sabato 17 agosto 2013

Il Muos in cambio di un polo oncologico: Riflessioni dello scrittore siciliano Giovanni Abbagnato

Luciano Granieri


Riprende l’attività dell’Osservatorio Peppino Impastato di Frosinone. Nell’ottica di una collaborazione con la cooperativa Onlus Solidaria, attiva fra l’altro anche sul fronte della promozione culturale antimafia, abbiamo avuto il piacere di ospitare presso la sede dell’Osservatorio  lo scrittore giornalista  (collaboratore  di Repubblica),  nonché collaboratore di Libera e per l’appunto di  Solidiamo,  Giovanni  Abbagnto. 

Giovanni è un attento osservatore dei fenomeni mafiosi in Sicilia e non solo. E’ l’autore del bellissimo libro “Giovanni Orcel – vita e morte per mafia di un sindacalista italiano” Giovanni Orcel, fu segretario dei metalmeccanici di Palermo ai tempi del biennio rosso  e protagonista della lotta  per  l’affrancamento dei lavoratori dal potere mafioso.  Per  questo fu ucciso dalla mafia nell’ottobre del 1920 quando già si profilava all’orizzonte la minaccia fascista. 

Fra le molteplici attività di Abbagnato, spicca l’attivismo nel movimento No Muos. Con lui abbiamo sviscerato diversi argomenti sul fenomeno mafioso e le sue implicazioni politiche ed economiche. Questa tematiche saranno oggetti di prossimi post. In questo contributo invece vogliamo riportare alcune riflessioni dello scrittore giornalista sul movimento No Muos e sulla drammatica situazione che la popolazione di Niscemi sta vivendo come vittima dell’ennesimo gravissimo atto di servitù militare agli Stati Uniti. 

La storia è nota ma la riportiamo brevemente. Nel territorio di Niscemi presso una zona ad alto valore naturalistico con la presenza di un  sughereto molto esteso,  si  sta installando il Muos  (Mobile User  Objective System) un sistema di antenne satellitari  ad altissima frequenza che consente all’esercito americano di coordinare tutte le azioni di guerra   nelle zone   del golfo, in Afghanistan  e nel medio oriente, compreso il pilotaggio a distanza  dei tristemente noti Droni, aerei senza pilota capaci di distruggere con i loro ordigni intere popolazioni.  

Al di là degli aspetti pacifisti e antimperialisti  che impongono lo stop di questo progetto, esistono implicazioni molto più concrete che attengono alla salute dei cittadini minacciata da queste antenne.  Ci  riferiamo ai rischi di contrarre terribili leucemie che colpirebbero soprattutto i bambini.  Su questa basi si è attivato il movimento No Muos. Un gruppo formato per lo più da cittadini che vogliono difendere la loro  salute e quella  dei propri figli. 

All’inizio della vicenda il presidente della regione Rosario Crocetta spinto dalla rivolta popolare e per vincere le elezioni,   aveva promesso di revocare le licenze  alle ditte incaricate di installare le antenne per conto degli americani. E una volta insediatosi il governatore della Sicilia mantenne la sua promessa di non concedere le autorizzazioni necessario, ma  fino ad un certo punto. 

Infatti, non si sa perché il presidente Crocetta ha fatto marcia indietro, ritenendo che il parere del consiglio superiore di sanità - il quale sosteneva, non che le antenne non fossero nocive, ma che la loro nocività si sarebbe potuta verificare solo dopo la loro installazione -era sufficiente a far riprendere i lavori di installazione. 

Con un tremendo volta faccia Crocetta ha “revocato le revoche”  accontentando gli americani e ignorando la relazione redatta in merito  dal prof. Massimo Zucchetti ( professore ordinario degli impianti nucleari  del politecnico di Torino) nella quale si evidenzia che per un principio di salvaguardia della salute della popolazione e dell’ambiente, non dovrebbe essere permessa alcuna installazione di ulteriori sorgenti di campi elettromagnetici e [...] occorre approfondire lo studio delle emissioni già esistenti e pianificarne una rapida riduzione” .

 Dopo le reiterate proteste e la manifestazione degli attivisti No Muos con l’occupazione del sito, il presidente Crocetta ha infamato il movimento sostenendo che era infiltrato dalla mafia e anche dai black bloc. Evviva, a    questo nuovo, inediti  connubio mafia black bloc   già che c’era  Crocetta poteva aggiungere   anche l’infiltrazione del movimento da parte di Al Qaeda  e dei nazisti dell’Illinois.  Ironia a parte    che in una situazione drammatica come questa potrebbe persino essere pericolosa, proponiamo di seguito  le riflessioni di Abbagnato sull’argomento.


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