Sta capitando spesso di riscontrare un approccio preoccupante, di fronte a questioni sociali di rilevanza, da parte dei cosiddetti grillini, ormai presenti in molte amministrazioni del centro nord. Senza voler banalizzare o generalizzare, alcuni fatti, prese di posizione, dichiarazioni di eletti cominciano a creare un profondo imbarazzo. Non regge più neanche la flebile affermazione che fa tanto presa “né di destra né di sinistra”. L’ultimo caso arriva dalla Lombardia.
Legnano, grosso Comune in provincia di Milano, a 20 km dal capoluogo, oltre 60 mila abitanti. Ci si prepara alle elezioni in primavera e fra i candidati sindaci spicca Daniele Berti, per il Movimento 5 Stelle. Fra i tanti problemi che la nuova amministrazione si troverà ad affrontare – ad oggi c’è una giunta Pdl – Lega – c’è la questione di un campo rom che ad oggi ospita non più di 150 persone, in gran parte bambini. Berti racconta di una lunga riunione sul tema, il Movimento vuole prendere posizione su un tema scomodo che fa “incazzare” gli abitanti del popoloso quartiere di S. Paolo. C’è chi racconta di 12 anni di onesti tentativi, incentrati soprattutto in sgomberi e in disposizioni per “affidare” (portare via) i bambini alle proprie famiglie. I grillini scoprono che in Italia esistono forze dell’ordine poco efficienti e che “c’è un vuoto legislativo, li sgomberi, li identifichi e dopo poche ore sono di nuovo li-beri, sono comunitari, peccato che vivere nei boschi, in condizioni igieniche disastrose (si mangia e si caga nello stesso luogo), fare dell’accattonaggio e dei furti nelle case il proprio stile di vita, diventa un ossessione per chi vive la normalità del cittadino che si sveglia la mattina per andarsi a guadagnar da vivere e paga le tasse per avere servizi dal proprio Comune…”. Però che eloquio questo candidato sindaco. Finalmente una politica nuova! E ancora “I rom non hanno alcuna intenzione di integrarsi, non è nel loro stile di vita (ho tolto la parola dna che non voleva essere scandalosa e invece lo è stata), sono le autorità che devono intervenire con efficacia, il problema si è perpetuato già per troppo tempo, se si vuole arrivare ad una parvenza di legalità, bisogna insistere: lo sgombero ad oltranza con la riqualificazione a parco recintato è la nostra proposta, scomoda, dolorosa, disumana, tutte le critiche ci stanno, ma ci stanno anche gli anni di esasperazione di cittadini legnanesi che non ne possono più, dobbiamo spendere qualche risorsa in più per loro questa volta? Crediamo sia arrivato il momento”. In effetti si potrebbero spendere soldi in palizzate, torrette, telecamere, guardie armate, elettricità sui recinti e filo spinato. Così certo che si conquista consenso in maniera nuova, Forza Nuova si direbbe. Doloroso ma efficace no? Splendida poi l’analisi etnologica che il candidato si arrischia a portare. Sarebbe stato promosso soltanto ai tempi delle leggi razziali, né prima, né dopo. Roba da far innervosire per concorrenza i Leghisti doc. Ma nessuna paura quando si tratta di ridare Legnano ai legnanesi ci si ritrova tutti insieme, così insieme che il candidato sindaco di movimento si è anche impegnato a far tornare in auge la squadra di calcio del paese, dalle maglie lilla e dal glorioso passato. Fa infatti parte del consiglio di amministrazione della nuova società – la vecchia era stata radiata per inadempienze finanziarie, non certo dovute ai rom.
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