Sono giorni fondamentali per il partito della Rifondazione Comunista sia a livello locale che nazionale . il 2 il 3 e il 4 dicembre prossimi si terrà a Napoli l’VIII congresso nazionale. Un assise importante dove, ancora più che in passato, le decisioni uscite dall’assemblea segneranno, non solo la linea politica del partito , ma anche la sopravvivenza di un movimento organizzato secondo una declinazione prettamente comunista. Al congresso saranno presentate tre mozioni. Il primo documento , proposto dalla maggioranza , sottoscritto dallo stesso segretario Ferrero e da altri dirigenti fra cui Claudio Grassi e Pierluigi Pegolo , prevede la continuazione dall’esperienza, pur giudicata in modo non esaltante, della Federazione della Sinistra insieme con il partito dei Comunisti Italiani, il gruppo di Socialismo 2000 e Lavoro e Società. Si prefigura la costruzione di una unione di tutte le sinistre per battere le destre al governo. Per questo si auspica un patto di desistenza , e di contiguità con le attuali forze del centro sinistra, PD, Sel e Italia dei Valori. La seconda mozione invece afferma una linea opposta, contraria alla forma federata della FdS, ma soprattutto contraria a qualsiasi ipotesi di alleanza con le forze del centro sinistra. La terza mozione ripercorre a grandi linee il temi della seconda, ponendo in maniera ancora più decisa l’incompatibilità programmatica del partito con le forze di centro sinistra, giudicate dai firmatari di entrambi documenti affini con le politiche neo liberiste dettate dalla Bce e dall’Unione Europea. La mozione che risulterà vincente al congresso determinerà i destini organizzativi del partito e la linea politica conseguente . Il percorso congressuale prevede il coinvolgimento dei circoli cittadini, i cui militanti saranno chiamati a scegliere una delle tre proposte , a designare i delegati che le rappresenteranno a livello provinciale, regionale e i compagni che parteciperanno al congresso. Anche a livello di circoli l’organizzazione dirigenziale e la linea politica locale saranno determinati dal prevalere di una delle tre mozioni. Per questo motivo ogni circolo scioglie i propri quadri direttivi per riorganizzarli in funzione dal documento risultato vincente. Chi ha seguito le vicende del rinnovato Circolo Carlo Giuliani di Frosinone potrà capire l’importanza di tale risultato. Dopo la rivoluzione politica molto coraggiosa compiuta dal circolo con l’uscita dalla Lista la sinistra, composta da PdCI e Verdi, grazie alla quale sedeva nei banchi della maggioranza cittadina di centro sinistra esprimendo un consigliere, dopo l’uscita dalla stessa maggioranza e la netta presa di distanza dalle politiche del comune poco inclini alla difesa delle tutele sociali e connivente con i poteri forti cittadini, dopo la sconfessione del comportamento del proprio consigliere Smania, che tali politiche ha spesso votato non tenendo conto delle indicazioni del suo circolo, la vittoria della mozione uno, quella del patto con il centrosinistra, avrebbe determinato, il fallimento del processo di rinnovamento. Nonché la restaurazione della vecchia linea governista, gettando a mare tutto il lavoro fatto spesso in aperto contrasto con la dirigenza nazionale . La vittoria della mozione due era dunque vitale per dare al circolo, guidato dal segretario Andrea Cristoforo, la necessaria legittimazione a tutto il programma svolto. I numeri che avevano assicurato la prima parte dalla rivoluzione d’ottobre (l’uscita dalla maggioranza in comune) , avrebbero dovuto assicurare anche la riuscita della seconda parte della rivoluzione, ossia la vittoria della linea anti coalizione con il centro sinistra . Ma in certi frangenti, soprattutto quando le decisioni locali sono in contrasto con la maggioranza nazionale del partito, le trappole sono sempre in agguato. Una defezione improvvisa, un ripensamento, una folgorazione sulla via di Damasco possono sempre essere possibili. In realtà qualcuno è stato colto dalla sindrome di Scilipoti , ma non è bastato . I numeri si sono confermati sufficienti ed il Circolo di Rifondazione Carlo Giulliani ha decretato la vittoria della seconda mozione. Non vorrei annoiare ulteriormente con questa argomentazione asettica. Riporto quindi alcune mie considerazioni sulla votazione di ieri mattina. Le formazioni in campo erano le seguenti: Ornella Carnevale, avrebbe dovuto presentare la MOZIONE N.1 espressione della maggioranza del partito, Andrea Crsitofaro, segretario uscente del circolo, era deputato all’illustrazione della seconda mozione, dopodiché si sarebbero susseguiti gli interventi degli scritti a favore dell’uno o dell’altro documento. La terza mozione non era rappresentata . Prima dell’inizio dei lavori la tensione si tagliava con il coltello. La posta in gioco era veramente alta. Ma con lo svilupparsi del dibattuto il clima si è sciolto e si è arrivati ad un confronto leale ed interessante. A dire il vero la discussione sul merito dei documenti ha spesso lasciato il posto ai temi locali. Solo i sostenitori del secondo documento hanno esposto le ragioni della loro scelta. Dei sette iscritti sostenitori della mozione uno, nessuno si è espresso. Due di loro non hanno neanche partecipato, presi da improrogabili impegni, hanno votato e abbandonato l’assise , dagli altri silenzio assoluto. Forse c’era poca consapevolezza sulla scelta? O ha prevalso la fedeltà cieca alla dirigenza nazionale? Vai a saperlo . In realtà il consigliere Smania, favorevole al documento uno, ha preso la parola ma per stigmatizzare ancora una volta il comportamento del Circolo che è uscito dalla maggioranza e lo ha di fatto sfiduciato come consigliere, non un accenno al documento che avrebbe votato. Neanche Fausta Dumano si è espressa , nè ha fornito alcuna spiegazione sulla sua scelta favorevole alla mozione uno .dopo la sua condivisione della posizione a favore dell’uscita dalla maggioranza in comune , i contenuti del secondo documento la partercipazione con noi a tante manifestazioni non ultima quella del 15 ottobre, Su questa scelta cala un buio fitto su cui personalmente non mi interessa fare luce. Va reso merito alla povera Ornella Carnevale che, da sola, con passione e onestà intellettuale ha difeso le ragioni del programma espresso nella mozione uno. Ha sostenuto con forza la necessità di stare dentro alle istituzioni per incidere, pur in minima parte nell’attività di governo, ha riaffermato la necessità di non isolarsi e di combattere con forza il berlusconismo anche accordandosi con quelle forze di centrosinistra non propriamente affini a noi . Efficace è stato l’intervento del giovane Samuel studente dell'accedemia delle belle arti il quale ha confutato la tesi di Ornella dicendo che se in una coalizione sei più debole, fatalmente sarai poco considerato e dovrai sottostare alla legge del più forte. Il sottoscritto, Andrea Cristofaro, il compagno D’Alessandris, Laura Scappaticci, Maria Lucia Giovannangelo hanno sottolineato come riempirsi la bocca nelle piazze di anticapitalismo di comunismo e poi allearsi con forze che sono a favore del capitalismo e dei dettami della Bce segnerebbe una ulteriore perdita di credibilità del partito. Non è possibile proporsi come riferimento politico agli operai di Pomigliano di Mirafiori e poi stare in una federazione con il movimento Lavoro e Società che è favorevole agli accordi del 28 giugno firmati dalla CGIL e gli altri della triplice con i padroni. Così a livello locale è difficile farsi paladini dei diritti sociali e poi votare in consiglio comunale un aumento spropositato delle tariffe della mensa scolastica. Alla fine della mattinata il risultato è stato 10 a 7 per la mozione due. Un esito che ha sancito la voglia di cambiamento del Circolo Carlo Giuliani verso la definizione di un Partito per cui la falce e martello sulla bandiera e la parola comunista abbiano ancora un significato e non siano un semplice feticcio .
In un' aria appunto che si taglia con il coltello,se fossi arrivato in tempo e in orario avresti sentito che la compagna fausta restava li .....ma con il corpo e la mente altrove,nelle stesse ore si svolgeva il funerale di una compagna.........se gli affetti trovano ancora posto.......in un clima con un' aria così tagliente e un clima mai respirato prima in nessun congresso di circolo,ci sono diventata vecchia li dentro......a chi avrei dovuto spiegare i motivi per cui la mia traduzione , perchè ognuno traduce nella sua lingua i documenti......mi hanno allontanato dalla seconda???' a chi non detta neanche le regole del gioco???a chi non dice che gli emendamenti per votarli andavano presentati???'è all' unica parola detta gli emendamenti ???'viene zittita.......per la cronaca i motivi della mia decisione erano ben noti.visto che ci siamo è proprio la lettura del 15 ottobre che mi allontana, avendo vissuto un film diverso, stando in un altro spezzone , per poi aspettare al colosseo il camion di rifondazione , grazie alle indicazioni di yassir.
RispondiEliminaFausta Dumano.
Cara Fausta non mi sembra di essere arrivato in ritardo. Quando Laura ha decretato l’inizio del congresso io ero presente, sono rimasto fino alla fine e questa tua situazione particolare non è venuta fuori . Mi dispiace per la morte della compagna, e per non aver colto la tua inquietudine a riguardo. Sta di fatto però che le riunioni non cominciano nell’androne delle scale o nei corridoi in attesa che arrivino tutti . I congressi di circolo hanno un inizio e una fine decisa dai partecipanti e certificati da chi presiede l’assemblea, Laura in questo caso . E’ dunque in questo arco temporale che si sarebbero dovute esternare esigenze particolari personali , perplessità, su metodo e merito discussione degli emendamenti compresi. Io come altri compagni mi sono inscritto ha parlare e ho detto la mia nessuno mi ha zittito, come nessuno ha zittito Ornella o Francesco, (favorevoli alla mozione uno) Se le regole DECISE DA TUTTI impongono che dopo le repliche dei relatori non c’è più spazio per interventi di sorta è QUANTOMENO IRRISPETTOSO nei confronti dell’assemblea, che tali regole ha deciso pretendere di parlare al di fuori dei tempi STABILITI E SOTTOLINEO DECISI DA TUTTI. Perché, se non ti sei espressa durante il dibattito, noi avremmo dovuto conoscere le motivazioni della tua scelta? E’ vero, in altre sedi (dentro il bar di Pierluigi mercoledì scorso) avevi espresso critiche sulla mozione due ritenendo che l’art 18 del era contro i COBAS. Ho riletto più volte l’articolo incriminato e non ho trovato nessun attacco ai COBAS. Probabilmente il limite è il mio che capisco solo l’Italiano e non ho il dono di possedere una lingua personale a cui riportare ciò che leggo. Comunque nel post mi sono limitato a registrare che tu contrariamente a quanto affermato fino a qualche tempo fa hai votato il documento uno e ho aggiunto anche che le motivazioni di questa tua decisione personalmente non mi interessavano. In relazione alla manifestazione del 15 ribadisco che trovo discutibile andare in piazza a gridare contro il capitalismo, il mercato le banche e poi pianificare alleanze con chi ha intenzione di mettere in pratica i dettami della lettera della BCE. Ma questa perplessità è rivolta anche verso i militanti del mio stesso partito che sono favorevoli alla prima mozione.
RispondiEliminaGli emendamenti Non si presentano nei circoli e lo dice il regolamento e si dovrebbe sapere visto che non credo che chi riveste un ruolo nel partito vad ad un congresso senza informarsi. E a richiesta la norma è stata ribadita. Tra l.altro la contestazione é. Arrivata dopo aver chiesto 5 volte se qualcuno aveva qualcosa da dire e a votazione aperta. Ritengo che si stia in un partito dove le regole vadano rispettate Interessante la tesi che se qualcunonon condivide. L.analisi di uno sulla manifestazione questo cambia idea sull' analisi politica internazionale nazionale sul pd e sulla linea politica dei prossimi anni. Laura
RispondiEliminanon è prevista nessuna presentazione degli emendamenti durante i congressi. Per chi fosse interessato, e quindi solo per chi ha votato il documento di riferimento, è previsto che dopo che sono state completate le operazioni di voto sui documenti, possa avvenire la votazione degli emendamenti: dopo la votazione dei documenti e su richiesta di almeno uno degli iscritti. Il tutto naturalmente per evitare di imporre noiose attese a chi non è affatto interessato agli emendamenti in quanto ha votato altri documenti. Andrea Cristofaro
RispondiEliminaP.s le regole sono state dette e condivise e il regolamento su tutte le altre norme è pubblico sull' organo di partito. Non si cerchino scuse dando le colpe agli altri. Laura
RispondiEliminaLuciano: la terza mozione era rappresentata, ma essendo sparito il garante che aveva detto che sarebbe venuto (un documento a caso...), la terza dopo due conti, ha fatto un passo indietro (per la rivoluzione) e ha fatto lei la garante. E PER REGOLAMENTO (sempre quello) il garante non può presentare il documento. Ma l'obiettivo "era cambiare lo stato di cose presenti" e quello si è seguito fino alla fine.
RispondiEliminae so' pure contenta!
Le parole di un eroe come Buenaventura, l'immagine di Peppino Impastato, il nome di Carlo Giuliani... tutto ad uso e consumo di vecchie ciabatte che pensano di essere indispensabili al mondo... ammazzateve
RispondiEliminaResta il fatto rivoluzionari di Falce Martello che avete impedito che si presentasse per metterlo ai voti dopo le votazioni sui tre documenti gli emendamenti al primo documento da parte di chi ha sostenuto con il voto tale documento, su richiesta precisa di una compagna. E non è che questa sua richiesta dovesse essere resa esplicita con l'intervento al congresso. Complementi, bella democrazia rivoluzionari, avete conquistato il "Palazzo d'inverno", oh! mi correggo un circoletto nella rossa Frosinone.
RispondiEliminaMa tutti questi che ci accusano di aver impedito a quelli che erano favorevoli alla prima mozione di parlare . DOVE CAZZO STAVANO!!!! C'ERANO AL CONGRESSO? E SE C'ERANO PERCHE' NON HANNO CHIESTO LA PAROLA PER PERORARE LA CAUSA DELLA MOZIONE UNO, lasciando praticamente sola Ornella Carnevale a contrastare le voci favorevoli alla due. Caro Sangerardomaiella noi siamo vecchie ciabatte orgogliose di aver contribuito a vincere i referendum, a far approvare la mozione sulle terme e, anche schierandoci contro il nostro consigliere, a far modificare il piano tariffario della mensa scolastica. Noi non saremo indispensabili ma tu sei completamente inutile.
RispondiEliminache votassero o no gli emendamenti a noi interessava praticamente niente: nessuno ha chiesto di votarli, ma se avessero voluto avrebbero potuto votarli: è una questione del tutto interna al primo documento. Ribadisco, e poi basta parlare di queste sciocchezze: gli emendamenti non vanno presentati ai congressi, e se qualcuno vuole votarli lo può fare dopo che chi ha votato gli altri documenti ha finito il congresso. Gli interventi invece sono liberi ma vanno fatti durante il dibattito, non durante le votazioni. In ogni caso se qualcuno vuole usare mezzucci da furbetti che credono che gli altri siano i fessi di turno esiste a tal proposito la figura del garante che regolamento alla mano chiarisce tutto. Nella presidenza era presente anche un rappresentante del primo documento, che non ha obiettato niente. Inoltre i votanti del prinmo documento erano talmente interessati a votare gli emendamenti che appena finite le votazioni e i conteggi sui documenti sono andati via. Per quanto riguarda le vecchie ciabatte invece, noi come si dovrebbe fare in politica, facciamo le battaglie che riteniamo giuste, senza interessi personali e senza clientelismi. A proposito del nome del circolo, invece, Giuliano Giuliani si è detto orgoglioso della nostra scelta di intitolarlo al figlio, e ci ha ringraziato. Il suo giudizio ci interessa molto più di quello di tale sangerardomaiella. Un'ultima cosa: il secondo documento è stato presentato da Falce e Martello e da Controcorrente, ma chi vota quel documento non lo fa per appartenenza ad una corrente, lo fa perchè pensa che la linea politica in cui si deve riconoscere il Prc sia quella espressa dal secondo e anche dal terzo documento. E detto questo penso che visto che il dibattito è scaduto così in basso sia ora di finirla qua. Andrea Cristofaro
RispondiEliminaNon sono di falce e martello, non sono di controcorrente, ma non sono nemmeno del pd.Voto secondo le mie idee e facendo la MIA battaglia politica a prescindere da correnti, simpatie, amicizie e convenienze. Faccio delle analisi, valutazioni e scelte (per cui le so argomentare anche per ore se volete)e me ne piglio la piena responsabilità senza dare colpe a destra e a manca per avere scusanti (se una scelta è ponderata non servono mica giustificazioni)
RispondiEliminaUn congresso ha un regolamento (scritto dal nazionale e non da noi)pubblico. Il regolamento va letto (altrimenti che lo scrivono a fare?)In un congresso ci si va preparati. In un congresso o riunione se si decidono regole condivise di gestione si rispettano.(Unanimità su tutte)
In una riunione si rispettano i tempi- PRESENTAZIONE-INTERVENTI-REPLICHE-VOTAZIONE.
Se dopo le presentazioni e durante e dopo gli interventi conclusi con CINQUE richieste di "qualcuno ha ancora qualcosa da dire altrimenti si passa alle repliche?" nessuno dice nulla, primo non ci possiamo sognare gli emendamenti...CHE NON SI PRESENTANO NEI CONGRESSI DI CIRCOLO come da articolo del regolamento, secondo una votazione non si interrompe perchè il congresso sarebbe nullo.
(e scusate ma da garante, io non so' nata ieri e non faccio saltare un congresso come una novellina qualunque, sto nelle regole)
DOPO, quando si sarebbe dovuto dire al doc.1 che si voleva approvare un emendamento NESSUNO ha parlato. Se ci fosse stata la minima irregolarita (ho scritti anche i minuti di inizio e fine interventi)tornavamo a casa o stavamo ancora li visto che c'erano 7 compagni del 1 doc.?
Questo non è stato,ECCOMEMAI? Come mai nessuno del doc 1 ha appoggiato la richiesta di una, se era una richiesta valida corretta e secondo regolamento? Evidentemente non lo era. E' LOGICA mica teoria comunista... LOGICA.
P.s.Ma nel comunismo, i compagni militanti e quadri non erano TENUTI a conoscere il regolamento di un congresso di un partito,sapere dove stavano e cosa stavano facendo? Specialmente se non compagni appena arrivati ma con incarichi dirigenziali (seppur locali?)
In un partito comunista i compagni non erano tenuti al rispetto dell'andamento di una riunione -e dei compagni presenti- senza agire con interruzioni, strepiti e urla quando gli pareva, ma chiedendo parola e ponendo delle questioni nel momento corretto? Usando quella che si chiama "dialettica"(tesi-antitesi)? In un partito comunista i compagni non erano tenuti ad un comportamento tale che definisse la loro "diversità" morale e sociale?
in un partito comunista la politica non aveva un metodo, una regola e il rispetto per i compagni anche se hanno letture delle fasi e ricette diverse?
Beh, forse era il PARTITO COMUNISTA delle vecchie ciabatte come Lenin, Gramsci e via, mettiamocelo... pure Berlinguer.Li preferisco al "nuovo che avanza" come Veltroni, Renzi e Vendola che non mi garbino per nulla.
RispondiEliminaSarà per questo che si sta al 1% perchè si insegue e ci si comporta come il nuovo che avanza. Sempre perchè per me, la politica è cosa SERIA e non un insieme di stizze personali o insultini per sentirsi fighi (vedi l'ammazzateve di chiaro stampo destrorso).
Alla classe operaia delle mie stizze o comportamenti d'asilo non gliene frega nulla. Se altri hanno altra concezione della politica, auguri e buon lavoro, ma la battaglia politica per le proprie idee (giuste o sbagliate che siano) si fa con metodo e serietà, che vogliano o no.
Laura (che al contrario dell'anonimo che non gli garba il circoletto rosso, si FIRMA. La forma è anche sostanza qualche volta.)
Buon anniversario della Rivoluzione D'Ottobre ai Compagni.