domenica 15 maggio 2011

Informazione su piazza e in piazza

Luciano Granieri


 Il tempo stringe, manca un mese alla consultazione referendaria  e ancora di acqua, nucleare e legittimo impedimento non si parla o si parla poco.  A livello televisivo, come è noto, la parte privata “dell’editore unico” non ha il minimo interesse ad occuparsi di ciò che “all’editore unico” procura l’orticaria, lo stesso dicasi per la parte  pubblica. Il servizio pubblico in servile omaggio “all’editore unico” prima ha perso tempo in vigilanza a definire le regole, imponendo  il bavaglio preventivo, poi ha licenziato il programma di garanzia sui referendum in cambio del conduttore a targhe alterne.  L’unico risultato prodotto da questo sblocco epocale è che le emittenti pubbliche dell’editore unico ora trasmettono  gli spot informativi su come si vota. A proposito di questi spot, sorge spontanea una domanda tecnica, come mai quando parte il video il volume della TV si abbassa da solo?  Per lo stesso identico motivo per cui l’audio comincia a sparare quando c’è la pubblicità?  DIETROLOGIA dirà qualcuno. Sarà, ma noi a scanso di equivoci insieme con il comitato territoriale referendario “Vota si per fermare il nucleare”, con Rifondazione Comunista circolo “Carlo Giuliani” e con il circolo di Legambiente il “Cigno”, abbiamo messo in piedi due bei banchetti informativi. Uno in Via Aldo Moro, e l’altro in Via Don Minzoni, presso la stazione ferroviaria, due punti nevralgici per la parte bassa di Frosinone.  Queste prime due uscite, ci hanno dato la possibilità, oltre che di informare la cittadinanza, anche di capire a quale punto sia la consapevolezza dell’esistenza dei referendum e l’importanza di votare si. L’obiezione più frequente  è quella   per  cui  molti credono che i quesiti sul nucleare saranno soddisfatti dalla  apposita norma allegata al decreto “Omnibus” che   andrà in aula il 25 e 26 maggio prossimi . Di conseguenza  il quesito referendario sul nucleare verrà annullato. NON E’ COSI’. Fino a quando la nuova norma non verrà pubblicata sulla gazzetta ufficiale, previa approvazione del Parlamento, la legge sul nucleare RIMANE IN VIGORE e con essa il referendum abrogativo. In ogni caso il dispositivo proposto dal governo, non soddisfa pienamente lo spirito di coloro che hanno promosso il referendum, per cui non è così sicuro che questo venga annullato. In relazione ai quesiti sull’acqua il mantra recitato  da molti riguardava il fatto che il privato è meno corruttibile, ha più interesse a che il servizio sia efficiente perché ne va dei suoi guadagni. Non è stato difficile dimostrare che un ente pubblico per assicurare un servizio necessita solo del denaro sufficiente a coprire i costi. Se al pubblico il servizio costa 10 dovrà ricevere in tasse 10.  Se lo stesso servizio, al contrario, viene erogato da un privato la questione cambia. A fronte del medesimo costo: 10, la comunità dovrà pagare 10 più il guadagno dell’azienda privata (mettiamo 2) affrontando quindi una spesa di 12 anziché 10 . Oppure sempre lo stesso privato per assicurarsi il profitto   può fare in modo    che il servizio gli costi 8 anziché 10, i benefici per la comunità saranno inevitabilmente di qualità inferiore. Insomma appare inevitabile che privatizzare l’acqua comporta o una bolletta più alta o un sevizio meno efficiente, o tutte e due le cose insieme . Superate queste obiezioni più comuni ci siamo resi conto, comunque che nella nostra città regna la disinformazione più totale .Hai voglia a fare banchetti!! Note positive? I giovani. molti di loro si sono avvicinati hanno preso i volantini, ma soprattutto avevano fame di informazioni, del resto è comprensibile, ne va della qualità della loro vita e dunque sono molto preoccupati. Nell’ambito dei punti informativi per i referendum è stata organizzata dagli stessi movimenti una raccolta firme per i reperti archeologici dei quali il nostro sottosuolo è ricco. In pratica si chiede ai cittadini di Frosinone di firmare affinché si tenga un consiglio comunale aperto ad esperti archeologi, studiosi, i quali sono chiamati a fornire una valutazione sull’importanza dei reperti rinvenuti , impegnando il comune  a portare a termine gli scavi nelle zone demaniali, e a vietare la costruzione  a privati di manufatti su luoghi il cui sottosuolo potrebbe quasi sicuramente ospitare reperti importanti. La raccolta firme ha avuto molto successo. In conclusione emerge che  sotto un’apparente apatia, fra i cittadini di Frosinone cova la consapevolezza che    senza nucleare, con politiche energetiche non nocive e più redditizie per tutti, con la possibilità di accedere all’acqua liberamente, abitando   in una città che riesca a tutelare e valorizzare le proprie ricchezze culturali rispettando e non sfruttando il territorio, si viva  meglio. Rispetto, valorizzazione culturale  artistica del territorio, promozione di energia pulita non nociva e meno costosa, lotta alla privatizzazione dei beni pubblici sono punti programmatici che dovrebbero stare a cuore a qualsiasi partito o movimento che aspiri al governo di una città e che si dica almeno socialista. 



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