venerdì 14 dicembre 2012

Guardiamoci negli occhi

Simonetta Zandiri

Sono nata nel 1967. Da bambina ricordo inverni con nevicate favolose, si usciva da scuola e si giocava a palle di neve, era pura magia. Il traffico forse era già in tilt ma non occupava le prime pagine dei giornali. Non erano le luci del Natale a renderci felici, non erano i negozi scintillanti, era l'atmosfera in casa, sapere che avremmo rivisto i parenti più lontani e riso, ancora, insieme, mentre mamme, nonne e zie ai fornelli preparavano prelibatezze. La vita sociale era sempre fuori casa, freddo, caldo o pioggia non ci fermavano. Il gioco era sempre all'aperto, anche se con il tempo gli spazi vitali si riducevano, i prati scomparivano ed il cemento ci faceva immaginare nuovi giochi. Con l'aumentare delle auto in circolazione anche andare in bicicletta diventò "pericoloso". Forse il nostro orizzonte era più stretto ma ci si conosceva tutti, il vicino non era un estraneo, aveva un nome, una storia, una vita. Si litigava, guardandosi negli occhi. Ci si dichiarava amore, guardandosi negli occhi. Si diceva "non ti faccio più amico/a" guardandosi negli occhi. Non con un click su "unfriend".
Sono nata nel 1967 e ne sono felice. Perché quel bisogno di guardare le persone negli occhi quando discuto, bisticcio, o amo, o affronto discorsi delicati e difficili, è parte di me. E dopo aver letto (e anche fatto o causato inconsapevolmente) infinite e spesso sterili discussioni sui social network ora credo di aver capito perché di quello sguardo non possiamo e non dobbiamo fare a meno.

Prometto che in futuro sarò più attenta nel sollevare certe questioni nel virtuale ma vi assicuro anche che, nel reale, quando potremo guardarci negli occhi, continuerò ad essere quella che sono, a dire quello che penso, ad agire secondo la mia coscienza. Continuate a sentirvi liberi di mandarmi a stendere nel virtuale, basta un click su "unfriend" o un commento secco, ma fate di più, ditemi quello che pensate quando ci incontriamo nel mondo reale. Fatelo, però, guardandomi negli occhi, senza messaggeri, senza "voci che girano", ditelo a me. E io farò lo stesso, come ho sempre fatto. :-) 
Effetto neve. La bellezza del candore. Molto più dell'interesse per le cand-idature.... :-)

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