In tutta Europa le città sono piene di gente che si indigna da Madrid ad Atene a Londra fino a Roma, le piazze sono invase da persone indignate per le nefandezze del potere. Ormai il termine indignati o indignados, si legge in ogni articolo di giornale, viene citato in molti servizi televisivi, è diventato l’emblema di una rivolta sociale che non è politica ma dettata da istinti di sopravvivenza. Esiste una città dove l’amministrazione comunale sta operando in aperto contrasto con gli interessi dei cittadini. Questa città è Frosinone. Negli ultimi mesi sta accadendo di tutto eppure nessuno si indigna. E’ quasi passato sotto silenzio che il comune di Frosinone si sia trovato nell’impossibilità di pagare gli stipendi ai propri dipendenti, pur dovendo riscuotere somme ingenti per oneri concessori, per affitto di strutture sportive e della Villa Comunale . E’ accaduto che questa amministrazione abbia concorso alla messa in liquidazione della Mutliservizi Spa dopo aver disperso risorse per pagare lauti compensi ai dirigenti, lasciando ai propri dipendenti precari, oggi in cassa integrazione, una miseria di stipendio. Uno straccio di risoluzione alla situazione drammatica determinata da un fallimento, che non ha spiegazioni plausibili se non l’incapacità di gestione dei suo manager, è stata tentata dai lavoratori stessi occupando l’aula consiliare, proponendo l’interessamento della corte dei conti per procedere all’assunzione diretta dei dipendenti ex Multiservizi. In questa città il consiglio comunale non approva il bilancio a consuntivo, ma previsionale, confidando nelle multe degli autovelox posti in ogni angolo della città per recuperare un debito di 1.500.000 euro. Dunque ci si affida a queste macchinette non per aumentare la sicurezza stradale ma per fare cassa. Sarebbe auspicabile, anzi, che gli automobilisti violassero le regole per assicurare le entrate che mancano al comune. Nell’attacco continuato allo stato sociale dalla città, si sta tentando di dissuadere i cittadini dall’ usufruire dei servizi. La questione degli aumenti delle mense scolastiche è stata emblematica. Una tariffa determinata ancora prima che si decidesse a quale ditta affidare l’appalto, un piano tariffario per cui si paga anche se non si mangia, avrebbero potuto suscitare indignazione e invece niente. Ancora una volta solo pochi cittadini si sono assunti l’onere di convincere il sindaco Michele Marini a rivedere un tale disastro e riequilibrare in modo più equo gli aumenti delle tariffe . Da ultimo i recenti guai giudiziari del vice sindaco Avv.Danilo Giaccari , indagato dalla Procura di Frosinone per abuso d’ufficio e corruzione nell’ambito del caso Forum un monumento all’abuso edilizio sorto in Piazzale Europa. La questione è ancora più grave perché colpisce un elemento di spicco dell’amministrazione di questa città. Da quindici anni in giunta, passando attraverso le due consiliature Marzi e quella attuale di Marini, Giaccari, oltre alla qualifica di vice sindaco, è assessore alle risorse umane, affari generali, organizzazione amministrativa, decentramento e finanza di progetto, un assessorato dove transitano milioni di euro e queste accuse lanciano un velo di sospetto anche su quanto realizzato in passato dall’assessore . L’Avv. Giaccari è stato l’artefice del sistema project financing. Una pratica perversa che usa soldi pubblici per gonfiare le tasche dei grandi imprenditori
del mattone. E’ evidente che a livello giudiziario non è possibile trarre alcuna conclusione. L’avv. Giaccari è innocente fino a che non venga provato il contrario. Ma a livello politico le accuse sono talmente gravi da esigerne le dimissioni. Non a caso la dirigenza locale del Pd sta lo convincendo ad auto sospendersi dal partito. In presenza di tali pendenze le deleghe dell’avvocato devono essere rimesse immediatamente nelle mani del sindaco. La cosa disarmante è che a parte una timida presa di posizione dell’esponente dell’Italia dei valori nessuno, né dai banchi dell’opposizione, né dai banchi di quella parte della maggioranza che dovrebbe essere anni luce lontana da queste logiche capitalistiche, si è sognato di chiedere le dimissioni di Giaccari. Non si indignano i consiglieri ma purtroppo non si indigna più di tanto neanche la gente di Frosinone. Finchè non impareremo ad indignarci, le cose nella nostra città non cambieranno mai. Pensiamoci
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