martedì 17 settembre 2013

Quando c'era Lui...caro lei!!!!

Luciano Granieri



Stamattina sul quotidiano “la Repubblica” si spiegavano, con dovizia di particolari, le tecniche che un senatore, chiamato ad esprimersi con voto segreto, può  usare per palesare al suo vicino di scranno   la sua scelta. Si spiegava l’artificio della pallina di carta posta ad incastrare il pulsante corrispondente al voto, in modo che l’input elettronico si attivi automaticamente alla’apertura del sistema,   ma soprattutto renda ben visibile al vicino il colore del bottone premuto. 

Stamattina sul giornale potevamo apprendere come   avrebbe dovuto  fare   un senatore del Pd,  per  allontanare da se il sospetto che, nell’ombra del voto segreto, potesse esprimersi conto la decadenza di Berlusconi. Evidentemente  nei riformisti  è concreta la paura che tornino a tuonare le pistole dei franchi tiratori che già hanno impallinato Prodi. 

Ma se a un partigiano avessero detto  che, 68 anni dopo la sua sanguinosa ma vittoriosa battaglia, dopo   aver visto migliaia di compagni trucidati per la libertà, nel Parlamento, figlio della costituzione repubblicana, alcuni senatori avessero avuto remore a cacciare dal Senato un delinquente condannato con sentenza passata in giudicato per frode  a tutti i cittadini, ed evasione fiscale,  se ad un combattente partigiano avessero raccontato di tutte le diavolerie che si stanno escogitando , palline di carta, voto con le dita mozze, per salvarsi dalla figura di merda di lasciare al suo scranno senatoriale uno con un elevata propensione a delinquere, questi come avrebbe reagito? 

Non ci avrebbe mandato sonoramente affanculo perché chi ha lottato per la libertà ha una sensibilità tale da rifiutare certe rappresentazioni volgari, ma certamente  avrebbe valutato attentamente se avesse avuto un senso  lottare, sacrificarsi e morire per donare  al popolo la libertà,   inscritta nella costituzione, manifesto di democrazia e partecipazione.  Infatti  certi doni, regalati a prezzo anche del sacrificio umano, sono talmente preziosi che spesso chi  li riceve non ne apprezza il  valore, anzi lo ignora totalmente. 

Che il nostro popolo non abbia apprezzato questo regalo immenso lo dimostra l’indegno teatrino che si sta apparecchiando in Senato per salvare il culo a Berlusconi. E allora il partigiano se avesse solo in  minima parte sospettato questi sviluppi, avrebbe  abbandonato il fucile. “Ma chi  me lo fa fare,  tenetevi  Mussolini” avrebbe detto. Così almeno quando ci sarà da premere un pulsante le dita pigeranno sicure il bottone giusto, senza remore o sotterfugi vari, per non rischiare di vedersele mozzate quelle dita. 

Perché lottare per   una dignità, per i diritti civili e umani, se poi il Parlamento, anziché votare le leggi per il popolo, vota per salvare un pregiudicato fascista dalla galera?  Quanto sarebbe stato meglio se Mussolini fosse rimasto!!! Gli italiani si  sarebbero liberati dei comunisti, quei rompicoglioni fissati con la giustizia sociale, avrebbero avuto il loro uomo forte, lo avrebbe accompagnato serenamente nella sua vita da statista fino alla vecchiaia e alla morte,avrebbero venerato un suo successore. 

Probabilmente qualcuno ci avrebbe rimesso le penne e le galere sarebbero state piene di dissidenti, ma vuoi mettere il vantaggio di risparmiare alla gente certe moine? E allora avanti con i luoghi comuni della serie: “si stava meglio quando si stava peggio” “ Ah se Mussolini non avesse perso la guerra” QUANDO C’ERA LUI CARO LEI!!!!” 

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