mercoledì 21 novembre 2012

'Azzo c'entra CasaPound

Luciano Granieri


  Impazzano sul web, sulla stampa e sui media in generale, allarmi e preoccupazioni per ciò che potrà accadere sabato prossimo a Roma  nel corso delle manifestazioni che si svolgeranno nella capitale in concomitanza con lo sciopero generale degli studenti. A preoccupare è in particolare il triste raduno NAZIONALE (MINCHIA!!) che i fascisti del terzo millennio di CasaPound hanno organizzato  contro il governo Monti. Il  corteo degli eredi del “puzzone”, da un lato allerta le forze dell’ordine, le quali temono scontri fra opposti estremismi- il corteo fascista   partirà poche ore dopo quello dei COBAS da P.zza della Repubblica -   dall’altro indigna movimenti, organizzazioni e cittadini antifascisti che non ne possono più dell’ennesima becera carnevalata nera, e che vorrebbero veder applicata, da parte delle istituzioni, attraverso la negazione della piazza a CasaPound, la Costituzione nella sua XII  disposizione transitoria finale che vieta  la manifestazione pubblica dei disvalori fascisti. La preoccupazione relativa all’ordine pubblico è scontata, da sempre si usa la trita e ritrita storia degli  opposti estremismi per mettere sullo stesso piano chi è legittimato dalle leggi della Repubblica a manifestare e chi questo diritto non lo può esercitare perché delegittimato dalla storia, oltre  che dalla Costituzione.   In merito invece alle proteste  e agli appelli accorati che la società civile antifascista rivolge alle istituzioni affinchè vietino il corteo dei fascisti del terzo millennio, siamo convinti che purtroppo siano del tutto inutili. Intanto perché gli amministratori comunali di Roma, il sindaco Alemanno in testa, che dovrebbero inibire la manifestazione di CasaPound,  sono stati eletti proprio grazie ai voti dei fascisti del terzo millennio, sono fascisti essi stessi, hanno pagato con regalie e donazioni di immobili la servitù del blocco nero. In secondo luogo perché la sciatta  borghesia italiana, che esprime la classe politica di ieri e di oggi,  è rimasta fascista, ha sempre osteggiato  chiunque volesse minarne i   privilegi e ha mal tollerato ogni dispositivo che tutelasse i diritti  anche di chi non si è mai compromesso con il potere.  La disgraziata conseguenza  della seconda guerra mondiale  per la classe imprenditorial-accattona  è stata proprio la redazione di una carta che tutelasse i diritti di tutti  come la Costituzione. Dunque è fatica sprecata invocare l’aiuto di sindaci, prefetti, o del  Presidente della Repubblica. Un esempio calzante è quanto accaduto qualche anno fa  Frosinone. Il circolo locale  di Rifondazione Comunista, grazie al suo consigliere fece approvare nella precedente consiliatura di centro sinistra   una delibera nella quale si sanciva che “Frosinone è antifascista” e di conseguenza impegnava la stessa amministrazione a vietare le manifestazioni fasciste. Tre giorni dopo l’approvazione della delibera blocco studentesco  stava tranquillamente in piazza con tanto di autorizzazione concessa da quella stessa giunta che ne aveva negato  la legittimità a manifestare. Ancora oggi, con un sindaco di centro destra ma con quella delibera pienamente in vigore,  i fascisti del terzo millennio continuano a infestare Via Aldo Moro con le loro putride cartacce.  E gli  esponenti di Rifondazione autori, del famoso provvedimento votato dal comune, subiscono  minacce e danneggiamenti da vigliacchi giovincelli che esibiscono svastiche e croci celtiche a piè sospinto. In ogni caso la sbruffonata che si prepara sabato prossimo preoccupa anche noi, ma per altri motivi. In un contesto sociale devastato, dove  a fatica sta nascendo  un fronte di conflitto coeso contro il vero e proprio attacco umanitario che il capitale finanziario sta portando alla società civile  le carnevalate di CasaPound sono quanto di più deleterio potesse capitare. E’ tipico dei fascisti del terzo millennio cavalcare e strumentalizzare il conflitto sociale fingendo di condividerne le motivazioni, con il solo scopo di ottenere visibilità. Intanto la loro presenza sposta l’attenzione dalle ragioni della protesta, riducendo il tutto alla solita questione di contrasto fra fascisti e comunisti. Passa la mistificazione per cui chi va in piazza lo fa  per fare casino e regolare i propri conti di parte, allontanando così chiunque volesse condividere la piattaforma  della protesta . Ciò è manna dal cielo per chi vuole neutralizzare il pericolo derivante dal conflitto sociale. Il gioco è facilmente smascherabile, se si va a connettere le motivazioni che CasaPound adduce per manifestare  con le gesta che il loro vate “puzzone”  compiva nello scellerato secondo ventennio del secolo scorso. Ad esempio  fascisti del terzo millennio protestano  contro le banche? , I fascisti del primo millennio, invece  le banche le salvavano. Nel 1931 Mussolini con i soldi pubblici della cassa depositi e prestiti  salvò  la Banca Commerciale dal crac, dopo che questa aveva acquisto azioni di industrie che essa stessa stava portando al fallimento attraverso la concessioni di prestiti dagli interesse  talmente esosi da costringere le stesse imprese taglieggiate a pagare il proprio debito cedendo   parte delle loro quote azionarie che diventarono in seguito carta straccia. Poi che c’entrano i Marò detenuti in India con i tagli alla scuola e allo stato sociale (quello per i bianchi ariani s’intende). Se fossero stati soldati indiani ad assassinare dei pescatori italiani, altro che farli ritornare in patria, i fascisti del terzo millennio li avrebbero voluti fucilare seduta stante. In conclusione l’unico appello che può avere una speranza di successo è da rivolgere al grande movimento degli studenti che con sofferenza e caparbietà stanno portando avanti una lotta impari . Ragazzi non fatevi distrarre da cattivi maestri, diffidate da questa gentaglia, che sfrutta ogni occasione per ottenere visibilità. Ieri con Berlusconi, Alemanno e la Polverini, oggi contro la casta dei politici, quegli stessi politici di cui sono stati servi striscianti per anni. Questi disperati  vogliono candidarsi alle elezioni politiche e regionali e cercano consensi. Non gliene frega niente della scuola dei lavoratori, del governo Monti. Ma soprattutto rivolgiamo un appello a tutti i cittadini antifascisti.  Mobilitiamoci, presidiamo per quanto possibile il territorio per scongiurare l’invasione di questa teppaglia ignorante, perché ormai è chiaro che anche i valori dell’antifascismo vanno difesi dal basso.

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