Sappiamo tutti che il 2012 sarà l’anno di lacrime e sangue. Così voluto dai provvedimenti adottati dal governo Monti, sostenuto da una larghissima maggioranza che interpreta e difende gli interessi del capitale finanziario e delle banche. .
Le banche, per salvarsi, avrebbero potuto vendere i grandi patrimoni immobiliari accumulati in danno delle imprese e dei cittadini trovatisi in difficoltà.
Gli evasori ed i corrotti continueranno a frequentare i salotti buoni della gente per bene e le segreterie politiche ed istituzionali che contano.
I poveri saranno più poveri, pagheranno le tasse, mangeranno di meno, non potranno curarsi, ma avranno salvato l’Italia.
La Città capoluogo è allo sbando, dominata dal caos amministrativo, sommersa dagli scandali e dalle inchieste della magistratura ( cimitero, forum, piazza Risorgimento, casa della cultura,ecc.)
Gli arresti e gli inquisiti eccellenti di questi ultimi giorni sono l’evidenza dello sfascio e della debolezza della politica che non governa, dell’asservimento ai poteri forti, del saccheggio del territorio e delle sue inestimabili risorse culturali, paesaggistiche ed archeologiche.
Una Città povera di servizi sociali e sanitari dove sprechi e malgoverno la fanno da padroni.
Si respinge il 50% delle domande per gli asili nido e le tariffe rasentano il doppio di quelle della capitale d’Italia.
In questi anni abbiamo assistito ai rimpasti continui della giunta e della maggioranza per rincorrere il potere, defenestrando coloro che erano stati eletti e votati da centinaia e migliaia di elettori.
Si è soppresso, per questi giochetti puerili, anche l’assessorato alla trasparenza.
Mentre nella nostra provincia la disoccupazione giovanile supera il 30%, la gestione clientelare della cosa pubblica trova sempre il modo per assumere parenti ed amici.
I lavoratori socialmente utili si lasciano volutamente in condizioni precarie e difficili. Se si fossero affidati a loro certi servizi, ad esempio la numerazione civica e la toponomastica, invece che darli in appalto, i cittadini avrebbero risparmiato ed i lavoratori avrebbero guadagnato.
Il fallimento di questa amministrazione è completo e vistoso. Manca il coraggio e la dignità delle dimissioni.
Per restituire un futuro ed una prospettiva di crescita sociale e civile al nostro Capoluogo occorre pulizia morale e politica.
C’è bisogno di un profondo rinnovamento per affermare trasparenza, partecipazione, correttezza e legalità.
Per salvare il Capoluogo i cittadini debbono trovare il coraggio dell’impegno e dell’unità, al disopra e al di fuori di quelle formazioni politiche, di maggioranza e di opposizione, che da 15 anni governano insieme contro i cittadini e contro la Città , a favore del privilegio e della speculazione.
Chi condivide questa necessità e queste valutazioni ci comunichi la sua volontà di impegno e trasmetta questo messaggio a tutte le persone che possono dare un contributo serio e costruttivo, disinteressato e volontario.
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