Ieri sera, nella
trasmissione otto e mezzo condotta da Lilli Gruber su La7, si è presentato agli
italiani il Dott. Carlo Cottarelli. L’uomo incaricato dal presidente del
consiglio Enrico Letta e dal ministro per l’Economia Saccomanni, di occuparsi
della “spending review”. Cioè quel programma, lacrime e sangue, impostoci dell’unione europea che prevede attraverso tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni e dismissioni di beni della collettività, l’ennesima e definitiva
liquidazione dello stato sociale, l’ultimo atto di rapina al popolo dei
lavoratori e della gente comune per foraggiare rendite e patrimoni privati.
Questa volta, il governo Letta-Napolitano,
non avrebbe potuto scegliere uomo migliore.
Dopo le sciagurate investiture di ministri
inetti- come il titolare degli interni Alfano, il quale non si è accorto che
polizia e servizi segreti kazaki gli
stavano soffiando da sotto il naso la
moglie e la figlia di un dissidente ricercato in Kazakistan - e della
Cancellieri, ministra di giustizia che intrattiene rapporti stretti con
famiglie mafiose, le quali hanno mani in
pasta in ogni tipo di affare losco e sporco nel campo dell’alta finanza, degli
affari e dell’edilizia, finalmente l’incarico
all’uomo giusto.
Infatti le capacità professionali del dott. Cottarelli
sono ineccepibili. Carlo Cottarelli, laureato in economia presso
l’università di Siena e alla London School of
Economics, ha lavorato presso il fondo monetario internazionale dal
1988. Dal 2008 ha ricoperto l’incarico di direttore del dipartimento affari
fiscali dell’FMI. E’ stato l’inflessibile
controllore della corretta applicazione dei programmi imposti dal fondo
monetario internazionale a diversi paesi ridotti sul lastrico.
Si è occupato di
affamare i popoli dell’Albania, della Croazia, dell’Ungheria, del Libano, della
Serbia, del Tajikistan della Turchia. Ha seguito passo passo le ex Repubbliche Socialiste Sovietiche ,
come consulente FMI, nella disastrosa transizione verso il mondo capitalistico.
Raccomandato direttamente da Christine
Lagarde, che si è anche rammaricata delle sue dimissioni dal fondo, Cottarelli
sarà sicuramente in grado, senza troppa
fatica, di progettare un po’ di tagli e privazioni per
i suoi connazionali!
Il progetto messo in campo è più che ambizioso. Prevede risparmi sulle spese pubbliche nel biennio 2014-2016 per un importo pari a 2 punti percentuali di Pil rispetto al
2013, circa 30 miliardi, euro più, euro
meno. A questo si deve aggiungere, nel 2015, il finanziamento
della prima tranche di spesa per
ridurre di un ventesimo le
eccedenze del debito rispetto al Pil, imposta dal Fiscal Compact, un’atra
quarantina di miliardi circa.
Con questi programmi, il ricorso del nostro Paese
alle cure del FMI, organismo da cui Cottarelli proviene, sarà inevitabile, e la vigile sorveglianza dell’ex dirigente del Fondo
Monetario è una garanzia certa che ciò avverrà . Gli scenari greci probabilmente diventeranno
triste realtà.
Un’altra grande dote del
dott.Cottarelli è l’indubbia chiarezza e
amore per la verità. Quando la Gruber ha chiesto se un eventuale caduta del
governo Letta avrebbe causato la sue automatiche dimissioni da commissario per la spending review, l’illuminato economista ha riposto che il suo
incarico durerà tre anni indipendentemente dal governo che
sarà in carica, per cui svolgerà la sua funzione
per il periodo di tempo stabilito senza
curarsi minimamente di chi sia, e cosa voglia fare, l’inquilino di palazzo Chigi.
Queste semplici e franche parole, liquidano in
un sol colpo tutte le faccende legate alle beghe del governo e del
Parlamento. E’ del tutto inutile
dannarsi per capire chi sarà il nuovo segretario del Pd se questi, ammesso che
vinca Renzi, potrà cambiare l’agenda dei governo. Non ha senso capire se la
diaspora berlusconiana è vera o è l’ennesimo escamotage del cavaliere per
rimanere in sella ed evitare la galera.
A che serve discutere sull’opportunità
della Cancellieri di dimettersi, sulla tenuta del governo Letta.
A determinare la nostra sorte comunque sarà lui e solo lui, il dott.Cottarelli e chi lo sostituirà dopo il termine del suo
mandato. A decidere dei nostri destini,
per dirla con maggiore chiarezza, sarà, o meglio già è, lo scagnozzo di turno incaricato dal Fondo
Monetario Internazionale. Sarebbe il
caso di rendersene conto e di capire chi sono veramente i colpevoli del nostro
disastro sociale. E’ fondamentale andare oltre lo squallido teatrino della
politica nostrana e affrontare il vero
problema, la dittatura del regime
capitalistico finanziario.
Sono i Cottarelli i veri nemici, sono loro da
combattere, insieme ovviamente a tutto l’apparato che vede i politicanti fedeli
esecutori degli insani progetti di
spoliazione della classe lavoratrice, della gente comune che ogni giorno
deve arrabattarsi per sbarcare il lunario. Prima lo capiremo e prima riusciremo ad interrompere questa perversa spirale, se non è già troppo tardi.
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