Analizzando con più
calma quanto accaduto ieri nel corso delle manifestazioni organizzate in tutta Italia e in 25 paesi europei, per lo sciopero generale europeo indetto dal Ces, emerge in
tutta la sua drammaticità un’esibizione
di violenza inaudita. Nel corso dei vari
cortei organizzati a Roma, ma anche in molte altre piazze d’Italia l’esplosione
di una devastante ferocia non ha avuto precedenti in altre manifestazioni, da Genova in poi. Ci troviamo di fronte ad una
violenza inedita, che travalica le aggressioni
delle forze dell’ordine verso i manifestanti, che pure sono state gravissime. Per la prima volta la virulenza usata dai poliziotti era pervasa
da un intento intimidatorio. Le manifestazioni di ieri hanno rivelato nuovi soggetti conflittuali che
la repressione nostrana non era abituata a fronteggiare. Non si è trattato
della consueta dinamica per cui alla
puntuale intromissione di black blok, rispondeva la carica verso il corteo. Né c’era da contrastare i soliti centri sociali o movimenti della
sinistra antagonista. Per un po’ i media hanno provato a propinare questa
versione trita e ritrita, ma le immagine girate sul web e le testimonianze di che ha partecipato hanno
raccontato un’altra storia. A reclamare il loro diritto al futuro erano gli
studenti medi. Adolescenti, spesso accompagnati dai propri genitori, ma
anche universitari,
insegnanti precari e disoccupati, una marea
plurale e convinta cui non si poteva addebitare nessuna provocazione tale da suscitare
una reazione violente da parte delle forze dell’ordine . Persone a mani nude
che in maggioranza mai erano scese in
piazza. Per la prima volta a protestare non erano categorie di cittadini, ma
interi microcosmi sociali al completo, che univano le proprie istanze con altri
microcosmi. Questa inedita alchimia
conflittuale (almeno per l’Italia perché in altri paesi è già in atto) , ha
creato scompiglio perché ha smascherato
la strategia della guerra fra
poveri messa in atto dal potere finanziario
per imporre le proprie ricette di pauperizzazione del tessuto sociale a favore
dell’accumulazione indiscriminata. E’
una inedita dinamica in cui il nemico di
classe del capitalismo finanziario si
aggrega . La classe operaia, si unisce alla classe
studentesca , agli insegnanti, al mondo universitario nella sua globalità, alla
classe delle famiglie, cattolicamente intese o laicamente intese, si salda con
la middle class. Sta maturando un’ ampia coscienza condivisa dell’appartenere
alla grande classe dei subalterni che può costituire un fronte di forte opposizione
all’oligarchia del potere finanziario.
Questo nuovo soggetto sociale, in divenire, vede in prima linea i giovani che si
sentono minacciati nel loro presente e nel loro futuro . La negazione di una
istruzione pubblica mina in modo irreversibile la possibilità di assurgere ad
una vita dignitosa nella collettività. Non solo furto di futuro, ma indecorosa manipolazione
del presente. La minaccia di questa nuovo quadro conflittuale va stroncata sul nascere con una reazione dalla ferocia mai registrata
prima. Ecco dunque la inaudite
aggressioni verso giovani inermi, inseguiti e picchiati anche dopo essere stati
dispersi. Ecco le botte alla gente
comune non organizzata in movimenti , che era in piazza per reclamare il
diritto ad una esistenza dignitosa. Ecco lo sfoggio di violenza atto a diffondere
la paura e il terrore fra chi osava per la prima volta e in modo del tutto inconsueto, alzare la testa. Fra l’altro, in questa occasione è venuta
meno anche la funzione anestetizzante dei finti difensori del popolo. Partiti riformisti e sindacati di regime o si sono guardati bene di
supportare la protesta, o l’hanno fatto
a malincuore, organizzando cortei all’acqua di rose da cui si sono sentiti in
dovere di criticare la violenza maturata negli altri contesti, condannando però gli aggrediti più che gli
aggressori. Sintomatica la gita
turistica della CGIL fra le bellezze artistiche della Città Eterna o le comparsate di Vendola e Fassina in quel
di Pomigliano, interessati più alla campagna elettorale per le primarie che alla condizione della classe
subalterna. Volendo trarre un bilancio, fa male al cuore vedere
adolescenti con la facce sanguinanti trascinati come bestie sul selciato dai celerini. E purtroppo questo
scenario ha accomunato tutte le piazze europee. Però la spropositata violenza con cui
le guardie del capitale finanziario hanno picchiato, da il segno di come la
minaccia sia percepita con preoccupazione dall’ èlite ultraliberista di tutta
Europa. Sarebbe necessario però che questa nuova conflittualità trovasse
ascolto e rappresentanza nelle
organizzazioni che una vota avevano a cuore le sorti del proletariato. Ma i partiti comunisti europei non sembrano,
al di là di impegni generici , interessati ad ascoltare questa nuova domanda politica, raccolti nella loro
sorda solitudine autoreferenziale o
impegnati a seguire le sirene riformiste . Eppure l’occasione di ritrovare una legittimazione
ideologica schierandosi a fianco di questa inedita classe proletaria allargata
non dovrebbe essere snobbata con tanta leggerezza. Potrebbe essere l’occasione
di uscire dall’isolamento e dalla delegittimazione ideologica, Se non ora
quando?
Foto di Eugenio Oi
Musiche: Taranta Terapy con i brani: Cor’i Ssa Terra, Para
una bumma, Zumpa
Danile Sepe con il brano: Radisol
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