I soldati israeliani avrebbero risposto a una sassaiola. Nei Territori la tensione è alle stelle: dall'inizio dell'anno l'esercito di Tel Aviv ha ucciso almeno 24 palestinesi
Sono stati feriti cinque palestinesi negli scontri scoppiati ieri sera con i soldati israeliani vicino all'ingresso del campo profughi di Aida, a nord di Betlemme. Una delle vittime è stata colpita da un proiettile.
Sono stati feriti cinque palestinesi negli scontri scoppiati ieri sera con i soldati israeliani vicino all'ingresso del campo profughi di Aida, a nord di Betlemme. Una delle vittime è stata colpita da un proiettile.
Secondo i militari israeliani, i tafferugli sarebbero scoppiati quando una novantina di palestinesi ha iniziato una sassaiola contro i soldati che hanno risposto "secondo il protocollo anti-sommossa". Gli scontri tra esercito israeliano e palestinesi sono sempre più frequenti nei Territori occupati della Cisgiodania, ma anche nella Striscia di Gaza si registrano incidenti simili. Stamattina un militare israeliano di stanza vicino al villaggio di al-Qarara, ha aperto il fuoco contro un agricoltore che si trovava nell'area orientale del campo di Khan Younis. L'uomo è fuggito e dalle Forze armate israeliane non sono arrivate conferme o smentite dell'accaduto.
Due giorni fa, invece, l'esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi nel villaggio di Yatta, vicino alla città di Hebron in Cisgiordania, sospettati dallo Shin Bet, l'intelligence israeliana, di essere esponenti di una cellula terroristica salafita. Ieri il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) ha condanno il comportamento degli israeliani a Yatta, definendo la morte dei presunti terroristi palestinesi una "esecuzione extragiudiziaria". "Questi crimini provano che le forze israeliane non hanno alcun rispetto per la vita della popolazione civile. Chiediamo alla comunità internazionale di agire per porre fine a questi crimini".
Un appello che resterà probabilmente inascoltato dalla cosiddetta comunità internazionale. Dall'inizio dell'anno l'esercito israeliano ha ucciso almeno 24 palestinesi, in maggioranza in Cisgiordania, secondo l'Ocha, l'Ufficio per gli affari umanitari dell'Onu. La tensione è alta nei Territori occupati, mentre è ormai fermo da mesi il negoziato tra israeliani e palestinesi sponsorizzato dal segretario di Stato Usa, John Kerry, ripreso, almeno formalmente, a luglio dopo tre anni. I continui blitz israeliani, con il loro carico di vittime, e la progettazione e costruzione di nuovi insediamenti illegali hanno di fatto chiuso la porta a ogni possibilità di dialogo.
Intanto, ieri è arrivata la notizia della morte di Mahmoud Wajeeh Awwad, il 28enne palestinese ferito dai soldati israeliani otto mesi fa durante gli scontri vicino al campo di Qalandya, a Ramallah. Il ragazzo era stato colpito da un proiettile di gomma ed era in coma.
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