martedì 28 giugno 2011

Blue Stuff e le storie dello schiattapelli

Luciano Granieri


E’ iniziata l’estate musicale frusinate. Sulla Guazza di San Giovanni abbiamo già scritto e ristendiamo un velo pietoso. Ben altra aria si è respirata in  "Anteprima di Liri Blues", una rassegna organizzata da Giacomo dell’ organizzazione  Rewolucia Kulturale  e dall’assessorato alla cultura del comune di Frosinone. Qualcuno ricorderà l’ottimo Giacomo  suonare l’organo Hammonnd  in una apprezzabile  jam con il sottoscritto alla batteria nel giorno in cui si discuteva di come rianimare il centro storico. Chissà se quella domenica in cui, l’assessore alla cultura Daniele Colasanti  blaterava  di centro commerciale all’aperto come prospettiva per la città alta  con tanto di buoni acquisto a punti, la nostra jam ribattezzata Blues del centro storico   , le parole a dir poco contrariate dell’esponente di Sel Bruno Roveda  e di chi era presente al confronto,  sull’ idea del centro commerciale, abbia contribuito ad un profondo cambiamento di programma, fatto sta che la malsana idea di un centro commerciale all’aperto è abortita a favore di un programma di rilancio basato sulla cultura e sulla pianificazioni di momenti di aggregazione e di incontro.  In questo senso si inserisce la rassegna “Anteprima Liri Blues”. In 24 edizioni del festival  blues di Isola Liri, mai era stata organizzata un’anteprima a Frosinone che deliziasse gli appassionati  del capoluogo e facesse da traino alla MANIFESTAZIONE ISOLANA. Registriamo con soddisfazione questa svolta e veniamo ad occuparci più direttamente della musica. Il programma si suddivideva in due giornata: sabato 25 giugno la scena era per gli Hotel La Salle e domenica 26 protagonisti sarebbero stati i Blue Stuff. I video e il post che riportiamo è relativo a quest’ultimo concerto. I Blue Stuff  sono uno dei gruppi di blues più noti nel panorama italiano. Attorno al batterista, Mario Insenga , cantante nonché splendido affabulatore in lingua napoletana, offrono la  loro sapienza musicale improvvisativa, Francesco Miele al contrabbasso, Sandro “O' biondo” Vernacchia  alla chitarra e al dobro,  e  Lino “Puozza campà’ cent’anni”  Mouio alla chitarra e al mandolino. Il gruppo ha solide radici nel blues classico in cui riecheggiano   i suoni  di New Orelans, della Louisuana. Non si disdegnano  comunque digressioni nel Rock e nel Folk. La particolarità del repertorio dei Blue Stuff è che ogni brano aggiunge alla storia    musicale in senso stretto , anche una vera e propria storia di uomini donne ragazzi parla di  quella popolazione semplice che spesso diventa èlite nei contesti di lotta sociale. I racconti di Mario Insenga  durante la presentazione dei brani, sono dei veri e propri sketch a se stanti, esilaranti, raccontati in un napoletano verace con un espressività che travalica il limite delle parole. Un blues narrato che preannuncia il blues in musica. Un connubio espressivo molto efficace  che mostra come  il dialetto napoletano possa  sostituire lo slang  americano. Toni scanzonati e ironia per denigrare le storture della società, hanno una genesi ben precisa. I Blue Stuff  si sono fatti le ossa accompagnando Joe Sarnataro, pseudonimo che Edoardo Bennato usa quando suona blues,  hanno collaborato con Renzo Arbore, hanno suonato e suonano ancora   con il nostro amico Daniele Sepe,  Mario Insenga ha collaborato  a vari cd del sassofonista napoletano ed è dotato della stessa incredibile ironia. Comunque sotto questa vena ridanciana, pulsa  una matrice blues  solidissima . Il gruppo è potente , tecnicamente preparato, gli assoli di  Lino e Sandro sono folgoranti, e sono sorretti da una sezione ritmica trascinante. Il modo di cantare di Mario Insenga è un misto di shout perentorio con momenti di growl molto particolari. Consigliamo, a chi ne avrà l’occasione, di andare a vederli   e ad applaudirli. Per adesso accontentatevi  dei nostri video.
Buona Visione.






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