“Le magnifiche sorti e progressive. Viaggio a bassa velocità
nel progetto TAV della Val Susa”.
A cura di Luciano Celi, Lu:ce edizioni.
Propongo ai lettori di AUT una
lettura stimolante: un viaggio a bassa velocità nel progetto Treno ad Alta
Velocità Torino-Lione: si parte dall'immagine di copertina (scattata dal
curatore in località Ramats, sotto il viadotto autostradale della A32) e dalla
suggestione leopardiana del profumo de “La
ginestra o fiore del deserto” e- attraverso una riflessione sulla
democrazia e sull'Illuminismo - si arriva al cuore del movimento NO TAV,
alla sua ricchezza di anime e contenuti,
alla sua complessità.
E' un viaggio composito, un
mosaico di forme diverse -interviste, articoli, comunicati stampa, interventi,
report tecnici, versi, testimonianze- che raffigura le varie sfaccettature di
una realtà complessa: pensionati, giornalisti, avvocati, agricoltori, tecnici,
archeologici, studenti; insieme
riflettono sulla partecipazione e danno vita ad un concreto esperimento
di cittadinanza attiva[1]
.
Il libro riproduce “una foto di un presente che lasci una traccia di
ciò che fu”[2] . Un
presente in divenire: gli avvenimenti si susseguono in Val di Susa, le idee e
le strategie si moltiplicano: lo stesso libro ha subito una modifica in corso
d'opera a seguito della drammatica vicenda di Luca Abba' precipitato da un
traliccio dell'alta tensione in Val Clarea “per un gesto nonviolento di estrema
difesa della sua terra” si è trasformato in istant book il cui ricavato è
destinato al sostegno di Luca Abba' in un periodo difficile ; è poi uscito in
una seconda e in una terza edizione.
Varie vicende si susseguono
veloci e il 2012 si chiude con la decisione del governo Monti di dare due
milioni al progetto Tav.
La citazione del titolo “le
magnifiche sorti e progressive” tratta dalla bellissima “La ginestra” scritta
da Leopardi in occasione del suo soggiorno a Torre del Greco dinanzi alla vista
di uno dei luoghi più belli e più devastati
del nostro Paese, le pendici del Vesuvio, invita ad una riflessione
sull'arroganza di chi vuole solo dominare la natura senza porsi problemi di
rispetto e tutela.
(Cosa scriverebbe oggi Leopardi
se vedesse che intorno al Vesuvio si è
costruito abusivamente ovunque, persino sulle vie di fuga, in una pericolosa catena sistematica di illegalità ,dalle cave, agli
sbancamenti, alle discariche? E che a
Roma, altro luogo di cui ha evocato le
ginestre e l'antica gloria, si costruiscono parcheggi sulle necropoli etrusche
e si interrano senza pietà resti archeologici affioranti dagli scavi edilizi e
si lasciano cadere a pezzi dall'incuria anche i monumenti più importanti? Altro
che superbia del secolo spiritualista contro cui polemizzava! )
Il viaggio procede attraverso
interviste a partecipanti del movimento NO TAV; fra gli altri, Luca Abbà ripercorre la sua storia in Val di Susa, dai tempi
[1] PAG. 13.
[2] PAG.21.
del liceo e l'interesse per le
questioni ambientaliste alla decisione di trasferirsi in montagna a coltivare i
terreni dei nonni, rievocando da un lato l'amarezza lasciata nel suo animo dalla “stagione degli
attentati e sabotaggi” che culminò con l'arresto e la morte in carcere di Sole
e Baleno, dall'altro -oltre alle varie fasi della lotta no tav- il momento
importante di crescita del movimento con la Libera Repubblica della Maddalena
(di Chiomonte) “un'esperienza di autogestione e difesa del territorio “, di
interazione con i valligiani, “giorni e notti passati a pensare, a preparare
mezzi e materiali per una resistenza che sarà determinante per il prosieguo di
tutta la lotta contro il TAV” [1].
Nel testo il movimento no Tav emerge come
straordinariamente ricco di anime: il collettivo lavanda è una delle componenti e simboleggia lo scontro in atto
in Val di Susa : il profumo della lavanda inebria chi rispetta le distese
fiorite e vuole tutelare la valle nelle sue peculiarità, contrapponendosi
all'arroganza degli scarponi di uno Stato che non ascolta le ragioni popolari e
calpesta manifestanti inermi e vegetazioni varie. Denunciando l'episodio della
notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 in cui vengono manganellati gli occupanti
inermi del terreno di Venaus che stavano per lo più dormendo, uno degli
intervistati, un legale, racconta di aver pianto.
La questione della tav in questo
testo è anche l'occasione per una riflessione profonda e non scontata sull'illuminismo e sul senso della
democrazia, sul diritto di resistenza sancito dal nostro ordinamento.
“L'Illuminismo offre a tutti la possibilità di pensare con la propria testa”,
di emanciparsi dalle schiavitù e di utilizzare la ragione come strumento per
relazionarsi con il mondo e con gli altri.
Il diritto alla resistenza
pacifica contro atti che si ritengono ingiusti trae fondamento dalla sovranità
popolare sancita nell'art. 1 della Costituzione : L'Italia è una repubblica
democratica fondata sul lavoro. la sovranità spetta al popolo che la esercita
nelle forme e nei modi previsti dalla
legge”.
I membri dell'assemblea Costituente enunciarono chiaramente, fra i
principi fondamentali, la sovranità popolare, valorizzando il coraggio e
la forza profuse da donne e uomini nella resistenza al fascismo .
Altrettanto varie, complesse e
articolate sono le ragioni del movimento NO TAV: dinanzi al nebuloso
“progresso”invocato dai sostenitori del progetto, i motivi dell'opposizione al
Tav trovano innanzitutto spazio nella mancanza di una reale esigenza di
costruirla in una Valle in cui sono diminuiti sia il traffico merci dei tunnels
autostradali del Monte Bianco e del Frejus che quello sulla ferrovia. A ciò si aggiunge un
ventaglio ampio di ragioni: dal costo stratosferico(oltre 10 miliardi) e insensato dell'opera in un momento di tagli
allo Stato sociale e ai suoi servizi, ai danni ambientali provocati dai
cantieri, nonché dallo scavo e dalla lavorazione di materiali pericolosi
(amianto, radon, uranio), ad una serie di complicazioni idrogeologiche da
valutare con attenzione nonché la mancanza di reali esigenze sulla tratta
ferroviaria Torino-Lione . I motivi dell'opposizione al Tav trovano altresì
ampio spazio nella ripubblicazione in appendice delle 150 nuove ragioni diffuse
in occasione dei 150 anni dell'unità di Italia e 20 anni del movimento no tav.
Rimando ovviamente per
l'approfondimento alla lettura del libro, reperibile sul sito www.luce-edizioni.it.
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