venerdì 3 agosto 2012

Se non ora quando

Angelino Loffredi


Quando in un afoso pomeriggio di fine giugno invitai compagne e compagni della sinistra, ovunque dislocati, a discutere delle dimissioni di Ermisio Mazzocchi dalla Segreteria della Federazione di Frosinone del Partito Democratico e dell’impegnativo documento che le accompagnava, francamente non pensavo agli sviluppi cui quella discussione è arrivata.

Anche se non sono stato mai iscritto ed elettore del PD in quei giorni non ero contento della sconfitta elettorale di questo partito nei comuni di Frosinone, Ceccano e Pofi. La cosa più preoccupante era costituita dal fatto che l’arretramento del PD non avveniva a vantaggio delle altre formazioni di sinistra. Il PdL, infatti, sconfitto ovunque raccoglieva successi solo in provincia di Frosinone.

Il mio non era un atto di amicizia e nemmeno di adesione alle posizioni ma un riconoscimento verso una scelta coraggiosa perché solitaria e autocritica che rompeva anni di silenzio diffuso e ambivalente accompagnato da conformismo e da una incomprensibile masochistica rassegnazione alle continue sconfitte. Questo insieme di valutazioni meritavano che il gesto e l documento di Mazzocchi fossero conosciuti e publicamente dibattuti alla luce del sole e non in segrete stanze.
Quale è la situazione creatasi in queste settimane ? Sono state elaborate due autonome e propositive posizioni ambedue convergenti nel chiedere la celebrazione di un Congresso Straordinario che individui le iniziative per affrontare i drammatici problemi riguardanti la nostra Provincia e ponga fine al Duopolio De Angelis-Scalia madre delle paralizzanti pratiche correntizie.
Chi sono i protagonisti delle due posizioni convergenti ? Quello che inizialmente veniva chiamato Documento Mazzocchi ora è stato felicemente superato dall’apporto di altre idee e proposte provenienti da 20 dirigenti provinciali del PD il cui testo e il nome dei sottoscrittori circola in rete e sulla carta stampata.  
L’altra interessante e imprevedibile posizione è quella espressa da 10 docenti universitari non iscritti al PD, conosciti e apprezzati nel mondo accademico che chiedono di ricostruire un rapporto spezzato tra l’organizzazione politica e le strutture partecipative della società civile, nella consapevolezza che l’”egemonia” si conquista accettando il rischio di un confronto aperto che superi le estenuanti trattative fra gruppi dirigenti in competizione e calcoli ingegneristici riguardanti le alleanze e gli appoggi elettorali più convenienti.

Dopo aver letto per settimane dichiarazioni provenienti dai vertici provinciali del PD di volere aprire porte e finestre al confronto e sentite le insistenti promesse di inaugurare una campagna di ascolto rilevo, al contrario, che rispetto alle questioni poste con responsabilità e rispetto dai due appelli manca una minima risposta in quanto si cerca di glissare ogni argomento e di provare ad alzare un muro di gomma.
Anche ora pur con l’importantissima Carta d’Intenti, illustrata da Bersani con al centro il lavoro, l’uguaglianza, il riequilibrio fiscale, i beni comuni rispondono con l’inattività. Quello che può costituire  l’apertura e la formazione di vasto fronte di lotta contro il liberismo senza regole viene narcotizzato e devitalizzato perché il ridotto gruppo provinciale preferisce affrontare posizionamenti preelettorali.
C’è ancora di più. Inverosimile! Il Segretario, Lucio Migliorelli, in una intervista rilasciata ad un quotidiano è arrivato ad affermare che il Duopolio De Angelis-Scalia rappresenta una ricchezza per il Partito Democratico. Se volessi fare del sarcasmo potrei liquidire con un “ Amen “ ma di fronte all’aumento della disoccupazione, alla vicenda ATO5, all’inquinamento del Sacco, allo scandalo dell’Energesco ecc. milimito a ricordare ai silenti compagni del PD che questa Provincia non ha bisogno di di battutr cabarettistiche ma di dirigenti politici in grado di fronteggiare le eccezionali questioni aperte sotto gli occhi di tutti

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