domenica 5 giugno 2011

Amministrative in Ciociaria: Chi ha vinto e chi ha perso

Oreste della Posta


Dopo i risultati dei ballottaggi nei comuni di Cassino, Alatri e Sora viene da farsi una domanda: chi ha vinto e chi ha perso? Indubbiamente c’erano vari guru della destra che ipotizzavano tre a zero del centrodestra, mentre è finita 2 a 1 per il centrosinistra. Questo solo perché a Sora il Pd si è autodistrutto per via della guerra dei due Franceschi. Il Pdl ha  perso, ma rimane un avversario, in provincia, forte e temibile, con un elettorato legato ai quartieri popolari. Questo deve far riflettere profondamente la sinistra e tutto il centrosinistra.
L’altra sconfitta è stata l’alleanza con l’Udc. Infatti D’Alema disse che Cassino era un laboratorio per l’alleanza con il partito di Casini, uscito pesantemente sconfitto da questa tornata elettorale. Il Pd deve ritrovare una via unitaria facendo terminare la guerra tra il Papa Francesco e l’Imperatore Francesco, prendendo spunto dal concordato di Worns del 1122. E’ chiaro a tutti che se il Pd non riparte diventa quasi impossibile battere la destra reazionaria e moralmente impresentabile. L’Associazione Politco-Culturale “20 Ottobre” propone, fin da ora, un patto di consultazione tra Sel, FdS e Idv per realizzare in provincia un polo alternativo che raccoglie il vento del cambiamento radicale che esiste nella nostra terra e faccia una opposizione senza se e senza ma a chi sta rovinando la nostra provincia.
È bene ricordare che il blocco sociale che sostiene la destra è composto dalle alte gerarchie ecclesiastiche, da una parte consistente della confindustria, da una parte maggioritaria dei sindacati. Quindi, chi parla di destra allo sbando non sa davvero chi è l’avversario. Occorre costituire un blocco di opposizione che metta in evidenza le contraddizioni della politica di centrodestra. Destra che si combatte votando quattro si ai referendum del 12 e 13 giugno. Vorrei ricordare una frase di un celebre romanzo di Beppe Fenoglio: “Dalla miseria non si esce sparando”. La scintilla del cambiamento parte dal ceto medio che di fatto sta precipitando verso una proletarizzazione della sua condizione sociale ed economica”.

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