martedì 23 luglio 2013

SMA Serbatoi: ricominciano gli scioperi. Ce ne parlano Ugo e Paolo, RSU di San Secondo.

Frida Kahlo


Si sta alzando la temperatura alla Sma Serbatoi: oggi assemblea sindacale accompagnata da una prima ora di sciopero.

L' azienda di San Prospero, con un altro stabilimento a San Secondo, sta affrontando una nuova vertenza sindacale. I temi sul tavolo sono molti, ed uno dei più sentiti riguarda certamente l'erogazione dei premi di produzione, che non avviene nemmeno quest'anno.
"Gli esiti dell'assemblea sono stati positivi -- ci dice Daniele, RSU dello stabilimento di San Prospero -- anche solo per il fatto che essa è stata fatta con una partecipata ora di sciopero. Il problema grosso è il nostro contratto aziendale, che è in fase di rinnovo. L'azienda non sta erogando gli incentivi che ci spetterebbero, volendoli inserire nella contrattazione. In realtà per un motivo o per l'altro non li eroga mai: sono quattro anni che ci ripete che ogni anno perde un milione di euro, ogni anno perde un milione di euro.
Il problema è che noi siamo incontro alle richieste dell'azienda, in altri anni, constatando che il fatturato era basso. Ora invece una ripresa c'è, e abbiamo assolto alle richieste della proprietà: il premio l'hanno fissato loro a quota centomila euro di fatturato per addetto, e noi lo abbiamo superato. Ed anche in questo caso il premio non c'è: hanno fatto male i conti, ma non credo...credo che i conti li sappiano fare bene!"
L'estate incombe, e le forme di lotta paiono dover attendere Settembre per avere una migliore efficacia.
" In primis -- specifica Daniele -- occorre confrontarci con gli altri lavoratori (quelli dello stabilimento di San Secondo, ndr) e quindi faremo un'altra assemblea per decidere le forme di lotta da attuare, per ora non lo so...ma penso ai "quarti d'ora", delle forme di lotta che hanno sempre funzionato benone, qui da noi. Però ti dico che sono auspicabili anche iniziative più visibili, come il blocco della via Emilia, che alla dirigenza danno normalmente molto fastidio perché intaccano l'immagine cui loro tengono molto."
Poche ore dopo stessa forma di protesta è stata adottata anche dallo stabilimento di San Secondo. Lì i toni sono stati altrettanto accesi, se non di più. Si è affrontata la questione nella sua interezza, comprendendo anche la lezione da trarre da vertenze del passato, che gli operai devono aver mandato correttamente a memoria. Un corpo operaio decisamente più variegato, per provenienze e per età.
"Qui a San Secondo -- ci dice Ugo , RSU nello stabilimento SMA nella bassa parmense -- abbiamo problemi specifici: nel giro di pochi anni siamo passati da una fabbrica composta da lavoratori del luogo ad una fabbrica multiculturale. A mano a mano che questi sono andati in pensione la fabbrica si è decisamente globalizzata. Dal punto di vista di noi RSU la sfida è stata creare una "tenuta" fra i vari gruppi e le varie provenienze, perché è facilissimo che ci si scontri sulla base di queste differenze. Prima, in questo senso, c'era più omogeneità."
La domanda che sorge spontanea è ovviamente se e come questo stia incidendo sulle capacità di lotta e di rivendicazione dei lavoratori.
"Beh, diciamo che stiamo decisamente guadagnando terreno!" chiosa Ugo lanciandoci un'occhiata furbetta. Probabilmente qualche risultato lo hanno già ottenuto, anche se non lo dice apertamente.
L'impressione tratta dalle cose ascoltate è che ci sia una forte irritazione nei confronti dei metodi di Bertolucci e della dirigenza in generale, che con atteggiamenti tutt'altro che dialoganti sta mettendo il sindacato dei metalmeccanici di fronte ad una scelta duale: o piegare la testa di fronte ai suoi diktat e fare una figura conseguenziale con i lavoratori, o andare allo scontro frontale e conflittuale.
" Le posizioni si stanno indurendo -- ci dice Paolo, altro RSU della SMA sansecondina -- nel senso che anche i nostri colleghi di lavoro vedendo queste chiusure cosi nette si incazzano anche loro perché dicono "la ditta è in fatturato positivo e quindi perché non ci deve essere il premio di risultato anche per noi!" ...e questa chiusura netta non so dove ci vuole portare. Nemmeno un attivo di fatturato di quasi il 5% sembra bastare. E a questo punto anche i nostri colleghi vogliono entrare in lotta, e perciò vediamo anche a settembre che cosa ne esce."
Parlare di SMA porterebbe a parlare anche degli affari che la dirigenza sta facendo in Serbia, ma per ora è prematuro affrontare l'argomento, che approfondimento casomai in un secondo momento.
Come Partito Comunista dei Lavoratori non possiamo che esprimere vicinanza ai Lavoratori e stare al loro fianco nella vertenza, che a Settembre chiamerà ad una presenza fattiva chiunque si dichiari di Sinistra, e comunque più in generale chiunque voglia rispettati i Diritti dei Lavoratori: la riappropriazione dei diritti rinasce da dentro le fabbriche, laddove avviene una parte del predonaggio capitalista.

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