lunedì 5 agosto 2013

Patente a punti e guerra civile

Luciano Granieri


Prima la minaccia di Bondi: “Se non si trova un salvacondotto per il Cavaliere (senza cavallo ndr) sarà guerra civile”. Poi il carico da dodici messo dalla pitonessa Santanchè: “Perchè dovremmo farci intimidire da Napolitano? E’ un vecchio come gli altri. Se non può concedere la grazia né l’amnistia troverà il modo di salvare il nostro leader altrimenti sarà guerra civile”. In effetti basta un po’ di buona volontà e la soluzione si potrebbe trovare. 

Nella nuova riforma della giustizia ad esempio si  potrebbe modificare la legge Severino introducendo la patente a punti per i parlamentari.   Una volta eletto il deputato, o senatore che sia,  avrà in dote un patentino con venti punti. Se incappa in una  condannato gli viene tolto un numero di punti  commisurato alla gravità del reato. Ovviamente la pena deve essere definitiva e passata in giudicato. 

Ad  esempio. Un reato come quello per cui è stato condannato in Cassazione Silvio Berlusconi, evasione fiscale fraudolenta, comporta la decurtazione di 4 punti. Per cui il Cavaliere non decadrebbe,  né dovrebbe scontare la pena. Semplicemente vedrebbe decurtata la sua dote di punti da 20 a 16. Solo dopo aver subito altre condanne, tali da azzerare i suoi venti punti, solo allora il parlamentare , diciamo Berlusconi, potrebbe decadere dalla carica e finire in galera. 

Inoltre  si potrebbe integrare il dispositivo   con la  pratica del trasferimento di punti. Cioè  prevedere  la possibilità per  un parlamentare  innocente di farsi     decurtare il punteggio     in luogo del collega  realmente condannato . Figuriamoci se nel Pdl un Alfano o un Bondi, o un Brunetta,o un Gasparri, o chi volete voi non sarebbe ben felice di sacrificare l’integrità del suo patentino per il capo! 

Oppure altra idea: Il lodo “Io so' io e voi non siete un cazzo”. Nella riforma della giustizia si introduce il principio per cui,  in deroga a i dispositivi vigenti, solo per il Senato, solo ai  i senatori denominati Berlusconi Silvio,  eletti nel collegio del Molise, residenti  ad Arcore e con seconda residenza a Roma in palazzo Grazioli, è consentito agire secondo   proprio esclusivo vantaggio contravvenendo ad   ogni tipo di normativa.
  All’uopo è consentito a questi soggetti anche di indire manifestazioni non autorizzate, con l’occupazione di suolo pubblico a mezzo palco e , se necessario, rimuovere cartelli di pubblica segnalazione.  Sia come sia una soluzione Napolitano la deve trovare. Anche perché la storia della guerra civile, in realtà,  è l’ennesimo bluff.  

Dopo aver sondato la disponibilità dei soldati di Silvio ci si è resi conto che l’operazione “ rivolta popolare”  è estremamente complicata. Intanto non sono sufficienti i 10 euro, viaggio, vitto e alloggio pagato,  come avviene ora per le manifestazioni. I soldati di Silvio pretendono il triplo della paga, aereo privato per i trasferimenti.  I più difficili da trattare sono i giovani maschi , i quali esigono di   fare i tronisti da Maria De Filippi e,  una volta al mese,  a turno,  un passaggio nella residenza delle olgettine. Tutto sommato neanche sarebbe troppo dispendioso, visto che    i giovani maschi nell’esercito di Silvio non sono molto numerosi. 

In relazione alle giovani donne, invece,  vagli a spiegare che le amazzoni si tagliavano un seno per tirare meglio con l’arco? Che smacco per loro  che i seni se li sono rifatti a suon di migliaia di euro. Per queste poi è   d’obbligo, dopo ogni azione di guerriglia,  il riposo in una spa, da tremila euro al giorno, se è necessario una ripassata dal chirurgo plastico, un posto sicuro come meteorina e lo status di nipote, o parente stretta,  di un capo di stato. Un Putin per esempio. Non  sono ammessi leader arabi perché ultimamente sono un po’ sfigati. 

Ma le dolenti note riguardano la massa dell’esercito di Silvio. Gli ultra ottantenni.  I signori  e le signore rifatte che adorano il loro capo ma che sarebbero notevolmente imbranate con una bomba a mano o con una molotov. Sono in possesso, è vero,  di un arma segreta  per disarmare i celerini. Se un manganello si abbatte sulle loro facce, rimane impiastricciato di silicone, praticamente diventerebbe inservibile, ma ciò non è abbastanza . 

Infine sussiste  un grave problema di addestramento.  Assalti compiuti con i tacchi a spillo e vestiti firmati sarebbero perdenti. In estate sui terreni della guerriglia non essendoci l’aria condizionata si suderebbe da morire e si scioglierebbe il cerone.  E’ veramente un impresa improba.  Da una fonte ufficiosa pare ci sia un interessamento verso i fascisti del terzo millennio di CasaPound  ai quali dovrebbe venire affidato un programma di addestramento alla guerriglia. Ma pare sembra  siano sorti alcuni problemi con le cinghie  i cinture necessarie per la cinghia mattanza . Devono essere di Gucci se no niente.

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