martedì 20 agosto 2013

Gente senza casa e case senza gente

Luciano Granieri


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Questo è quanto riportato dall’articolo 3 della Costituzione. Nel nostro territorio, come in gran parte d’Italia,  quanto stabilito dalla Carta non viene osservato. La mancanza di un tetto sopra la testa  è uno dei più grandi ostacoli di ordine economico e sociale che limita "la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e impedisce  il pieno  sviluppo della persona umana". 
A Cassino è in atto una vergognosa e indegna odissea. Intere famiglie con bambini al seguito, sfrattate,  dal giugno scorso stanno vagando  per la città sempre con la polizia alle calcagna pronta a sgomberarli.  Dalle case vuote di Via Maglie,  una volta  destinate all’esercito,  alle tende piazzate davanti al palazzo comunale, fino all’attuale occupazione della struttura Colonia  Solare di Via Montecassino,  alcuni  cittadini del nostro territorio hanno cercato di far valere un diritto che in una società veramente civile non dovrebbe neanche essere in discussione. Il diritto di avere una casa in cui vivere. 

Non sappiamo se nelle prossime ore le famiglie del  comitato lotta per la casa verranno cacciate anche da questa ultima struttura, sembra che si prepari l’ennesimo attacco verso uomini donne e bambini  indifesi. Resta il fatto che l’edificio occupato non è un palazzo principesco, è uno dei tanti scheletri cementizi lasciati dalla speculazione finanziaria ed edilizia. 
L’ex colonia solare è di proprietà del comune fu ristrutturata con 661 milioni di euro di fondi regionali e comunali, con soldi nostri quindi, per farne una casa dello studente. Ma nel 2011 l’università di Cassino ha deciso che gli studenti dovessero alloggiare in  altro loco. Da allora quindi dei 24 mini  alloggi destinati agli studenti non sono rimasti che  degrado e  macerie. Un immobile  che, se adeguatamente ristrutturato,  avrebbe potuto     offrire  otto appartamenti da mettere a disposizione di altrettante famiglie, è  invece  rimasto  in balia di ladri e saccheggiatori che hanno trafugato suppellettili, porte e termosifoni. 
In questo tugurio, monumento allo spreco di denaro pubblico,  ora chiedono di vivere gli sfrattati di Cassino. Ma il perverso gioco  della corsa all’accumulo, attraverso i giochi di prestigio dei cambi di stati d’uso, del saccheggio di fondi pubblici per fini di profitto privato, non prevede case per la popolazione. 
L’edilizia popolare rimane  un punto  scritto nei programmi degli aspiranti sindaci che, una volta eletti,  dimenticano i buoni propositi  cedono pezzi di città a costruttori e speculatori  i quali, cercando di sfruttare l’onda positiva della bolla del mattone, hanno riempito intere aree urbane di palazzoni di pregio.  
Ma oggi la bolla si è sgonfiata e quei lussuosi manufatti sono destinati a rimanere desolatamente vuoti, mentre le piazze si riempiono di persone, di  donne,  uomini e bambini alla ricerca disperata di un alloggio.  La lotta per la casa, come la lotta per il lavoro, sono conflitti per la sopravvivenza. Sono atti necessari a "promuovere la libertà  e l’ eguaglianza dei cittadini per consentire il pieno sviluppo della persona umana".  Il  fatto che il conflitto sociale sia finalizzato a vedere riconosciuti diritti sanciti nella Costituzione fornisce la prova del degrado in cui versano le istituzioni, rende palese i veri obbiettivi di amministrazioni e governi tesi ad assicurare i  propri  privilegi  a discapito dei cittadini .  
Il dramma è che il deterioramento culturale prodotto da un ventennio di promozione del più virulento e cinico individualismo, dell’indifferenza  verso il malessere sociale ha determinato l’isolamento e l’alienazione di coloro i quali si battono per ottenere i diritti riconosciuti loro dalla legge e dalla Costituzione. Fino a quando non si inizierà ad intaccare questa deriva frantumatrice della solidarietà collettiva la gente continuerà a rimanere senza casa e le case continueranno a rimanere senza gente.

Lo foto della clip sono state scattate del gruppo di CARC di Cassino il brano è Las barricadas, di Cisco e la casa del vento.

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