Nella settimana appena trascorsa, si sono registrate grosse novità dal fronte del governo e della variegata coalizione che l’appoggia. Finalmente si è preso atto che, forse, il paese aveva bisogno di altro oltre alla distruzione del sistema pensionistico, all’aumento delle tasse per chi già le pagava, all’aumento delle tariffe e all’alienazione di un clamoroso risultato referendario . Si aveva bisogno di atti politici veri, altro che finte liberalizzazioni risucchiate nelle infinite trattative fra le lobby dei tassisti, farmacisti, avvocati , notai , che tutto hanno ottenuto tranne che cambiare realmente l’inamovibile status quo. Era necessario ridare un minimo di visibilità ai partiti e ai loro leader oscurati dalle stupidaggini dette dai vari ministri nelle più disparate occasioni e dalle imprese mirabolanti della guardia di finanza in libera uscita nei posti più ameni della penisola impegnata a far ticchettare un po’ più del solito i registratori di cassa dei negozi di lusso. Dunque, dopo la melina tentata fino all’ultimo dalle truppe berlusconiane, Monti ha voluto scoprire le carte sulle reali potenzialità delle formazioni che l’appoggiano invitando Bersani (Pd) Alfano (Pdl) e Casini (Udc) a discutere su alcuni temi che esulassero dai tecnicismi economici che fino ad ora hanno dominato lo scenario politico. Invero si doveva discettare di giustizia e Rai, temi che stanno a cuore a Berlusconi, rappresentato dal suo delfino cammellato Angelino Alfano, lavoro, tema che sta a cuore al Pd e nulla che interessasse l’Udc al quale basta solo il solito presenzialismo opportunistico. La trattativa era estremamente complessa perché ogni partito avrebbe dovuto portare a casa un risultato ottenendolo attraverso una doppia trattativa fra governo e compari di coalizione. Come sono andate le cose più o meno lo sappiamo, Il Pdl ha ottenuto: la depenalizzazione del reato di concussione in modo da far saltare l’ennesimo processo a carico dell’ex premier , il processo Ruby, l ‘abolizione della legge sulle intercettazione , altro cavallo di battaglia del cavaliere, stop della riforma dalla Rai i cui vertici verranno rinnovati secondo il vecchio sistema pro domo Arcore, senza l’intervento di un commissario super partes, regalo delle frequenze a Mediaset . In cambio è stato concesso da Angelino & Company il via libera alla legge anti corruzione. Una norma sacrosanta in una paese civile ma, in questo caso, usata come gentile concessione del Pdl al governo. L’Udc ha ottenuto la presenza al vertice del proprio leader e la rinnovata concessione a quest’ultimo di decidere con chi schierarsi a seconda dei propri interessi di bottega. In cambio gli ex democristiani , da buoni ex democristiani, non hanno concesso nulla. E il Pd? Il Partito Democratico ha concesso l’accelerazione della trattativa sul lavoro fra governo e parti sociali basata sul depotenziamento, se non annullamento, dell’articolo 18 e sulla diminuzione degli ammortizzatori sociali. Una posizione che la Camusso stava per fare propria se nonché gran parte della dirigenza CgIl, oltre alla FIOM, si è letteralmente sollevata costringendo la segretaria a ritornare sui suoi passi. Quindi i democrat hanno subito la sonora bocciatura della loro idea di affidare la direzione della Rai ad un commissario, in attesa di modificare la legge Gasparri ed eleggere i nuovi dirigenti di Viale Mazzini secondo una nuova normativa. Ma come in ogni trattativa che si rispetti dopo tante e tali concessioni qualcosa si sarà pure portato a casa? Assolutamente NO. ZERO VIRGOLA ZERO. Anzi si è concessa ancora più mano libera al governo sul processo di distruzione dei diritti dei lavoratori. Bravi quelli del Pd, non c’è che dire, hanno fornito un fulgido esempio a tutte quelle forze politiche che sono impegnate in trattative e in accordi, ad esempio in ambito elettorale locale, di ciò che NON si deve fare per raggiungere un buon risultato e soprattutto di non FIDARSI MAI delle mediazioni dei “RIFORMISTI” che contengono sempre un qualche cetriolo che va a conficcarsi nella solita parte anatomica dei cittadini. Per concludere dopo questo vertice abbiamo capito che Berlusconi è ancora saldamente in sella e cura come e meglio di prima i suoi interessi, il governo è molto abile nel curare, come e meglio di prima, gli interessi dei banchieri che lo manovrano, purtroppo l’interesse dei lavoratori e dalla società civile non è proprio contemplato perché chi dovrebbe rappresentarli, partiti e sindacati è in tutt’altre trattative affaccendato. EVVIVA LA RAPRESENTANZA SOCIALE.
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