venerdì 25 ottobre 2013

Coraggio riformisti, buttate giù le carte

Luciano Granieri


E votiamola sta’ benedetta decadenza!  Non se ne più dei ricatti, delle ripicche di nani e mezze calze!  Si decida, ma subito,  se Berlusconi deve sloggiare dal seggio senatoriale oppure no. Non se ne può più di subire misere discettazioni sul sesso degli angeli, di sopportare minacce sul destino disgraziato dei precari che rischiano di essere fottuti per i capricci di delinquenti matricolati. 

Lasciamo stare la questione del voto palese o segreto nei riguardi della decadenza di Berlusconi. E’ una discussione sterile utile solo a perdere tempo. Le regole ci sono ed esigono che in caso di giudizio su singoli parlamentari il voto deve essere segreto.  E che segreto sia!  

Dovrebbe nuocere più al puzzone il cui salvacondotto potrebbe e essere messo a rischio da qualche colomba della sua scombicchierata squadra che, nel segreto  delle urne, avrebbe l’opportunità di provare a defenestrare il vecchio  capo, e invece il voto segreto sembra essere temuto maggiormente dal Pd. Tutta “mmuina” perché e evidente che mantenere Berlusconi lì dov’è fa comodo a tutti. Dal presidente della Repubblica,  al Presidente del consiglio, alla criminalità organizzata, alla  maggior parte del Pd.  

Si vuole ancora usare  la stantia contrapposizione berlusconismo-antiberlusconismo  come arma di distrazione di massa, per poter tranquillamente continuare a devastare,  in un assordante silenzio e coperti dalle vicende del lesbico duduismo arcoriano,   lo stato sociale,  a  ridurre in povertà intere frange di società le cui ultime  ed esigue risorse devono essere depredate dalle  associazioni a delinquere liberiste, mai sazie della loro accumulazione. 

Bande    che hanno potenti referenti sia nel Pd che nel Pdl, Riva docet.  Non lo sapevano i disgraziati artefici delle larghe intese che a fine luglio sarebbe arrivato il terzo e definitivo grado di giudizio sull’evasione fiscale fraudolenta di Berlusconi? Non immaginavano gli sciagurati,che il delinquente, anziché ritirarsi  in buon ordine,  avrebbe ricattato tutto e tutti, governo  e maggioranza,   mobilitando  le sue corrotte truppe cammellate, pur di tenere chiuso il cancello che da Palazzo Madama lo avrebbe introdotto a Regina Coeli?   

O lo avevano dimenticato, o confidavano nel potere  di corruzione dell’evasore fraudolento capace di  corrompere  perfino i  giudici della Cassazione, o era già pronto il piano ordito con il Presidente della Repubblica e l’ala riformista dell’inquietante maggioranza , atto a salvare il meschino evasore, corruttore, concessore, e puttaniere. Amnistia, indulto,   saccheggio  della legge Severino il percorso è sconosciuto ma bersi la favola della sua inesistenza  è da sprovveduti.  

Coraggio  liberisti: buttate giù le carte! Votate   con il voto segreto.  Finalmente quando il Senato decreterà la vittoria di Berlusconi  nonostante le sue pendenze con la giustizia, potrà cadere quella patina di ipocrisia che  i riformisti hanno innalzato almeno per schermare le loro sterili discussioni  da congresso e le primarie per il segretario.  Finalmente quel voto certificherà  una volta di più che nessuno ha interesse a sbarazzarsi di Berlusconi . Finirà la recita, il gioco della parti, e finalmente molti militanti del Pd riusciranno a convincersi di essere stati presi in giro e, si spera, non vorranno perseverare nell’errore.



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