La clip che segue è costruita con le immagini di Fausta Dumano , la musica di Manu Chao e dei Modena City Ramblers . Guardando queste foto mi sono reso conto che la tanto sbandierata unità sindacale è possibile . Ma il percorso sin qui proposto per raggiungerla è stato del tutto errato. Non è sul terreno delle concessioni ai padroni o sulla linea morbida delle trattative all’acqua di rose che si raggiunge l’unità sindacale. L'unità è possibile solo tornando a manifestare nelle piazze affianco dei lavoratori . A Roma, come a Firenze, come a Brescia, gli iscritti ai sindacati sfilavano insieme . Certo quelle piazze separate fra CGIL e USB vanno eliminate al più presto, ma è un fatto che nello stesso giorno hanno manifestato, lavoratori dei sindacati di base (USB) , della CGIL, ma anche della CISL e della UIL . Ormai la base dei sindacati di regime non riconosce più ,anzi sconfessa, i propri leader Bonanni e Angeletti, arruolati a tutti gli effetti nell’esercito confindustriale e governativo lanciato all’assalto dei diritti dei lavoratori. I semi sono stati gettati ma ora è necessario coltivarli affinchè possa nascere una foresta gigantesca in grado di soffocare la mala pianta neo liberista. La responsabilità più grande tocca ora alla CGIL. Dovrebbe ormai essere chiaro a Sussanna Camusso che nessuna concessione può essere fatta alla classe dei finanzieri e dei padroni. E’ stato sufficiente aprire una crepa sul terreno dei diritti con l’adesione all’accordo del 28 luglio, per ritrovarsi sospesi sulla voragine dell’articolo 8 della manovra che distrugge lo statuto dei lavoratori e le tutele dell’art. 18. E’ necessario che la CGIL non faccia un passo senza consultare i propri iscritti. Urge che il più grande sindacato italiano torni realmente a difendere i diritti dei lavoratori, torni a dialogare con i sindacati di base, torni ad essere patrimonio gestito dai propri iscritti. E’ una responsabilità enorme ma ormai ineludibile .
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