mercoledì 18 settembre 2013

Facciamoci del male

Luciano Granieri


  Il comune di Frosinone l’altro ieri ha approvato l’entità della nuova Tares.   L’imposta che andrà a sostituire la vecchia Tarsu e che comprende la tassa sui rifiuti e sui servizi comunali  (manutenzione delle strade, l’ìlluminazione , le attività della polizia municipale e l’anagrafe).  Le nuove tariffe sono state approvate dal consiglio con i voti della sola maggioranza. L’opposizione, come di consuetudine, con un atto rivoluzionario ha abbandonato l’aula, denunciando il fatto che il nuovo piano tariffario non tutela le fasce più deboli e che non sono stati consultati cittadini e associazioni per avere un contributo necessario ad una determinazione condivisa della tassa. Come se non sapessero le anime belle del riformismo locale con chi hanno a che fare.  Con un sindaco a cui le sorti dei cittadini interessano il giusto, cioè nulla, mentre interessa molto di più salvaguardare la sua base elettorale. Detto questo, mediamente la Tares costa il 30% in più rispetto alla Tarsu. In regime di pre-dissesto, secondo il sindaco è un aumento più che accettabile. Già ma era proprio necessario  sto’ pre-dissesto? La Tares in linea teorica dovrebbe semplicemente coprire i costi che l’ente sostiene per assicurare i servizi.  Si dovrà pagare la differenza a conguaglio con quanto già pagato  la primavera scorsa entro il 16 dicembre. Sono previste alcune agevolazioni: Sulle abitazioni  tenute a disposizione  per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo non superiore a 183 giorni nell’anno solare. Sul abitazioni occupate da soggetti  che risiedono o abbiano  la dimora, per più di sei mesi all’anno all’estero. Utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio  dei rifiuti organici. La tassa è composta da due voci, una legata ai metri quadrati dell’abitazione,  l’altra al numero dei componenti il nucleo familiare. In base al numero dei componenti della famiglia verrà definito un coefficiente da moltiplicare per il numero dei metri quadrati dell’abitazione a questo si deve aggiungere l’importo di una quota variabile sempre legata al numero dei componenti della famiglia. In attesa che arrivi l’altra stangata della service tax,  necessaria  a recuperare i soldi dell’Imu, il regalo che è stato fatto ai grossi  immobiliaristi  in nome dalla campagna elettorale di Berlusconi, calcolatevi da soli quanto dovete pagare.

Ecco la tabella. 

Numero Coefficiente da QUOTA
componenti  moltiplicare per i m.q  VARIABILE
nucleo familiare dell'abitazione
1 € 1,16 € 52,88

2 € 1,26 123,38
3 € 1,32 158,63
4 € 1,48 193,88
5 € 1,57 255,57
6 e oltre € 1,65 299,64

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