il ballottaggio delle amministrative che il 29 maggio coinvolgeranno molti distretti locali.  Si buttano via oltre 350 milioni di euro di denaro pubblico pur di mettere i bastoni fra le ruote a dei referendum di civiltà.  Per contrastare tale ondata di inciviltà occorrono fondi, al fine di  squarciare il velo di silenzio mediatico che avvolgerà la campagna  e per essere presenti nel territorio al fine di informare e convincere la collettività che  LA LOTTA PER L’ACQUA BENE COMUNE E’ LOTTA DI CIVILTA’.  Fortunatamente quando la lotta si fa dura anche i musicisti cominciano a lottare. Infatti prosegue l’iniziativa dei concerti a sostegno della campagna referendaria per l’acqua pubblica. Dopo il concerto di sottoscrizione libera dei Mojo Coffee Blues  tenutosi presso l’associazione “Oltre l’Occidente” l’11 marzo scorso la rassegna “Per ogni Nota una Goccia di civiltà” propone sabato 9 aprile un altro concerto a sottoscrizione libera. Presso l’associazione Oltre l’Occidente  si esibiranno alle ore 21,00 I Disamistade. Un gruppo che ci farà rivivere le intense emozioni della musica e della poesia di Fabrizio De Andrè.  Siccome la lotta si fa dura auspichiamo che la risposta sia altrettanto durra, ovvero auspichiamo che tutte le persone civili possano assistere al concerto e fornire il loro contributo in IDEE ma soprattutto IN DENARO. La lotta si fa dura. Lottate con noi o almeno dateci la possibilità di dotarci degli strumenti per vincere. 


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