Sri Lanka nel febbraio del 2002 la firma del cessate il fuoco fra il governo centra le di Colombo e le tigri Tamil pose una tregua alla sanguinosa guerra civile stava sconvolgendo il paese. Questa specie di armistizio rese praticabili i collegamenti verso la costa orientale in particolare verso Arugam Bay . La spiaggia era abitata da una comunità di pescatori . Decine di famiglie dimoravano in capanne costruite sulla spiaggia . Tenevano le barche vicino alle loro abitazioni , facevano asciugare i pesci su foglie di banano distese sulla sabbia , vendevano direttamente il pescato ai ristoranti e il ricavato permetteva loro di vivere decentemente. La zona vicino alla spiaggia di Arugam bay era popolata da grandi alberghi che con l’attenuarsi della guerra civile vedevano aumentare i flusso di turisti. Per gli albergatori la presenza dei pescatori sulla spiaggia era una iattura. Le capanne infatti nascondevano il panorama ai clienti i quali erano pure infastiditi dall’odore dei pesci morti. Alcuni proprietari di alberghi iniziarono a premere sul governo per far spostare capanne e barche su un’altra baia meno popolare fra i turisti. I pescatori si opposero sostenendo di aver vissuto li per generazioni . Arugam Bay per loro era più che un attracco per le barche: era acqua fresca, corrente elettrica, scuola per i loro figli e acquirenti per i loro pesci. La tensione fra albergatori e pescatori crebbe notevolmente fino a quando il terribile tsunami del dicembre 2004 pose fine alla diatriba . Morirono 350 persone delle 4000 che abitavano Arugam Bay, capanne e barche furono spazzate via dalla furia dalla natura. Quando l’emergenza si placò, alle famiglie di pescatori , che tornarono dove un tempo sorgevano le loro capanne , fu proibita la ricostruzione delle case . Il governo aveva promulgato nuove leggi, per cui non si poteva edificare neanche una capanna sulla spiaggia . Ogni costruzione doveva essere posta almeno a duecento metri dalla riva per questioni di sicurezza. Ma per i pescatori in quel lembo di terra a 200 metri dalla costa non c’erano aree disponibili. Fu così che la comunità, per l’emergenza determinata dalla devastazione dello tsunami , rinunciò ad ogni proposito bellicoso abbandonò la spiaggia e accettò di vivere segregata in campi temporanei sporchi e malsani ricavati nell’entroterra. Al posto delle capanne c’erano tetre baracche di alluminio. Il caldo insopportabile spesso li induceva a dormire all’aperto, si nutrivano delle modeste razioni di cibo che il governo forniva ed erano guardati a vista dai soldati. Nel frattempo agli alberghi fu consentito di espandersi proprio su quella splendido lungo mare che dava da vivere ai pescatori. Qualunque albergo o villaggio poteva costruire in riva al mare purchè definisse la propria costruzione, non importa quanto elaborata, come “rifugio anti tsunami”. In questa storia ci siamo noi. Siamo i pescatori di Arugam Bay, che per colpa di uno tsunami ripetuto, nel nostro caso non casuale ma determinato dalla crisi economica provocata dagli albergatori del capitale finanziario, ci ritroviamo sfrattati dalla spiaggia. In quella spiaggia c’era la possibilità di vivere dignitosamente del proprio lavoro, mandare i figli a scuola , guardare con un minimo di fiducia al futuro. Oggi in quella spiaggia ci sono i signori della finanza. Gente che in nome dell’accumulazione ha distrutto intere comunità e sta divorando anche il più piccolo granello di sabbia. Noi siamo relegati nelle baraccopoli, in un recinto in cui si diffondono epidemie mortali, come la mancanza di lavoro, l’impossibilità di curarsi adeguatamente dalle malattie, di far studiare i propri figli più grandi e di mandare all’asilo quelli più piccoli. Nella baraccopoli ci si scanna per ottenere quel poco di cibo che il governo federale elargisce, si alimenta una guerra fra di noi poveri relegati dentro le baracche di alluminio. E chi si è adoperato nel convincerci che il nostro diritto di stare sulla spiaggia doveva essere sacrificato in nome di un emergenza che non era stata provocata da noi? Chi in questa storia fa la parte del governo centrale di Colombo? Tutti i governi i cui autorevoli membri sono in combutta con gli albergatori speculatori finanziari che continuano a procurare tsunami ripetuti per toglierci altre spiagge. Ma ciò che fa veramente accapponare la pelle è vedere correre in aiuto dei governanti e degli albergatori una parte di quei pescatori che con noi abitavano sulla spiaggia. E’ drammatico vedere la pescatrice Camusso seder e affianco dell’albergatrice Marcegaglia e degli altri albergatori banchieri per convincere il governo e i finti oppositori del governo che l’emergenza tsunami non finirà se non si sgombreranno altre spiagge e non si riempiranno altre bidonville. Per noi pescatori di Arugam bay diventa difficile capire perché insieme a quelli che ci hanno cacciato dalla spiaggia c’è anche gente che viveva con noi e prometteva di impegnarsi affinchè la spiaggia non ci fosse rubata.
Per saperne di più sui pescatori di Arugam Bay, consulta il libro
Shock Economy di Naomi Klein
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