mercoledì 15 maggio 2013

Le ganasce stringono Frosinone

Luciano Granieri


Nel parcheggio dell’ospedale Spaziani di Frosinone la ditta privata incaricata dalla Asl della rimozione delle vetture parcheggiate fuori dagli spazi destinati ha praticato con ottimi risultati lo sport  della ganascia selvaggia.  Dall’inizio di aprile ad oggi ben 700 vetture sono state immobilizzate senza che alcun pubblico ufficiale elevasse multe per divieto di sosta o redigesse verbali di rimozione coatta.

L’incauto distratto automobilista per svincolare le ruote dalle ganasce doveva pagare una sorta di riscatto agli incaricati della ditta privata che soddisfatti liberavano il veicolo. La pratica, a seguito delle denunce di alcuni automobilisti, è finita sul tavolo della procura che ha già provveduto al sequestro di due carro attrezzi e delle malefiche ganasce.

Ma oggi tutta la città è stratta nella morsa della ganasce. I cittadini frusinati per assicurare il  servizio  di mensa scolastica ai  loro ragazzi devono pagare il riscatto a ditte private, ugualmente sotto sequestro è il servizio di scuolabus,  gli asili ed altri servizi sociali di primaria importanza. Dobbiamo pagare il riscatto per liberare l’accesso a servizi fondamentali  che  il predissesstato sindaco Nicola Ottaviani ha bloccato con le ganasce di sequestratori privati .

 Il neo sindaco, dopo aver cancellato gli investimenti predisposti dalla precedente giunta Marini,  necessari a costituire la  nuova società In house "Servizi strumentali", la cui nascita era già stata deliberata  dalla Regione, destinata ad assorbire i lavoratori della Multiservizi posta in liquidazione, dopo essersi opposto in ogni modo alla disponibilità espressa  sia dalla Provincia che dai nuovi vertici regionali sulla prosecuzione dell’iter di affidamento dei servizi sociali dalla Multiservizi alla nuova "Servizi Strumentali", dopo aver mandato in malora centinaia di posti di lavoro  e provate professionalità, incarnate in uomini e donne che da quasi vent’anni si prendevano cura della città, ha sacrificato il benessere dei cittadini sull’altare della ganascia libera privata.

Il predissestato, sindaco oberato dai buffi  fuori bilancio che le  malefiche scrivanie degli uffici contabili comunali continuavano a vomitare dai propri cassetti, ha deciso che questi debiti, veri o presunti dovevano rimanere a carico dei cittadini. Parliamo di scrivanie diaboliche che  sono riuscite, grazie al loro velenoso contenuto, a far lievitare un debito di bilancio da duemilioni e cinquecentomila euro, come presentato dalla giunta Marini, agli attuali cinquanta milioni.

Un debito in ogni caso che non ha evitato lo sperpero di soldi per pagare gli sbandieratori invitati ad allietare l’inaugurazione del maquillage di Piazzale Vittorio Veneto , nè ha scongiurato lo sciagurato intervento cementizio posto alla sommità della frana del viadotto Biondi inutile quanto costoso.

Si rende necessario più che mai il controllo diretto dei cittadini per evitare la condanna a dieci anni di stenti decretati dal predissestato sindaco  per rientrare  del debito di 50 milioni di euro. E’ quanto mai inderogabile organizzarsi e chiedere alla giunta conto di questi ammanchi fuori bilancio. Perchè  se è   evidente che l’ultimo bilancio presentato dalla giunta Marini non potesse presentare una perdita di solo duemilioni e cinquecentomila euro,   è altrettanto inaccettabile che, non appena insediatasi il nuovo sindaco predissestato sia riuscito a scovare una voragine di 50 milioni. Facciamo un appello a tutti i cittadini, chiediamo conto al sindaco di questo disastro prima che le ganasce ci soffochino definitivamente. 

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