domenica 10 marzo 2013

Il triste epilogo della Multiservizi si poteva evitare?

Luciano Garnieri


Il tira e molla cui i lavoratori della Multiservizi  di Frosinone sono stati sottoposti  per anni,   dalle amministrazioni di centro sinistra e  di centro destra, è giunto al tragico epilogo. Il  comune di Frosinone a seguito del maturare di una situazione di grave squilibrio non è più nelle condizioni di prorogare i contratti in scadenza  il 31 marzo con la  Società Multiservizi.  Ciò  che indigna e fa rabbia è che sulla pelle di questi  lavoratori si sono consumate le peggiori  nefandezze  clientelari.  I dipendenti della Multiservizi sono stati usati per i più sordidi  scopi , per alimentare  il proprio bacino elettorale fatto di corposi e costosi consigli di amministrazione  . Che ne è stato di tutti gli impegni presi dai vari amministratori, presidenti provinciali Scalia e Iannarilli l’ex sindaco Marini, l’ex assessore al bilancio Stefania   Martini, il consigliere Parlanti e l’attuale sindaco Ottaviani?  Si ha una vaga idea  dello stillicidio a cui si sono  sottoposte 150 famiglie con le continue richieste consultive presso la corte dei conti, ignorando poi il parere emesso  dall’organismo contabile per cui la via più redditizia era l’internalizzazione dei dipendenti della Multiservizi ? Riescono a capire i vari tecnici, i valenti professori contabili  coinvolti, quali ferite profonde  l’inutilità delle loro dotte elucubrazioni  finanziarie abbia potuto produrre  alla dignità di questi lavoratori? Per non parlare dell’inutilità se non addirittura del danno arrecato da una rappresentanza sindacale che salvo poche eccezioni  ha usato la faccenda per  alimentare i propri locali  interessi di bottega. La prassi è comune   a  tante altre vicende odiose consumatesi ai danni dei lavoratori. Una parte politica prepara il terreno,  l’altra affonda il colpo di grazia. Di solito è il centro destra che crea le condizioni e il centro sinistra assesta il fendente  letale, nella storia della Multiservizi è accaduto il contrario.  Quindi dal primo aprile niente più manutenzione ordinaria degli immobili, niente più erogazione dei servizi cimiteriali, niente manutenzione di parchi ,giardini e dell’arredo urbano, niente servizi a supporto degli asili nido e neanche per  gli scuolabus?  Insomma la città verrà abbandonata a se stessa, perché il dissesto finanziario non permette ai cittadini di Frosinone di vivere in un posto  che garantisca  servizi minimi per una dignitosa convivenza civile? Certo che no. Il comune ha già indetto una gara d’appalto presso  le cooperativa sociali  di tipo “B”  allo scopo di affidare loro la manutenzione della città e l’erogazione dei  servizi ai cittadini. Nel bando di concorso alle società  partecipanti è richiesto di rispettare  il requisito, fra gli altri, di “assumere il personale necessario dal bacino LSU confluito nella società Frosinone Multiservizi S.p.A. in liquidazione”  Che vuol dire personale necessario?  Quale è  il numero di addetti necessari ? Uno? Cento? Nessuno? E soprattutto chi avrà i requisiti giusti? E’ morale sottoporre delle  persone sfruttate  per diciassette anni con stipendi da fame al supplizio di  questa eventuale drammatica riffa che ben che vada assicurerà a pochi uno stipendio per solo 5 mesi ?  Ma la spending review  ha le sue ferree regole per cui più si può licenziare in troco e meglio è, più si possono  alimentare gli interessi privati e finanziari  e più si viene giudicati amministratori virtuosi. Il comune non ha i soldi  per cui non può rinnovare i contratti con la Multiservizi?  Segua il consiglio della corte dei conti esca dalla Società Aeroporto di Frosinone  una società che per i giudici contabili andava chiusa da tempo. Ceda  le azioni di questa macchina mangia soldi pubblici in suo possesso,   il ricavato dovrebbe ammontare a oltre 267.540 euro, centesimo più centesimo meno. A quanto ammontano o gli oneri concessori da riscuotere per le ampie porzioni di territorio cedute ai grandi muratori  sia dalla giunta Marini che da quella Ottaviani?  A svariati milioni di euro, altro che  dissesto finanziario!  Se veramente esistesse una opposizione vera e senza scheletri nell’armadio nell’attuale consiglio comunale, pretenderebbe l’istituzione di  una commissione di inchiesta che indaghi sulla legittimità di certi debiti e sui motivi per cui certi crediti non siano stati riscossi. Se esistesse questa opposizione pretenderebbe che l’iter per l’assegnazione degli appalti alle cooperative sociali di tipo “B” sia verificabile on line da tutti i cittadini. Poiché , e questo è un dato ormai assodato,  la cessione a privati di determinati servizi è più costosa della gestione diretta a carico del comune,   è quantomeno sospetta la  solerzia con cui l’amministrazione comunale, in regime di dissesto finanziario,  vuole sperperare soldi nel coinvolgere enti privati licenziando in tronco chi potrebbe svolgere in modo più economico lo stesso lavoro . Una opposizione seria, ma anche associazioni movimenti attivi nella città dovrebbero pretendere queste risposte è un impegno che tutti noi  dovemmo prendere per assicurare una dignitosa convivenza civile ma soprattutto perché  lo dobbiamo ai lavoratori della Multiservizi.

Di seguito pubblichiamo il link al bando del comune



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