venerdì 12 aprile 2013

Crisi dell'edilizia a Frosinone

Oreste Della Posta Il coordinatore provinciale del PdCI


È un dato drammatico quello messo in luce da fonte sindacale sulla crisi delle costruzioni e dell'edilizia in provincia di Frosinone. Basta ricordare che negli ultimi cinque anni hanno chiuso oltre 700 aziende edili nella nostra regione e si sono persi 50.000 posti di lavoro in tutto tra settore edile e settori collegati. Il settore edile è stato da sempre rifugio di lavoratori e giovani in cerca di occupazione temporanea, i quali vedono ora vanificata anche tale opportunità.
Quando in una società l'edilizia è ferma, con essa si fermano ben 12 industrie collegate.
Quindi la ripresa economica non può che ripartire da questo settore, che andrebbe immediatamente rilanciato. Le proposte dei comunisti per il rilancio del settore sono:
1)      creare un piano nazionale per il risanamento idrogeologico del nostro territorio;
2)      bloccare il patto di stabilità dei comuni per permettere il finanziamento di nuovi lavori;
3)      utilizzare in modo più efficiente i fondi europei;
4)      ristrutturare i centri storici favorendo il rispetto storico-archeologico;
5)      lanciare un piano di edilizia nazionale di costruzione di case popolari
Per quanto riguarda le risorse finanziarie, si potrebbero utilizzare i fondi della Cassa Depositi e Prestiti, che ammontano a oltre 300 miliardi.
Occorre dunque che la nostra classe politica si adoperi in tal senso, poiché i cittadini non sono più in grado di sopportare questa situazione di emergenza economica.
I comunisti lanciano l'idea di chiedere tutti insieme una svolta politica che vada verso un cambiamento radicale e  totalizzante.

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