In questi giorni di campagna elettorale personalità politiche ( Consiglieri e assessori regionali, candidati a sindaco o a consigliere comunale, ecc.) azzardano, secondo quanto riportato dalla stampa locale, giudizi e valutazioni sulla sanità locale evidenziando superficialità ed ignoranza.
La valutazione dei cittadini e della Consulta delle associazioni è che l’organizzazione sanitaria dell’intera provincia è dominata dal caos e dalla precarietà in ogni suo aspetto.
Infatti :
a) nella nostra provincia ancora vige l’atto aziendale della ASL del 29 maggio 2004. Da sette anni si gestisce la sanità in assenza dello strumento organizzativo necessario. Si vive, perciò, alla giornata;
b) la soppressione delle strutture ospedaliere di Pontecorvo e di Ceccano nonché la soppressione di numerosi reparti negli ospedali di Alatri ed Anagni non ha prodotto efficienza e qualità ne alcun miglioramento organizzativo;
c) la gestione è caratterizzata da improvvisazione e clientelismo (vedi nomina primari);
d) gli sprechi continuano con disinvoltura:: la mobilità passiva si aggira sui 100 milioni di euro mentre l’acquisto delle prestazioni aggiuntive e il lavoro straordinario costano 25 milioni di euro ogni anno e non permettono, proprio per il loro carattere, alcuna possibilità di migliorare la qualità e l’efficienza, violando numerose norme di legge e di contratto.
Tutto ciò è stato ampiamente documentato e dimostrato dall’ex commissario della ASL di Frosinone e dall’ex sub commissario alla sanità regionale prof. Elio Guzzanti; il contenzioso legale conseguente alla gestione clientelare del personale e ad altro, solo per spese legali, viene a costare dai 3 ai 5 milioni ogni anno.
La verifica dell’appropriatezza delle prestazioni erogate nelle strutture private convenzionate è quasi inesistente. Tanto è vero che la Corte dei Conti ha rilevato l’illegittimità di rimborsi non dovuti al gruppo imprenditoriale “San Raffaele” di Cassino nel periolo 2007 – 2009 con un danno erariale di 85 milioni di euro.
e) Esiste una gestione non mirata del personale e delle risorse tecnologiche a disposizione :
- una moderna risonanza magnetica è lasciata inattiva ed a marcire nel vecchio ospedale di Frosinone. Con questa apparecchiatura si eseguivano circa 300 prestazioni al mese al costo di € 61.50 che moltiplicato per 17 mesi è pari a 313.000 euro.
- Nella U.O.C. (Unità Operativa Complessa) di Oculistica non si possono effettuare la campimetria e la fluorangiografia per mancanza di operatore, mentre nella UOC di radiologia, sempre per mancanza di personale non si procede all’esame di orto panoramica.
f) L’informazione è una voce sconosciuta e non esiste alcun rapporto di confronto ed informazione con il mondo dell’associazionismo, con i cittadini e con i gli amministratori comunali e provinciali;
g) il Pronto Soccorso è assolutamente carente per posti letto e per personale e talvolta diventa una bolgia infernale con pazienti “ammucchiati” nei pochi spazi a disposizione mentre si tiene, dal mese di dicembre ad oggi, sempre nel nuovo ospedale di Frosinone un reparto vuoto (riabilitazione) arredato di tutto punto ma che non può entrare in funzione per carenza di personale. Non viene utilizzato questo reparto, ne per la riabilitazione, ne per ricoveri provenienti dal P.S.
h) la U.O C. di ematologia si regge in modo precario per l’acquisto di prestazioni aggiuntive. Per questo è a rischio chiusura e gli ambulatori cominciano a funzionare a giorni alterni. Questa UOC dovrebbe essere potenziata e valorizzata estendendo il proprio impegno al trapianto di midollo osseo. Ciò avviene da tempo a Latina.
g) Sempre per carenza di personale medico ed infermieristico vi sono difficoltà di organizzazione nel reparto di emodinamica e cardiologia e, per i turni notturni, nei reparti più a rischio come medicina e malattie infettive;
L’emodinamica funzionava dalle ore 7.30 alle ore 15.00 dal lunedi al venerdi. La Consulta delle associazioni, insieme a tante associazioni del Capoluogo, dopo mesi di lotta e di continue iniziative, ( Ricordiamo una petizione con più di n8 mila firme) ha ottenuto il servizio h 24 , senza aggiunta di personale medico.
H) I tempi di attesa per i ricoveri e per gli interventi si allungano sempre di più per i motivi anzidetti.
I) In un Ospedale come quello del Capoluogo non esiste un punto di ristoro ne una edicola ne una libreria;.
L) Dal 2008 al 2011 un noto e stimato chirurgo cardiovascolare, docente universitario all’Università cattolica di Roma, è stato assunto e retribuito senza essere messo, mai,in condizioni di fare il suo lavoro.
Non c’è la giusta attenzione per valorizzare e migliorare le strutture che funzionano come il servizio TAO, la cardiologia pediatrica, la prevenzione cardiovascolare, la riabilitazione cardiologia, ecc.
Tutto ciò favorisce e incentiva la sanità privata. Infatti la riabilitazione è quasi esclusivamente nelle mani del privato. Inoltre consolida la perdita di fiducia e di credibilità nella sanità pubblica da momento che peggiora progressivamente l’organizzazione, la qualità e l’efficienza.
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