giovedì 21 novembre 2013

Il nuovo premier Carlo Cottarelli

Luciano Graneri


Ieri  sera, nella trasmissione otto e mezzo condotta da Lilli Gruber su La7, si è presentato agli italiani il Dott. Carlo Cottarelli. L’uomo incaricato dal presidente del consiglio Enrico Letta e dal ministro per l’Economia Saccomanni, di occuparsi della “spending review”. Cioè quel programma, lacrime e sangue,  impostoci dell’unione europea che prevede  attraverso tagli alla spesa pubblica,  privatizzazioni e dismissioni di beni  della collettività, l’ennesima e definitiva liquidazione dello stato sociale, l’ultimo atto di rapina al popolo dei lavoratori e della gente comune per foraggiare rendite e patrimoni privati. Questa volta, il governo Letta-Napolitano,  non avrebbe potuto scegliere uomo migliore.  

Dopo le sciagurate investiture di ministri inetti- come il titolare degli interni Alfano, il quale non si è accorto che polizia e servizi segreti kazaki  gli stavano soffiando da sotto il naso  la moglie e la figlia di un dissidente ricercato in Kazakistan - e della Cancellieri, ministra di giustizia che intrattiene rapporti stretti con famiglie mafiose, le quali hanno  mani in pasta in ogni tipo di affare losco e sporco nel campo dell’alta finanza, degli affari  e dell’edilizia, finalmente l’incarico all’uomo giusto.

 Infatti   le capacità professionali del dott. Cottarelli sono  ineccepibili.  Carlo Cottarelli, laureato in economia presso l’università di Siena e alla London School of  Economics, ha  lavorato  presso il fondo monetario internazionale dal 1988. Dal 2008 ha ricoperto l’incarico di direttore del dipartimento affari fiscali dell’FMI.  E’ stato l’inflessibile controllore della corretta applicazione dei programmi imposti dal fondo monetario internazionale a diversi paesi ridotti sul lastrico. 

Si è occupato di affamare i popoli dell’Albania, della Croazia, dell’Ungheria, del Libano, della Serbia, del Tajikistan della Turchia. Ha seguito passo passo   le ex Repubbliche Socialiste Sovietiche , come consulente FMI, nella disastrosa transizione verso il mondo capitalistico. Raccomandato direttamente da  Christine Lagarde, che si è anche rammaricata delle sue dimissioni dal fondo,   Cottarelli sarà sicuramente  in grado, senza troppa fatica,   di progettare un po’ di tagli e privazioni per i suoi connazionali! 

Il progetto messo in campo  è più che ambizioso. Prevede risparmi  sulle spese pubbliche   nel  biennio 2014-2016  per un importo  pari a 2 punti percentuali di Pil rispetto al 2013, circa 30 miliardi,  euro più, euro meno. A questo si deve aggiungere, nel 2015,   il finanziamento  della prima tranche di spesa  per  ridurre di un ventesimo  le eccedenze del debito rispetto al Pil, imposta dal Fiscal Compact, un’atra quarantina di miliardi circa. 

Con questi programmi, il ricorso del nostro Paese alle cure del FMI, organismo da cui Cottarelli proviene, sarà inevitabile, e  la vigile  sorveglianza dell’ex dirigente del Fondo Monetario è una garanzia   certa che ciò avverrà .  Gli scenari greci probabilmente diventeranno triste realtà.  

Un’altra grande dote del dott.Cottarelli  è l’indubbia chiarezza e amore per la verità. Quando la Gruber ha chiesto se un eventuale caduta del governo Letta avrebbe causato la sue automatiche dimissioni da  commissario per la spending review,  l’illuminato economista ha riposto che il suo incarico durerà   tre anni indipendentemente dal governo che sarà  in carica, per cui svolgerà la sua funzione per  il periodo di tempo stabilito senza curarsi minimamente di chi sia, e cosa voglia fare,  l’inquilino di palazzo Chigi.  

Queste semplici e franche parole, liquidano in un sol colpo tutte le faccende legate alle beghe del governo e del Parlamento.  E’ del tutto inutile dannarsi per capire chi sarà il nuovo segretario del Pd se questi, ammesso che vinca Renzi, potrà cambiare l’agenda dei governo. Non ha senso capire se la diaspora  berlusconiana è vera o è l’ennesimo escamotage del cavaliere per rimanere in sella ed evitare la galera.  A che serve discutere sull’opportunità  della Cancellieri di dimettersi, sulla tenuta del governo Letta. 

A determinare la nostra sorte comunque  sarà lui e solo lui, il dott.Cottarelli  e chi lo sostituirà dopo il termine del suo mandato.  A decidere dei nostri destini, per dirla con maggiore chiarezza, sarà, o meglio  già è,  lo scagnozzo di turno incaricato dal Fondo Monetario Internazionale.  Sarebbe il caso di rendersene conto e di capire chi sono veramente i colpevoli del nostro disastro sociale.  E’ fondamentale  andare oltre lo squallido teatrino della politica nostrana  e affrontare il vero problema,  la dittatura del regime capitalistico finanziario. 

Sono i Cottarelli i veri nemici, sono loro da combattere, insieme ovviamente a tutto l’apparato che vede i politicanti   fedeli esecutori degli insani progetti di  spoliazione della classe lavoratrice, della gente comune che ogni giorno deve arrabattarsi per sbarcare il lunario. Prima lo capiremo e prima riusciremo ad interrompere questa perversa spirale, se non è già troppo tardi.

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