giovedì 3 ottobre 2013

Inquinamento Anagni. Domande senza risposta

Coordinamento per l’Ambiente di Anagni
Associazione  “Anagni Viva”,  Associazione  Diritto alla Salute DAS,  Associazione Terra  Dolce,  Gruppo Civico VitamineK, Comitati di quartiere Ponte del Papa, Osteria della Fontana, Vox Populi
Per info e comunicazioni: Tel. 3930723990 ;
www.anagniviva.org
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www.anagnia.com

Il Coordinamento  Ambientale di Anagni  comunica che le richieste  di chiarimenti sull’incidente verificatosi  il giorno 19 giugno 2013 nell’impianto di Castellaccio, inoltrate subito alla Società titolare   A.R.I.A. srl    ( Acea Risorse e Impianti per l’Ambiente) non hanno avuto alcuna risposta.
In quella data,  come noto,  si verificò  un incendio e una  fuoriuscita  di migliaia  di metri cubi di gas e polveri che si sono sparpagliati sul territorio e della cui natura e pericolosità non si ha, ad oggi, alcuna risposta ufficiale.
            Al  Presidente di  A.R.I.A. srl  abbiamo rivolto alcune domande per avere – subito -  quelle risposte che la popolazione del territorio necessita al fine di ridurre lo stato di ansia e di incertezza, e per verificare l’attivazione degli  opportuni provvedimenti a salvaguardia della  salute pubblica. Ecco le domande:
1)    Quale quantità di CDR e/o rifiuti ante trattamento sono stati interessati dall’incendio? Se tali materiali necessitano di essere combusti in impianti  “tecnologicamente avanzati” per  evitare inquinanti , la loro combustione “open air” quali inquinanti produce e quanti in funzione della massa combusta potrebbe aver liberato?
2)     Se tra i materiali combusti vi sono stati  altri materiali, ad es. parti di fabbricato e macchinari, coperture,isolanti, gomme, uretani, olii , etc,  in funzione della loro natura chimica e della loro massa quali  potrebbero essere  gli inquinanti emessi? A cosa si deve la opacità dei fumi? A cosa si deve l’odore acre ?
3)    Gli inquinanti di cui ai punti precedenti in funzione della loro densità , quale “ombrello” di ricaduta potrebbero avere avuto, anche  utilizzando un modello matematico di quelli disponibili nella letteratura specialistica.
A queste domande non è seguita, a tutt’oggi,  risposta alcuna. Il comprensibile sdegno verso un atteggiamento poco rispettoso  nei confronti  dei cittadini che  hanno il diritto all’ informazione su fatti importanti per la sicurezza delle persone e dell’ ambiente,  è rafforzato da legittime  preoccupazioni sulle conseguenze derivanti da quanto è accaduto e quanto sta avvenendo in queste ultime ore nel territorio di Anagni.
Sulla vicenda quindi andremo fino in fondo interpellando i vertici ACEA, compreso il socio di maggioranza nella figura del Sindaco di Roma Capitale Prof. Ignazio Marino.
Nell’attuale situazione dell’area industriale nella nostra Valle, tale atteggiamento la dice lunga sull’impostazione che aziende, con produzioni di notevole impatto ambientale, hanno nei confronti del territorio e dei suoi residenti. Atteggiamenti poco trasparenti che, in cambio di precari posti di lavoro, sono causa di danni irreversibili che tutti i cittadini sono chiamati a pagare,  in prima persona,  in termini di salute e di risanamento dell’ambiente.
Per tali ragioni, il Coordinamento conferma  e intensifica la vigilanza sulla situazione ambientale del  territorio di Anagni e della  Valle  del Sacco, le cui gravi condizioni sono  note da  anni e confermate dal provvedimento del Sindaco di Anagni di ieri. Sollecitando la massima vigilanza e  attenzione, chiede sistematici controlli da parte di tutti gli organi competenti, al fine di prevenire altri disastri e individuarne tempestivamente i responsabili. Per le situazioni pregresse, per impedirne l’ulteriore aggravamento, si sollecita l’ avvio di un reale programma di bonifica e di risanamento.

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