mercoledì 7 novembre 2012

Lavoratori d'Europa unitevi!


dichiarazione di Pdac, Corrente Rossa (Spagna), Mas (Portogallo)
Lit-Quarta Internazionale
NO al piano di tagli sociali dell'Unione europea!
NO all'attacco ai lavoratori e alle masse popolari!
Via la Troika e i suoi governi!
Questo debito non è nostro!

Il 14 novembre noi lavoratori e lavoratrici di Portogallo, Grecia, Italia e Spagna ci troveremo ad avere, per la prima volta nella storia, uno sciopero generale che coinvolge vari Paesi europei. L'unità della lotta e delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici europei è una necessità urgente. Mentre l'Unione europea e i vari governi applicano le medesime misure sulla base di un piano internazionale dettato dalle esigenze delle banche, l'unità internazionale di lotta dei lavoratori diventa sempre più urgente per respingerle.
In tutti i Paesi i piani di austerità hanno un effetto evidente: il debito pubblico è aumentato, il deficit non diminuisce, la disoccupazione ha raggiunto l'apice e la crisi continua ad approfondirsi. Ma la politica dei governi continua ad essere la stessa: far sì che siamo noi lavoratori a pagare la crisi con tagli alla spesa pubblica e con tagli dei salari. 
Questo sciopero avrà luogo quando i parlamenti di Portogallo, Spagna e Grecia approveranno bilanci per il 2013 che aggravano in modo vergognoso le richieste della Commissione Europea (Ce), della Banca centrale europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale, quella che viene chiamata la Troika: ulteriori tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali, ai finanziamenti pubblici... In Grecia, oltre ad un nuovo e brutale taglio di 13 miliardi di euro al bilancio statale, la Troika pretende una riforma del lavoro che rende più facili i licenziamenti. Anche in Italia i tagli al bilancio si accompagnano a riforme che annullano conquiste storiche dei lavoratori.
Tutti i governi annunciano... la stessa cosa! L'approfondirsi della catastrofe sociale ed economica come risultato di una politica al servizio dei banchieri. E la rapina continua dei nostri Paesi per riempire le casse delle banche e dei fondi d'investimento in Germania, Francia e Stati Uniti.
Come Movimento di Alternativa Socialista (Mas) in Portogallo, Corrente Rossa (Cr) in Spagna e Partito di Alternativa Comunista (Pdac) in Italia, sezioni della Lega Internazionale di lavoratori - Quarta Internazionale, saremo in prima linea nella preparazione dello sciopero, fianco a fianco con gli attivisti e le attiviste del movimento sindacale e giovanile.
Diciamo a tutti gli attivisti che occorre preparare lo sciopero dalla base e far votare nelle assemblee e negli organismi obiettivi precisi per la nostra lotta, e che è necessario continuare la mobilitazione su scala internazionale.
Le grandi mobilitazioni del 15 settembre in Portogallo contro le misure del governo di Pasos Coelho si sono svolte nonostante il boicottaggio della Cgtp (la confederazione sindacale burocratica, ndt). In Spagna, le grandiose mobilitazioni del 19 giugno, lo sciopero generale nei Paesi Baschi dello scorso 26 settembre, il movimento che il 25 settembre ha accerchiato il Congresso e gli innumerevoli scioperi e mobilitazioni hanno chiesto a gran voce questo sciopero generale. Solo l'azione negativa delle burocrazie sindacali della Ces - la Confederazione europea dei sindacati concertativi (di cui fa parte la Cgil, ndt) - ha posticipato questa urgente necessità e, nel caso dell'Italia, hanno convocato uno sciopero di sole 4 ore.
L'unità della classe lavoratrice in lotta è un'arma per sconfiggere la politica dell'Unione europea e dei governi dei banchieri, ma proprio per questo la giornata internazionale di scioperi e mobilitazioni del 14 novembre non può fermarsi lì. La votazione dei bilanci della Troika in Grecia, Portogallo, Spagna e Italia esige la continuità della lotta per respingere i tagli alla spesa pubblica. 
Per lo sciopero generale servono obiettivi chiari e un programma
Lo sciopero deve essere il primo passo di un piano di lotte che abbiano continuità fino a rovesciare i piani di austerità della Troika.
Le massicce mobilitazioni che si sono svolte durante il mese di settembre hanno gridato all'unisono: "Basta!". E per la prima volta dall'inizio della crisi hanno obbligato un governo, quello del Portogallo, a ritirare le misure che trasferivano denaro pubblico direttamente dai servizi sociali alle banche e alle grandi imprese: una vittoria importante della mobilitazione contro un governo al servizio dei banchieri.
Per questo, nelle assemblee, nelle manifestazioni e nei coordinamenti di lotta dobbiamo dire che lo sciopero non deve essere solo un momento di protesta. Deve essere molto più di questo: un'arma potente nelle mani dei lavoratori e delle masse popolari. Dai luoghi di lavoro, di studio e dai territori dobbiamo organizzare un forte sciopero generale il 14 novembre. Dato che vogliamo mantenere l'unità dei lavoratori portoghesi, greci, italiani e spagnoli oltre il 14 novembre, è necessario un incontro internazionale che definisca i prossimi passi della lotta per respingere i tagli e sconfiggere tutte le misure di attacco ai diritti dei lavoratori.
Dal basso, nelle assemblee e nelle mobilitazioni dobbiamo avanzare una base minima di rivendicazioni: a) stop ai tagli e ritiro delle riforme del lavoro e delle pensioni; b) No al pagamento del debito ai banchieri e audizione pubblica
Tagliare sì... ma l'austerità! Serve una via d'uscita a favore dei lavoratori
Vivendo del sangue e del sudore di milioni di lavoratori e lavoratrici, i banchieri aumentano le loro ricchezze a discapito dei salari e dei servizi pubblici. E se tutti i lavoratori sanno di essere stati governati da dei veri criminali, devono sapere anche che è criminale il debito che alimenta gli introiti dei bancarottieri mentre milioni di lavoratori sono destinati alla disoccupazione.
La lotta contro il pagamento di questo debito che non è nostro e il ritiro di tutte le leggi che annullano conquiste storiche dei lavoratori sono le premesse fondamentali per salvare i lavoratori e le masse popolari. Perciò l'adesso basta! che risuona nelle strade urlato da chi manifesta contro i tagli deve estendersi ai governi dei banchieri e della Troika. Via i governi che danno aiuti ai banchieri! Un infimo pugno di capitalisti e banchieri, che rappresenta mento dell'1% della popolazione, sta governando contro la maggioranza, privando di tutto i lavoratori e le masse popolari e provocando un catastrofico impoverimento di massa a beneficio esclusivo dei loro profitti astronomici. Per una via d'uscita vantaggiosa per i lavoratori abbiamo bisogno dell'unità dei lavoratori e delle masse popolari d'Europa dicendo: No all'Unione europea del capitale, a difesa di un'Europa socialista dei lavoratori e delle masse popolari.
E' tempo di costruire organizzazioni che sostengano senza esitazioni che la crisi devono pagarla i capitalisti e che i lavoratori devono unirsi in una lotta contro l'Europa del capitale.
Le sezioni della Lit-Quarta Internazionale sono impegnate in questo progetto. 

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