Incenerimento rifiuti di Roma a
Colleferro?
Il Coordinamento Valle
del Sacco (CVS), che com’è noto riunisce associazioni, circoli territoriali,
comitati e cittadini attivi in difesa dell’ambiente e della salute della Valle,
a seguito delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa nazionali dal
ministro dell’Ambiente Corrado Clini in data 21.11.12, a margine di un’audizione
presso le Commissioni parlamentari permanenti Ambiente e Politiche
dell’Unione Europea, invita il ministro ad una responsabile e doverosa
analisi della situazione della Valle del Sacco prima di assumere o pianificare
qualsiasi decisione inerente lo smaltimento dei rifiuti di Roma a
Colleferro.
Ricordiamo
brevemente le dichiarazioni in questione:
-
Intanto, "stiamo cercando di capire quali sono le misure urgenti che possono
essere messe in moto, a cominciare da quelle che consentono l'autorizzazione
rapida degli impianti che sono sotto esame da parte della Regione ormai da
troppi mesi - rileva il ministro - la mia valutazione personale è che uno dei
problemi critici del Lazio sia determinato proprio da questo aspetto", e cioè
"che non siano stati autorizzati nei tempi ragionevoli impianti che avrebbero
potuto consentire già nel 2012 di ridurre drasticamente il fabbisogno di
conferimento in discarica di una parte importante di rifiuti urbani", In tutto
ciò, "stiamo ancora cercando di capire meglio come mai nell'impianto di
Colleferro, in provincia di Roma, venga conferito combustibile derivato da
rifiuti proveniente da altre regioni d'Italia, mentre invece i rifiuti di Roma
non vengono conferiti in quell'impianto. E' paradossale che Roma debba conferire
rifiuti all'estero avendo impianti alle porte della città che non vengono
utilizzati per i rifiuti della capitale". -
Invitiamo
- e non è la prima volta - il Ministro Clini ad effettuare un sopralluogo a
Colleferro e in tutta la Valle del Sacco per prendere coscienza della situazione
di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il nostro
territorio.
Non
è forse superfluo ricordare alcuni dati - noti ai più, ma forse non al sindaco
Alemanno (che ha rilasciato in contemporanea analoghe dichiarazioni) e al
ministro Clini - che rendono l’idea dell’impatto ambientale che grava sulle
comunità attraversate dal Fiume Sacco. La discarica di Colle Fagiolara, sul
territorio di Colleferro, ma al confine con il Comune di Paliano e il Monumento
Naturale La Selva – Mola dei Piscoli, doveva essere chiusa già da tempo. Ha
ottenuto invece una ulteriore proroga al 2014 che protrae la presenza di una
delle fonti inquinanti più importanti del territorio, in evidente conflitto con
l’opportuna valorizzazione dell’area naturale limitrofa; le due linee di
incenerimento attive a Colleferro, nel 2009 sono state poste sotto sequestro
dal NOE dei Carabinieri di Roma per traffico illecito di rifiuti speciali;
l’intera Valle del Sacco è stata dichiarata nel 2005 Sito di bonifica di
Interesse Nazionale; lo studio E.R.A.S., redatto dal Dipartimento Epidemiologia
del SSR del Lazio, ha accertato un aumento assai significativo di patologie
cancerogene e respiratorie, collegabili alla vicinanza alla discarica e alle
emissioni degli inceneritori di Colleferro.
Gli
impianti di TMB proposti da AGEN.S.E.L. (Consorzio Gaia) a Colleferro, ACEA e
AMA a Castellaccio, sono di tipologia obsoleta, funzionale a un ciclo di rifiuti
incentrato sull’incenerimento. Ciò è stato sottolineato con forza da tutte le
comunità locali della Valle riunitesi in occasione della manifestazione dello
scorso 6 ottobre, indetta dal CVS, che ha visto la partecipazione di circa
3000
cittadini.
Riteniamo,
dunque, che il Ministro debba assumersi la responsabilità istituzionale di
contribuire a reimpostare il ciclo dei rifiuti regionale, com’è noto
fallimentare in termini ambientali-sanitari quanto economici, considerando con
attenzione anche le fondate istanze provenienti dal nostro territorio, prima di
intraprendere iniziative dettate dall’emergenza non in linea con le
raccomandazioni comunitarie espresse anche dalla Commissione Petizioni del
Parlamento europeo in occasione dell’audizione del CVS.
Anche
qui forse non è superfluo un memorandum:
“I
Commissari hanno ravvisato una situazione di criticità generalizzata del
territorio della valle […]. Qualsiasi altra impiantistica deve necessariamente
tener conto della situazione ambientale già in essere, valutando tutti gli
agenti inquinanti e non la singola potenziale causa di emissioni nocive – ha
dichiarato il Segretario della Commissione David Lowe – prevedendo sempre
un coinvolgimento della popolazione nelle scelte e rendendo edotti i residenti
degli esami e degli studi sulle emissioni impattanti che interessano l’intera
macro area”.
Per
concludere, si può concordare sul principio dell’autosufficienza del ciclo
regionale e provinciale dei rifiuti, non certo sul considerare per l’ennesima
volta la Valle del Sacco e Colleferro come la pattumiera della
Capitale.
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