Centinaia di lavoratori della Videocon hanno dato vita ad una giornata di lotta pacifica e democratica che li ha visti riuniti nella loro fabbrica ad Anagni sin dalla prima mattina del 2 luglio 2012. L'iniziativa si è avviata con un consiglio comunale aperto alla presenza dei lavoratori, delle rappresentanze delle Istituzioni provinciali e regionali per proporre e trovare soluzione alla disoccupazione forzata dei 1300 lavoratori di questa azienda, dopo che il Tribunale di Frosinone l'ha dichiarata fallita. I lavoratori tutti hanno rilanciato ancora con più vigore la lotta per difendere il loro lavoro ed il reddito delle proprie famiglie. Erano presenti alcune forze politiche, fra cui Federazione della sinistra e Italia dei Valori, i sindacati che insieme alle maestranze hanno dato vita ad una prima risposta per impegnare le Istituzioni a rilanciare un'azienda moderna che è un'eccellenza in provincia di Frosinone e nel Lazio. Continueremo a fornire, nei prossimi giorni, ai nostri lettori notizie su questa dolorosa vicenda di crisi occupazionale ed industriale cercando di capire e far capire quali realistiche soluzioni possono essere trovate per scongiurare disoccupazione e danno economico di una intera area dell nostra provincia che contuau ad impoverisi paurosamente.
Nel video che segue ci sono immagini e alcune interviste che testimoniano le presenze, le proposte, il clima di questa giornata.
Nel video che segue ci sono immagini e alcune interviste che testimoniano le presenze, le proposte, il clima di questa giornata.
(unoetre.it ha potuto intervistare Orlando Cervoni, segretario prov.le PdCi; Anna Maria Tedeschi, consigliere reg.le Idv; Franco Nobile, consigliere reg.le Fds; Ivano Peduzzi, capogurppo alla Regione lazio della Fds; Domenico De Santis, segretario generale Cgil Frosinone, Paolo Sabatini, esecutivo nazionale Usb)
Tutti questi signori che nel video parlano della enorme gravità che il fallimento di un’unità produttiva come la Videocon comporta sulle vite dei cittadini di un’intera provincia DOVE STAVANO QUANDO TUTTO E’ INIZIATO? Dove erano questi paladini degli operai, quando la Thomson cedette la fabbrica alla Videocon della famiglia indiana Dooth ,semplicemente per realizzare un enorme profitto finanziario fottendosene bellamente degli operai? Dove stavano questi signori quando la comunità europea e la Provincia governata dalla giunta amica di che parla di centrosinistra , concesse finanziamenti pubblici e si adoperò per far ottenere alla famiglia Dooth prestiti dalla banche ? Dove stavano questi signori quando fu chiaro che lo scopo dei Dooth era quello fare cassa con i macchinari presenti nella fabbrica, sostituendoli con ferraglia obsoleta comprata a due soldi da un sito in dismissione di Taiwan, in barba ad ogni tipo di piano industriale? Possibile che questi signori non si sono accorti che gli indiani si stavano fottendo per fino gli snack dentro la macchina distributrice del caffè? Ed infine perché nessuno di questi signori non ha fatto pressioni sulle banche affinchè concedessero un’ulteriore dilazione alla Videocon, per liberare il sito dai debiti e fare in modo che gli Arabo Canadesi della SSIM accontentati nella loro richiesta di acquisire lo stabilimento purificato da insolvenze acquisissero la fabbrica senza lasciare sul lastrico 1300 operai? E ’ POSSIBILE O NO PIEGARE IL BIECO INTERESSE DELLA FINANZA alla necessità di evitare una macelleria sociale? E’ inutile stare a piangere sul latte versato. Fino a che non si stabilirà la norma per cui lo stabilimento che riceve denari pubblici deve passare sotto il controllo pubblico e segnatamente degli operai che ci lavorano, la Videocon non sarà nel il primo né l’ultimo caso di privatizzazione dei profitti e pubblicizzazione dei debiti e devastazione sociale. Il prossimo? Probabilmente la Fiat di Cassino.
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