Israele ha detto, attraverso il suo portavoce militare, che i raid sono scattati dopo il lancio di razzi Qassam ma è netta l’impressione a Gaza che le forze armate israeliane fossero in attesa dell’occasione per colpire ed uccidere Zuheir Kaisi (‘Abu Ibrahim’), segretario generale dei Comitati di resistenza popolare. Kaisi si trovava a Tel al-Hawa (Gaza) in automobile con un suo compagno Ahmed Hananni, quando un cacciabombardiere israeliano ha sganciato un razzo che li ha centrati uccidendoli e ferendo gravemente una terza persona. Un «omicidio mirato» dunque, perché poco dopo Tel Aviv ha comunicato che Kaisi aveva «progettato, finanziato e diretto» l’attacco dello scorso agosto lanciato dal Sinai egiziano in territorio israeliano e nel quale rimasero uccise otto persone, in maggioranza soldati.
I Crp ha avvertito che la loro reazione sarà «molto forte». Hamas da parte sua ha condannato il raid israeliano e ha chiesto all’Egitto di intervenire.
Questi i nomi di 11 dei 12 palestinesi uccisi: Obaid Gharably, Mohammed Harara, Hazem Qraqe, Zuhair Kaisi, Mahmoud Hanan, Fayek Saad, Motasem Hajaj, Ahmed Hajaj, Shady Al-seiqali, Mohammad Al Mghari e Mahmoud Najim.
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