venerdì 24 maggio 2013

Licenziamo il nuovo Cda di Aeroporto Frosinone Spa

Luciano Granieri


L’ho detto e ridetto più volte, l’idea che il mercato si autoregolamenti  e, seguendo le sue prescrizioni ,  si possa  assicurare benessere e prosperità a tutti è totalmente sbagliate e falsa. 

Non preoccupatevi non è il solito post sulla crisi del capitalismo, è solo un tentativo di dimostrare quanto ciò sia vero  dall’interno  dei  meandri  del trading   popolati dai   business plan,  dal  moderno management,  quello che si autosuggestiona  con meeting, briefing, brian storming, tutto rigorosamente in video conferenza, fra un aereo e l’altro. 

Prendiamo come archetipo del  profitto sicuro una Società per Azioni che opera nel settore dei servizi legati ai trasporti. Il nome non importa, inventatelo voi. Questa società nasce nel 2003. Nei primi anni di attività i manager si portano a casa un milione e seicento mila euro di compensi.  

Attraverso vari cambi di management la società arriva ad  assicurare ai propri dirigenti altri ingenti  introiti. Con il trascorrere degli anni si aggiungono diverse migliaia di consulenti esterni,  retribuiti anche loro. Insomma per farla breve dopo dieci anni gli emolumenti  per manager direttamente coinvolti e consulenti esterni ammontano a tre milioni di euro.  

Una tale ben retribuita aggregazione di cervelli, con il proprio prezioso lavoro, avrà sicuramente assicurato profitti per miliardi di euro attraverso l’erogazione di importanti servizi e prestazioni di alto livello. Ebbene in dieci anni di attività questi signori non hanno prodotto un bel nulla, niet, niente  di niente.  Anzi l’unico progetto partorito si è rivelato sbagliato, tutto da rifare.  

Secondo le regole del mercato, del business,   gli azionisti di una tale macchina mangia soldi, dopo aver elargito compensi per tre milioni di euro senza ottenere     uno straccio di risultato,  avrebbero dovuto sciogliere la società e denunciare per truffa  tutti i management susseguiti in questo decennio. Ma come detto il mercato da solo non è in grado di autoregolarsi.  Ed infatti dopo così tanto tempo di inutile spreco di denaro la società anziché sparire perché improduttiva, rinnova i suoi vertici manageriali.  

Una follia secondo le regole del mercato, ma se gli azionisti che pagano, senza riscuotere dividendi, non sono facoltosi uomini d’affari ma i cittadini della Provincia di Frosinone e se la società in questione si chiama Società Aeroporto di Frosinone Spa, tutto si spiega.  Quanto  ho sinteticamente riportato è realmente accaduto La Società Aeroporto di Frosinone nasce  nel 2003 è una Spa in cui figurano come azionisti pubblici, il Comune di Ferentino, la Provincia di Frosinone e il comune di Frosinone. 

La società ha  bruciato un milione di euro per spese di progettazione 600 mila euro per la Valutazione Ambientale Strategica e una marea di soldi per pagare consulenze esterne fra cui spiccano 30 mila euro regalati al guerrafondaio americano Edward Luttwak,  l’obbiettivo malsano era la costruzione di un’aeroporto civile in piena Valle del Sacco,  fine che fortunatamente non si è mai realizzato anche se pare non si siano perse le speranze.  

Perché in questo caso non  valgono le regole del business? Perché nonostante la  Corte dei Conti e la Ragioneria dello Stato abbiano più volte  sottolineato l’inopportunità di tenere in vita una società altamente costosa ed improduttiva, oggi si procede al suo rilancio con il rinnovo del consiglio di amministrazione? 

La riposta è semplice,   perché  alle regole del mercato si affiancano le leggi non scritte dei comitati elettorali. Una  società come Adf,  serve a pagare cambiai elettorali, a sistemare politici trombati, a favorire imprenditori  e manager amici. Non è un caso che alla guida di Aeroporti di Frosinone si siano   succeduti esponenti di tre fazioni politiche differenti.  

Dal  fondatore Scalia,  già presidente della Provincia, di estrazione Pd al di lui parente Gabriele Picano, di Scelta Civica, fino al neo  presidente  Francesco Trina (detto Zaccheddu)  del Pdl.  Mai come in questo caso il clima di pacificazione invocato dal governo Letta  si è realizzato  alla perfezione. 

Rimane comunque il grosso interrogativo su quale sarà l’obbiettivo del nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Francesco Trina. Si continuerà ad insistere per costruire un’aeroporto regionale, nonostante le solenni bocciature incassate da tutti gli organo preposti, ENAC, ENAV, ministero della difesa, nonostante la  enorme cappellata del cambio di destinazione d’uso dell’area da  agricolo a industriale realizzato maldestramente dimenticando di interessare alla procedura una particella, sita nel bel mezzo della futura pista?  

Si procederà alla costruzione di un eliporto cambiando perfino la ragione sociale della società come vuole il Comune di Frosinone, oppure si farà finta di lavorare e si continuerà ad usare la società come area di scambio elettoralistico? 

A proposito nel nuovo consiglio si amministrazione è entrato anche il grande muratore Frusinate già padrone della città il quale evidentemente ha deciso che sarebbe stato il caso di marcare stretto quei 60 ettari di zona servizi annessa all’aeroporto che diventeranno edificabili con un rapporto area cubatura tale da costruirci le nuove twin towers  per evitare che altri errori sul cambio di destinazione d’uso. Una cosa è certa ,  gli emolumenti, i compensi e tutto quanto è necessario per tenere in piedi questo inutile quanto clientelare carrozzone  saranno come al solito a carico dei cittadini azionisti ignari e turlupinati.  Non sarà veramente l’ora di porre fine a questa colossale truffa?

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