Siamo al secondo giorno di occupazione. Da ieri sera i lavoratori della Multiservizi occupano ad oltranza la sala consiliare del comune di Frosinone. Il loro scopo è quello di ottenere gli stipendi arretrati e di essere assunti a tempo indeterminato. Il 30 giugno scorso è scaduto il contratto per i dipendenti dell’ente partecipato dalla Provincia di Frosinone, dal Comune di Frosinone, dal Comune di Alatri. La società Multiservizi ha proposto ai lavoratori una proroga dell’accordo con la riduzione delle ore di cassa integrazione e con il conseguente ulteriore abbattimento del salario. Il sospetto dei dipendenti della Multiservizi è che tale proroga si trasformi in piano industriale vero e proprio rendendo definitive le condizioni al ribasso proposte nella proroga. Una condizione inaccettabile che ha esacerbato gli animi e portato all’occupazione dell’aula consiliare. Inoltre la società Multiservizi, non vuole pagare gli stipendi perché non ha ancora ricevuto i fondi dai soci , Provincia Frosinone, Comune di Frosinone e dalla Regione Lazio. Purtroppo la situazione debitoria del comune di Frosinone è la più pesante. Se la regione Lazio deve ancora corrispondere 390.000 euro, il comune ne deve 1.500.000, debiti accumulati con l’erogazione di stipendi milionari ai vari manager e con costose esternailzzazioni. La Regione non vuole erogare i 390.00 euro prima che il comune di Frosinone abbia onorato il suo debito e pagato l’IVA arretrata . In questo gioco di rimpalli di responsabilità i lavoratori della Multiservizi sono finiti nel tritacarne sociale dalla soglia di povertà. Ad oggi il Comune di Frosinone può assicurare 100.000 euro a copertura quantomeno degli stipendi arretrati. Il consiglio di amministrazione della Multiservizi avrebbe dovuto riunirsi nel pomeriggio per definire il piano industriale e decidere se e come pagare i dipendenti della Multiservizi. La riunione è slittata a domani e dunque per i lavoratori si prospetta un’altra notte dentro la sala consiliare. Nel contributo filmato si documenta il secondo giorno di occupazione, con le diverse discussione fra gli occupanti e le flebili rassicurazioni di un sindaco sempre più depresso. Fragoroso è suonato il silenzio delle organizzazioni sindacali. A parte i COBAS, nessuna organizzazione ha sentito la necessità di porsi affianco di lavoratori che stanno strenuamente lottando per ottenere il loro sacrosanto diritto al lavoro. Questo è gravissimo e consolida sempre più la nostra convinzione che oggi i sindacati non sono altro che passa carte dei padroni . Auguriamo quindi un'altra buona notte alle donne e agli uomini accampati dentro al comune, diamo loro tre suggerimenti RESISTETE, RESISTETE, RESISTETE !!!!
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