L’AIPA provinciale grida forte la sua protesta per l’incredibile e vergognoso fatto verificatosi ieri mattina (giovedì 12 c.m.) presso la struttura ospedaliera di Pontecorvo.
Circa 40 pazienti anticoagulati che dovevano effettuare il normale prelievo periodico, hanno trovato l’ambulatorio chiuso.Tanto disservizio che ha creato panico e disagio notevoli, non si era mai visto prima. I dirigenti l’hanno chiamato un “disguido tecnico” ma essi sanno o dovrebbero sapere benissimo che una terapia salvavita non può trovare interruzioni improvvisate. A Pontecorvo esisteva un ambulatorio TAO di eccellenza. Per la dirigenza della nostra sanità tutto ciò che funziona deve essere rivisto e reso precario. Quello che interessa è far quadrare i conti soltanto a spese dei cittadini. In nome di questo altissimo concetto scientifico, culturale e politico, l’organizzazione sanitaria della provincia di Frosinone evidenzia un livello di disintegrazione e precarietà mai verificatosi nel corso della sua lunga storia. Da anni l’Aipa ha chiesto e proposto una organizzazione moderna ed efficiente del servizio TAO, già in atto da decenni, in altre province, ma i dirigenti della ASL, di ieri e di oggi hanno preferito occuparsi di altro. Chiediamo, perciò, al dirigente del polo ospedaliero D ed alla Direzione della ASL di Frosinone, un incontro per riavviare il confronto e per impedire che i fatti di Pontecorvo possano ripetersi altrove. Occorre intervenire con urgenza e realizzare un servizio TAO dignitoso, moderno ed efficiente per l’intero territorio provinciale. Per questo facciamo appello al Sig. Prefetto affinché faccia sentire la Sua autorevole voce.
Ricordiamo solo che i pazienti anticoagulati,normalmente, per la scienza, sono considerati, a seconda dell’età, a rischio e ad alto rischio di vita.
Frosinone 13 gennaio 2012
Francesco Notarcola
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