martedì 12 marzo 2013

Appello: “Emergenza rifugiati Nordafrica”, per una soluzione che rispetti la dignità umana

Oltre l'Occidente

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APPELLO PER LA PREFETTURA DI FROSINONE, da inviare al Prefetto di Frosinone

“Emergenza rifugiati Nordafrica”: per una soluzione che rispetti la dignità umana

Da qualche giorno è stata stabilita la fine della cosiddetta “Emergenza Nordafrica” e migliaia di rifugiati in tutta Italia stanno per essere abbandonati una seconda volta.
Già nel corso di questi due anni trascorso dall’inizio del Piano di Accoglienza, infatti, sono stati lasciati soli dalla colpevole inerzia del Governo e di chi ha gestito l’accoglienza.
Strutture in condizioni indegne, senza acqua calda e riscaldamento, persone stipate in posti sovraffollati, disservizi e malaffari, come ci hanno raccontato i reportage dell’Espresso, di Repubblica e del New York Times, non sono però gli unici “scandali” di questa vicenda.
Salvo in qualche rara esperienza territoriale infatti, nessuna delle strutture di accoglienza ha costruito le condizioni minime perché i rifugiati provenienti dalla Libia avessero l’opportunità di rendersi autonomi, indipendenti ed inserirsi nei nostri territori. Niente corsi di formazione, nessuna traccia dell’inserimento lavorativo, zero inserimento abitativo.
Così, il circuito messo in piedi con l’Emergenza Nordafrica si appresta a dare prova del suo ennesimo fallimento consegnando alla strada migliaia di persone senza futuro.
Eppure il denaro non è mancato e le cifre fanno impallidire ogni retorica sulla scarsità di risorse: 1 miliardo e 300 milioni di euro, 46 euro a persona per ogni giorno di ospitalità, oltre 1.300 euro al mese per ogni profugo, una vera fortuna in denaro si è persa tra le pieghe di convenzioni e burocrazie, finita in tasca di albergatori e cooperative a copertura dei loro affari.
Come se non bastasse, il ritardo per il rilascio dei permessi di soggiorno ha letteralmente ingabbiato i rifugiati: senza permesso, senza carta d’identità, senza titolo di viaggio (sostitutivo del passaporto), senza quindi poter scegliere di restare, di lavorare, oppure di ripartire verso altre mete.
A Frosinone la situazione forse si presenta con una maggiore drammaticità anche per i numeri decisamente elevati rispetto a province simili.
Ci appelliamo per:
una proroga necessaria dell’accoglienza anche se con modi e sistemi diversi da quelli contemplati fino ad oggi, con i tempi necessari alla programmazione di un piano certo e condiviso;
la messa a disposizione di strumenti di inserimento sociale e lavorativo per chiunque avesse interesse a rimanere sul territorio;
L’immediato rilascio dei necessari documenti e delle risorse economiche per il ritorno nel proprio stato o negli stati di residenza.

per maggiori informazioni www.oltreloccidente.org



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